Inchiesta Tirrenia, 40 indagati per corruzione: tra loro magistrati e ammiragli. “Viaggiavano gratis”

  • Postato il 14 aprile 2025
  • Giustizia
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Ci sono ammiragli, magistrati ma anche appartenenti alle forze dell’ordine e funzionari di varie prefetture, tra i circa 40 indagati per corruzione nell’ambito di un nuovo filone dell’inchiesta della procura di Genova sulla Tirrenia-Compagnia italiana di navigazione. Secondo l’accusa, avrebbero viaggiato a bordo delle navi della compagnia gratis con carte “gold” fornite dalla società. Nel filone principale, che riguarda l’indagine sulle frodi in pubbliche forniture, inizieranno mercoledì i primi interrogatori davanti al gip delle 13 persone coinvolte. Il pubblico ministero Walter Cotugno ha chiesto gli arresti domiciliari per due e 11 interdittive.

Giovedì scorso la guardia di finanza e la guardia costiera di Genova hanno eseguito un sequestro preventivo da oltre 64 milioni alla Compagnia Italiana di Navigazione, sequestrando 3 navi. Il sequestro riguarda il contratto tra la compagnia e il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per la linea Genova-Porto Torres stipulato per garantire la continuità territoriale a fronte del quale la società di navigazione percepisce risorse pubbliche.

Secondo gli investigatori, coordinati dalla procura genovese, la Cin avrebbe usato alcune navi della propria flotta senza i requisiti previsti dalle norme internazionali in materia ambientale. In particolare, alcuni componenti dei motori principali e dei diesel generatori di corrente sarebbero stati manomessi, alterati e sostituiti con pezzi di ricambio non originali. Tali operazioni, ritenute di natura fraudolenta, sarebbero state occultate mediante attestazioni false riportate sui registri o attraverso la contraffazione delle impronte di una pubblica autenticazione e avrebbero consentito alla compagnia di navigazione di mantenere attive le certificazioni previste dalla normativa convenzionale di settore e di evitare il fermo della navigazione.

Secondo quanto trapela, le indagini hanno portato all’accertamento di varie irregolarità e ipotesi di falso e contraffazione che hanno determinato anche la mancata osservanza di specifiche clausole previste nel contratto col ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. I traghetti possono svolgere regolare servizio visto che nel frattempo sono stati rimessi in regola. Compagnia italiana di navigazione si era aggiudicata il bando della tratta Genova-Porto Torres in regime di continuità territoriale per passeggeri, veicoli e merci, per la Sardegna nel 2021.

La compagnia di navigazione, tramite il suo legale, aveva espresso “stupore” per le richieste di misura cautelare e il provvedimento di sequestro: “La Compagnia – ha dichiarato l’avvocato Pasquale Pantano – ha affrontato spese rilevantissime per assecondare tutti i dubbi e le contestazioni formulate dall’ufficio di Procura in merito alla conformità delle proprie motonavi alla disciplina internazionale in materia di inquinamento, pur non condividendoli. Proprio per questi motivi oggi si fatica a comprendere quali siano le ragioni che hanno spinto alla richiesta e all’emissione di tali misure cautelari”. Adesso l’inchiesta si arricchisce anche di un nuovo filone.

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