Inchiesta di Cotronei, i soldi consegnati a mano dal sindaco

  • Postato il 5 novembre 2025
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Inchiesta di Cotronei, i soldi consegnati a mano dal sindaco

L’inchiesta di Cotronei: il sostegno elettorale al sindaco in cambio di affidamenti, i soldi dati a mano e il «sistema di logiche clientelari»


COTRONEI – Diecimila euro consegnati a mano dal sindaco Antonio Ammirati all’interno di un bar, a titolo di rimborso spese, alla presenza di altre due persone. Più un secondo pagamento di altri 10mila euro, in parte in contanti, consegnati da Giuseppe Scarpino, presidente del consiglio comunale, e in parte tramite bonifici. Questo il prezzo della corruzione elettorale che la Procura di Crotone ipotizza nei confronti del primo cittadino di Cotronei. Ammirati, traghettato da Pd a FI, deve risponderne in concorso con altri componenti dell’amministrazione comunale e con i coniugi Massimiliano Loria e Mafalda Astorino.

Non c’è soltanto la vicenda del museo del rock, che avrebbe dovuto essere dedicato alla rockstar di origini cotronellare Steven Tyler, alla base dell’inchiesta che ha travolto il Comune di Cotronei.

IL “SISTEMA”

L’input per il filone investigativo del presunto voto di scambio scaturisce dalle denunce dei coniugi Loria e Astorino, che ebbero un incontro, un mese prima delle elezioni, con i candidati della lista “Cotronei 2030”, poi risultata vincitrice alle consultazioni dell’ottobre 2021. A corroborare la denuncia ci sono tutta una serie di atti amministrativi, foto sui social relative a festeggiamenti elettorali e acquisizioni testimoniali. Ma è soltanto uno degli episodi che, è detto nell’informativa dei carabinieri della Compagnia di Petilia Policastro, avrebbero configurato un «sistema di gestione distorta della cosa pubblica». Un sistema, quello messo a nudo dall’inchiesta coordinata dal procuratore Domenico Guarascio e dal sostituto Matteo Staccini, «fondato su logiche clientelari, interessi economici personali e illecite convergenze tra apparato politico e tecnico-amministrativo».

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LA RICOMPENSA

Stando alla denuncia, i rappresentanti politici chiesero a Loria e Astorino sostegno elettorale tramite il convogliamento di 80 preferenze ad alcuni candidati. Ciò in cambio dell’assegnazione all’associazione “Gioia”, riconducibile ad Astorino, dell’organizzazione di due eventi natalizi patrocinati dal Comune. Il “Villaggio di Natale” e l’”Albero solidale”. In cambio, inoltre, di ulteriori affidamenti alla società Giokar, sempre intestata ad Astorino, e della possibilità di “lavorare stabilmente col Comune”. Ovviamente in caso di vittoria elettorale. Loria ha riferito agli inquirenti di aver ricevuto come “ricompensa” iniziale l’organizzazione del Villaggio di Natale, che però doveva costituire trampolino di lancio per altri affidamenti relativi ad eventi estivi.

IL PATTO

Inoltre, secondo quanto emerso da un incontro svoltosi a novembre 2021, l’Albero solidale sarebbe stato finanziato dalla società A2A, che gestisce gli impianti idroelettrici di Cotronei, ma attraverso fondi erogati all’agenzia che si occupava dell’allestimento. La restante parte dei costi, circa 20mila euro per mercatini, fuochi d’artificio e pubblicità, sarebbero poi intestati formalmente all’associazione Gioia che però sostenne spese per 23mila euro. Loria afferma di aver ricevuto 10mila euro “in nero” dal sindaco, una somma giustificata come rimborso spese. Dopo numerosi solleciti, il saldo dei residui 10mila euro è stato erogato dal Comune a un’associazione che avrebbe girato a Loria parte dell’importo. Il titolare dell’associazione sarebbe stato poi “ringraziato” da Loria con 500 euro per il “disturbo”.

CONFERMA “IN DIRETTA”

Il mancato affidamento diretto sarebbe stato giustificato da Ammirati e dai coindagati per ragioni politiche. La minoranza avrebbe, infatti, potuto contestare il legame tra il sostegno elettorale e l’affidamento del progetto.
Una versione, quella di Loria, confermata “in diretta”, è detto nell’informativa, dal consigliere Giuseppe Scarpino e da Giuseppe Schettino, presidente dell’associazione Studio Danza Excelsior. Lo stesso Loria, nel corso dell’interrogatorio in caserma, contattò telefonicamente i due che «confermavano esplicitamente il meccanismo per veicolare le somme». L’associazione di Schettini non avrebbe svolto alcuna attività ma avrebbe fatto da schermo. La rendicontazione finale allegata alle delibere dell’ente contiene le fatture intestate a Giokar a conferma, secondo l’accusa, della «fittizietà dell’interposizione».

FUOCHI D’ARTIFICIO

A ciò si aggiunga che, come confermato agli inquirenti dall’ex vicesindaco Pierluigi Benincasa, Loria regalò al sindaco eletto i fuochi d’artificio per festeggiare la vittoria elettorale.
Ulteriori conferme vengono da altre testimonianze e dalle foto postate sui social che ritraggono i coniugi Loria e Astorino con Ammirati e i componenti della Giunta durante la campagna elettorale e i festeggiamenti. “Vamos”, commentava Benincasa all’annuncio, da parte di Loria, del sostegno alla coalizione che di lì a poco si sarebbe insediata. “Ammirati e stimati da tutti”, recitava un enorme striscione tenuto in mano da Loria con tanto di emoticon a forma di cuore rosso accanto alla gigantografia di “Antonio, il nostro sindaco”.

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