Inchiesta corruzione, l’ex assessore Gambino si autosospende da Fratelli d’Italia

  • Postato il 18 giugno 2025
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Sergio Gambino

Genova. Il consigliere comunale ed ex assessore Sergio Gambino si è autosospeso da Fratelli d’Italia dopo l’indagine avviata dalla procura di Genova, che lo ha iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di corruzione.

“Pur certo di poter fornire la prova della correttezza di ogni mio comportamento, ho deciso di auto sospendermi dal mio partito di appartenenza, Fratelli d’Italia – ha scritto Gambino in una nota inviata dalla sua avvocata di fiducia, Rachele De Stefanis – Ho preso questa decisione per il profondo rispetto che nutro per le persone e per i valori fondanti del partito stesso.
Proseguirò, invece, nel mio percorso di consigliere comunale per adempiere, con la trasparenza che mi ha sempre contraddistinto, al mandato che i cittadini mi hanno conferito”.

Gambino mercoledì pomeriggio sarà dunque regolarmente in consiglio comunale, il primo dell’era Salis. L’avvocata De Stefanis ha aggiunto che “abbiamo letto le contestazioni ipotizzate nel decreto di perquisizione e credo che potremo
fornire tutti i chiarimenti necessari agli inquirenti, in quanto il mio cliente è sicuro di aver sempre agito nella massima trasparenza”.

Tra i fatti contestati a Gambino nell’ambito dell’inchiesta, gli appalti per la gestione dei minori non accompagnati, l’interessamento per bloccare una ispezione in un cantiere, pratiche burocratiche “velocizzate” e la rivelazione in anticipo di ispezioni oltre agli spostamento di transenne e fermate del bus per agevolare amici. Favori che avrebbe fatto a imprenditori compiacenti mentre era assessore, e per cui, secondo quanto emerge dal capo di imputazione allegato al decreto di perquisizione e sequestro avrebbe ottenuto in tutto oltre 100mila euro.

De Stefanis smentisce poi che a Gambino sia contestato l’avere “ordinato al capo dei vigili un dossier per screditare Salis. Tengo a precisare che non abbiamo letto alcuna contestazione formulata in questi termini od aventi ad oggetto presunte attività di dossieraggio”.

Il riferimento è a un terzo filone della maxi inchiesta, che coinvolge non solo Sergio Gambino ma anche il comandante della polizia locale, Gianluca Giurato, e quindici agenti della polizia locale. Nello specifico, la procura di Genova ha parlato di “presunte indebite rivelazioni di segreti di ufficio attribuite all’ex assessore e al comandante della Polizia Municipale riguardanti la diffusione, in prossimità delle elezioni comunali di notizie inerenti un procedimento penale riguardante un sinistro stradale in cui è stata coinvolta la candidata alla carica di sindaco”.

Si parla insomma dell’articolo uscito lo scorso marzo sulla Verità in cui veniva riportato che Salis, il 23 maggio 2024 in via Quinto, a bordo della sua auto aveva investito una donna passata con il semaforo rosso. Dalle carte era invece emerso che Salis non era passata affatto con il rosso, ma con il semaforo verde, e che l’incidente si era risolto molto prima che la notizia arrivasse sul quotidiano. La procura contesta a Gambino e a Giurato di avere diffuso queste informazioni così che il giornale potesse utilizzarle durante la campagna elettorale.

Autore
Genova24

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