Inceneritore, Avs resta in trincea: “Incubo del passato, la soluzione del futuro è l’economia circolare”
- Postato il 19 dicembre 2025
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- Di Genova24
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Genova. “La nostra contrarietà all’inceneritore è categorica. Il ciclo dei rifiuti va chiuso col ricorso totale all’economia circolare, un sistema che punta sulla riduzione dello scarto, sull’aumento della raccolta differenziata e sul recupero totale di tutti i materiali, attraverso nuove tecnologie e nuove produzioni che possono garantire un aumento dei posti di lavoro”
Selena Candia, capogruppo regionale di AVS, e Jan Casella, consigliere regionale di AVS, criticano con fermezza l’annuncio con cui il presidente ligure Marco Bucci ha annunciato la pubblicazione del bando per l’inceneritore entro la fine dell’anno.
“La pianificazione regionale ha fallito, puntando tutto su un unico impianto di chiusura del ciclo, tra l’altro in un periodo in cui nel Nord Italia si stanno spegnendo molti termovalorizzatori. Se si fossero realizzati gli impianti di pre-trattamento previsti nel Piano, si sarebbero risparmiate enormi risorse pubbliche. Ad esempio, se fosse concluso il Trattamento meccanico biologico di Scarpino, Amiu avrebbe risparmiato 1,6 milioni di euro al mese, pari a quasi 20 milioni di euro l’anno, che invece spende per mandare i rifiuti in Basso Piemonte e riportarli indietro. Se si puntasse in modo corretto sulla raccolta differenziata e sull’economia circolare, non ci sarebbe bisogno di bruciare i rifiuti, anche perché non ci sarebbero neppure le tonnellate sufficienti per giustificare la presenza di un impianto, che ha bisogno di una quantità minima di rifiuti da smaltire. Inoltre, nessuna legge impone di portare i rifiuti nell’inceneritore della propria regione. Se si costruisse un inceneritore in Val Bormida oppure ai 650 metri d’altezza di Scarpino, i comuni in provincia di La Spezia continuerebbero a fare accordi con la Toscana e l’Emilia Romagna, perché più convenienti sul piano economico”, spiega Selena Candia.
Per proporre una soluzione alternativa al termovalorizzatore, questa sera Candia presenterà la proposta di legge regionale sull’economia circolare nella sede di Music for peace in via Balleydier a Genova. A partire dalle 19,30, interverranno Andrea Orlando, consigliere regionale del Partito democratico ed ex ministro dell’Ambiente, Armando Sanna, capogruppo regionale del PD, Stefano Giordano, capogruppo regionale del Movimento Cinque Stelle, Gianni Pastorino, capogruppo regionale della Lista Orlando Presidente, e Luca Basile, professore ordinario in Chimica industriale e direttore del Centro Interdipartimentale per la ricerca industriale su Fonti Rinnovabili, Ambiente, Mare ed Energia (FRAME) all’Università di Bologna.
“Con la nostra proposta di legge sull’economia circolare, cerchiamo di dare una soluzione moderna per un problema antico: la chiusura del ciclo dei rifiuti. L’obiettivo è trasformare in risorsa quello che adesso è solo un costo per la collettività. La nostra proposta introduce un meccanismo virtuoso per trasformare gli oggetti in disuso e ideare prodotti nuovi da mettere sul mercato, anche in combinazione coi settori della moda e del design. Costruire inceneritori, come vuole Bucci, è una scelta antistorica e antieconomica per la Liguria, che si ritroverebbe obbligata a produrre rifiuti per alimentare gli inceneritori, mentre il mondo che vogliamo va in un’altra direzione. Servono impianti per il recupero dei materiali, come il TMB, il trattamento meccanico biologico, che separa i rifiuti indifferenziati in materiale da differenziare, e quindi riciclare, e in materiale biologico da mandare nei biodigestori per produrre biogas”, aggiunge la capogruppo ligure di AVS.
“In questi mesi, i liguri hanno dimostrato nei fatti di essere contrari alla realizzazione di un termovalorizzatore. Una dimostrazione tangibile è arrivata dagli abitanti della Val Bormida, una terra già colpita in passato dagli effetti dell’inquinamento e dell’industrializzazione selvaggia, che adesso sta cercando una strada di sviluppo diversa rispetto al passato, basata finalmente su attività senza ripercussioni negative sulla salute e sull’ambiente. Da mesi, la popolazione di questa terra sta scendendo in piazza per chiedere di bloccare questo progetto. Il comitato contro l’inceneritore ha raccolto più di 4 mila firme e organizzato assemblee pubbliche per informare la cittadinanza, alle quali hanno partecipato centinaia di persone”, ricorda Jan Casella, che sottolinea: “In questa grande mobilitazione popolare, un ringraziamento particolare va ai sindaci e ai consiglieri comunali di opposizione della Val Bormida che, fin dal primo momento, si sono schierati in modo fermo contro l’inceneritore. L’impegno in prima linea di tanti amministratori comunali conferma che è possibile un altro modello di sviluppo per un territorio che ha già pagato un prezzo altissimo in nome di un progresso senza regole”.