“Incendi boschivi diminuiti in modo drastico, ma bisogna reclutare nelle scuole i volontari di domani”: l’insegnamento di Michele Costantini

  • Postato il 13 ottobre 2024
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  • Di Il Vostro Giornale
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Savona. Cominciò 50 anni fa (ricorre quindi un anniversario da celebrare) e proseguì per 35 anni l’attività di Michele Costantini, savonese, per anni vicecomandante dei vigili del fuoco in via Nizza, come divulgatore nelle scuole sui temi degli incendi boschivi e della protezione civile.

I ricordi del suo lavoro di pompiere sono così tanti che occorre per forza selezionarli. Uno su tutti, lo schianto del Canadair sulla collina di Madonna del Monte, che nel 1989 costò la vita ai piloti Pierro e Garibaldi. A distanza di tanti anni Costantini scioglie un voto laico (si ripromise di non farlo mai) e rivela di aver trovato lui i corpi dei due piloti nell’abitacolo: “Erano abbracciati, forse l’ultimissimo istinto di condividere quel tragico destino prima dello schianto”.

Michele Costantini ha incontrato nella sua lunga attività 80 mila studenti nelle scuole di Savona, Basso Piemonte, Roma, Toscana, “ovviamente sempre fuori dagli orari di servizio e a titolo gratuito”.

Iniziò quasi per caso nella terza elementare di Valleggia, colpita da un incendio boschivo, e comprese subito che quella era la strada giusta per coinvolgere i cittadini del futuro e insegnare loro la cultura della difesa dell’ambiente e della sicurezza.

Spiega: “I due cardini principali del mio racconto sono la parte ambientale, con il rispetto della natura e degli animali che muoiono negli incendi, e i rischi sui luoghi di lavoro e nel lavoro domestico”.

Fu chiamato da Franca Rampi, la mamma di Alfredino, per lavorare nella fondazione che aveva creato per ricordare la tragedia del figlio, e da Susanna Agnelli dopo gli incendi che avevano interessato l’Argentario. Nel 1996 il Ministero dell’Interno gli commissionò un libro per le scuole (il Gioco della sicurezza) che realizzò con la disegnatrice Delia Boccolini, scomparsa dieci anni fa.

Insomma, anche se l’interessato si schernisce, un pompiere che ha portato il nome di Savona in giro per l’Italia.

Oltre all’attività di divulgatore, che ha proseguito anche sulle colonne dell’edizione di Savona del quotidiano La Stampa, sono molti gli episodi che hanno segnato il suo lavoro di vigile del fuoco. Racconta: “Il 22 settembre 1992 durante l’alluvione che colpì Altare, fui travolto con l’auto di servizio e trascinato nel torrente per 200 metri. Perché ricordo proprio quell’episodio? Semplicemente perché sono ancora vivo…”.

Ma che cosa è cambiato in tutti questi anni nella lotta agli incendi boschivi che l’ha impegnata tanto? “Quasi tutto per fortuna. Sono migliorate l’organizzazione e le tecniche di spegnimento, ci sono più uomini e più mezzi aerei, i tempi di intervento sono diminuiti in modo considerevole. Oggi tutti hanno un telefonino in mano e segnalano subito anche la più piccola colonna di fumo. Lo dicono le cifre: in provincia di Savona siamo passati dai 6/700 incendi del decennio 1975/85 al centinaio di oggi, anche se sono ancora troppi e con conseguenze sempre devastanti. Da noi ci sono ad esempio sempre più case vicino ai boschi e questo aumenta i pericoli”.

Costantini vuol concludere così: “Ritengo comunque che l’attività di divulgazione diretta nelle scuole debba essere perseguita ancor oggi con forza. L’avvento di Internet non può sostituire il contatto diretto con i giovani, fatto di domande e risposte, curiosità, interessi. Può servire anzi a fare proseliti nel volontariato, per portare nuove risorse alle squadre antincendio, così utili al fianco di vigili del fuoco e forestali”.

Autore
Il Vostro Giornale

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