In un altro video del Boeing precipitato, un dettaglio fa pensare a una rarissima doppia piantata

  • Postato il 16 giugno 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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Innamorarsi delle proprie teorie o analisi su di un evento, soprattutto in assenza di dati solidi ed oggettivi è un errore che può portare a conseguenze spiacevoli, nel migliore dei casi “reputazionali”: nella mia prima valutazione delle probabili cause del terribile incidente di Ahmedabad, proprio in assenza di dati solidi ho basato le mie tre ipotesi sulla traiettoria del volo come si evince da due video.

Uno proviene da una telecamera aeroportuale e da questo si nota una corsa di decollo apparentemente troppo lunga tant’è che alla rotazione si nota un nuvola di polvere quasi come se il Boeing 787 avesse iniziato a volare quasi oltre la fine della pista, nonostante che i primi secondi della sua traiettoria di involo appaiano normali: poi inizia a “spanciare” come se le ali non producessero più portanza.

Dal tetto di un edificio proviene il secondo video con gli ultimi secondi del volo mentre sta perdendo repentinamente quota: nell’edizione che ha circolato subito dopo l’incidente questo video è di pessima qualità, sgranato e con voci di sottofondo che contaminano l’impronta sonora. In realtà il filmato in questione non era l’originale ma apparentemente “il video di un video”: ho avuto l’opportunità, grazie ad un collega che risiede in Asia, di visionare l’originale e grazie ad un dettaglio fondamentale devo decisamente riformulare le mie ipotesi sull’incidente.

Mentre il Boeing 787 passa sul tetto si sente il rumore dei due turbofan (quale fosse il regime di funzionamento non possiamo ancora saperlo) ed un altro rumore del tutto caratteristico, come quello di un’elica che gira vorticosamente: è il rumore della RAT. La Ram Air Turbine è un piccolo generatore con due pale che esce automaticamente dalla pancia dell’aereo sul lato destro in tre casi: (1) Perdita totale di energia elettrica, (2) Perdita totale dell’impianto idraulico, (3) Perdita totale di spinta di entrambi i turbofan.

La qualità del video consente di identificare una piccola protrusione sulla parte inferiore della fusoliera esattamente dove si trova lo sportello che aprendosi libera la RAT: questo generatore è da intendersi come l’ultima risorsa nel (molto remoto) caso di una doppia piantata di motore in quota, consentendoci di ripristinare almeno parzialmente l’impianto idraulico ed elettrico per tentare una planata verso un atterraggio di emergenza. Ripeto: in quota. A 200 metri di altezza, subito dopo il decollo, ovviamente la RAT non è in grado di influenzare benché minimamente il destino del volo Air India.

Infine sta circolando il testo della chiamata di MAYDAY (emergenza grave) fatta da uno dei due piloti alla torre di controllo durante la quale pare si faccia proprio riferimento ad una perdita di spinta.

Se la mia prima supposizione sulle possibili cause del disastro evocava un errore umano il cui verificarsi era davvero del tutto straordinario ancorché teoricamente possibile, la doppia piantata di motore poco dopo la rotazione è un evento ancora più straordinariamente raro. Le possibilità che ciò accada sono così remote da non essere contemplate fra le emergenze, come se un’ala o un piano di coda si staccassero: eppure le nuove evidenze suggeriscono che entrambi i motori abbiano avuto un drammatico calo di potenza. Non possiamo escludere nemmeno la concomitanza di più elementi come la configurazione degli ipersostentatori ma credo che ci stiamo avvicinando all’inquietante verità.

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Il Fatto Quotidiano

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