In Olanda c’è la più antica mostra di arte pubblica d’Europa. Nel 2026 la nuova edizione di Sonsbeek

  • Postato il 27 dicembre 2025
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Era il 1949 quando nel parco di Arnhem, nella regione olandese del Basso Reno, si decideva di promuovere la prima grande esposizione internazionale di arte pubblica all’aperto in Europa. 

La prima rassegna d’arte pubblica in Europa. Alle origini di Sonsbeek

Sonsbeek – dal nome del parco cittadino – nasceva con l’obiettivo di propiziare la rinascita di una città gravemente colpita dai bombardamenti della Seconda guerra mondiale, in un periodo di rilancio delle committenze artistiche pubbliche, però svincolate dagli intenti monumentali e celebrativi ereditati dall’Ottocento, e invece più orientate a sollecitare il coinvolgimento della collettività attraverso nuove opportunità di condivisione degli spazi urbani (già nel 1950 anche Anversa avrebbe raccolto l’idea, organizzando l’Exposition internationale en plein air de sculpture 1900-1950 al Middelheim Parc). Ad Arnhem, la prima edizione di Sonsbeek riunì oltre duecento opere, collocate tra le vie del parco, molte ispirate dalla riflessione sulla tragedia della guerra appena conclusa. All’epoca, la gran parte degli artisti coinvolti furono scultori olandesi, e l’esposizione si rivelò un successo oltre le aspettative, attirando oltre 125mila visitatori.

Park Sonsbeek. Photo  Orlando Maaike Gouwenberg, 2025
Park Sonsbeek. Photo Orlando Maaike Gouwenberg, 2025

Sonsbeek oggi. Nel 2026 la nascita di una piattaforma culturale sull’arte pubblica

Da allora, la tradizione non si è mai interrotta, pur in assenza di una scansione temporale regolare. Con dodici edizioni all’attivo, Sonsbeek ha influenzato il dibattito internazionale sull’arte pubblica contemporanea, e molte delle opere presentate sono entrate a far parte di importanti collezioni. Altre caratterizzano tutt’oggi lo spazio pubblico di Arnhem. E il 2026 sarà un momento di svolta per la rassegna: la tredicesima edizione della mostra, infatti, sancirà la creazione di una piattaforma culturale permanente per l’arte nello spazio pubblico, che si occuperà di organizzare l’esposizione periodica ma anche di sviluppare programmi e progetti educativi e di sistematizzare l’esperienza maturata negli ultimi 75 anni per continuare a sostenere la sperimentazione artistica. 

Sonsbeek 2026. Tema e curatrici della XIII edizione

La mostra aprirà il 2 luglio 2026 e sarà visitabile fino all’11 ottobre. A curarla saranno Amira Gad (già al lavoro alle Serpentine Galleries di Londra e al KANAL Centre Pompidou, ora curatrice al Museum Boijmans Van Beuningen di Rotterdam) e Christina Li (direttrice artistica della Kim Association di Singapore, curatrice del Padiglione della Finlandia a Venezia 2022): “Le abbiamo invitate per la loro visione curatoriale e per la profonda conoscenza dell’arte contemporanea olandese e internazionale” spiega il direttore di Sonsbeek Orlando Maaike Gouwenberg Con loro guideremo Sonsbeek verso il suo futuro come organizzazione strutturata, affrontando al contempo le questioni urgenti del nostro tempo attraverso progetti di impatto che ridefiniscono il significato dell’arte nello spazio pubblico oggi”. Il tema dell’edizione 2026 sarà, non a caso, Memory as Living Action, per “trasformare la storia di Sonsbeek in una forza viva”. Si guarderà dunque al passato non in chiave nostalgica, o prendendone le distanze da un punto di osservazione distaccato, ma per farne spunto utile all’azione consapevole nel presente e per il futuro. 

Le opere di Sonsbeek 2026

Circa venti artisti, provenienti dai Paesi Bassi e dall’estero, proporranno lavori inediti per lo spazio pubblico, in dialogo con Arnhem e i suoi paesaggi. Le loro opere, che spaziano tra scultura, installazione, performance e video arte, esamineranno in modo critico e poetico i meccanismi del ricordo e dell’oblio, i simboli dell’immaginario collettivo e le strategie di resilienza. Perché oggi il tema “non è più come rappresentare il passato, ma come conviverci”, e la mostra sarà occasione di indagine sulle tracce di eventi passati, vicende trascurate e figure escluse dalla storia. L’elenco completo degli artisti partecipanti sarà annunciato nel corso del 2026 e la rassegna sarà accompagnata da un public program di performance, letture, proiezioni e laboratori articolato nell’arco dei cento giorni.

Livia Montagnoli

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Artribune

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