Ilaria Salis, l’anti casta salvata dalla casta: dall’occupazione di case all’occupazione del seggio
- Postato il 8 ottobre 2025
- Di Panorama
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Ha vinto la casta. La rivoluzionaria anti sistema è stata salvata dal sistema. La nemica del potere è stata salvata da un giochetto di potere. La barricadera dei centri sociali è stata salvata dai privilegi dei mandarini di Bruxelles. Ilaria Salis ha ottenuto l’immunità ma ha perso la faccia: per un voto (306 a 305) è riuscita a tenersi stretta la sua poltroncina d’oro. Ma ha buttato alle ortiche l’intera sua vita dimostrando plasticamente che era tutta un bluff: macché lotte popolari, a lei piace il club privé dei Vip. Macché manifestazioni in piazza, meglio gli inciuci del voto segreto. E se nei sit in avrà chiesto mille volte ai politici di essere franchi, oggi da onorevole s’è svelata: i politici non devono essere franchi. Al massimo franchi tiratori.
Grazie all’immunità, Ilaria Salis diventa la regina della casta più casta che ci sia. Dall’occupazione delle case all’occupazione del seggio, in fondo il passo è breve. E la prima cosa che colpisce, nella vicenda, è che una esponente della sinistra radicale sia stata salvata da quell’istituto che la sinistra radicale ha sempre indicato come il demonio: l’immunità, per l’appunto, demonizzata e negletta, additata e definita principio di ogni male e di ogni sopruso. Almeno, finché la utilizzavano gli altri. Ora invece la medesima immunità è diventata improvvisamente la «vittoria della democrazia, dello stato di diritto e dell’antifascismo». Il famoso antifascismo col privilegio incorporato: stamattina, mi son svegliato, e ho trovato uno stipendio a Bruxelles. O bella ciao.
Ma, oltre al fatto in sé, colpisce anche il modo in cui è maturata questa presunta vittoria della democrazia in salsa di casta. Infatti non è bastato alla mandarina Ilaria salvarsi con un voto del Parlamento europeo, che già è una cosa piuttosto bizzarra per chi saliva sulle barricate lottando contro le istituzioni. Lo ha fatto pure ricorrendo al voto segreto, requisito necessario per ogni pastetta che si rispetti. E quindi: trattative nascoste, proposte indecenti, voti di scambio (se tu dai una Salis a me, io poi do una Ursula te), finte malattie, assenze pretestuose, astensioni, trucchi, trucchetti, giochi, giochetti e altre amenità da polverosi retrobottega, che sono il peggio che la politica possa mostrare. Era dunque questa la rivoluzione che sognava la Salis? Per questo ha bruciato la sua gioventù nei centri sociali? Per poter essere la protagonista, anzi la beneficiata, di questo indegno mercato delle vacche?
I voti del centrodestra
È finita, come dicevamo, 306 a 305, con 17 astenuti e un centinaio di assenti. Siccome i voti della sinistra non erano sufficienti a salvare l’eurodeputata, sicuramente ci sono stati a suo favore anche i voti del centrodestra. Si parla di esponenti del Partito popolare europeo. «È qualcuno che si dice di centrodestra», ha commentato con amarezza Matteo Salvini, sottintendendo «si dice» ma in realtà non lo è. Il voto segreto, ovviamente, ha favorito i franchi tiratori. E perché alcuni esponenti del centrodestra avrebbero fatto i franchi tiratori votando contro le indicazioni di partito per salvare una esponente della sinistra? Si è parlato di tradimenti e quinte colonne. Ma anche di scambi di favori con il voto di fiducia su Ursula von der Leyen e/o con voti su altri provvedimenti e/o con voti su altri salvataggi. Qualsiasi sia la verità, una cosa è certa: puzza.
Anche perché, va detto, il salvataggio della Salis va contro quelli che sono i normali criteri adottati dal Parlamento europeo in votazioni del genere. Finora infatti l’immunità non è mai stata concessa per reati commessi prima del mandato parlamentare, come invece è il caso di Ilaria Salis, accusata di andare in giro con criminali a spaccare le teste ai cristiani, prima di essere eletta. L’occupatrice di case italiana, quindi, non solo ha goduto di un privilegio, ma di un privilegio al quadrato, perché è stata privilegiata persino sui suoi privilegiati onorevoli colleghi. Il reato di cui è accusata non attiene nemmeno un po’ all’esercizio del suo mandato. Attiene alla vita precedente. E quindi in questo caso l’immunità diventa impunità. Si trasforma cioè in un messaggio esplicito per chiunque voglia commettere violenze o illegalità: se volete farlo, fatelo pure, abbiate però poi cura di farvi eleggere al Parlamento europeo. Così la farete franca. Non è meraviglioso? L’elezione meglio del lavasbianca, come il Dash del Carosello, quello che più bianco non si può. Una specie di miracolo che rende puri e immacolati, candidi come la neve. In pratica che ridona la verginità perduta. Al punto che persino Ilaria Salis può dirsi casta.