Il tanga sul palco, la caduta nella botola e i 10 (miscredenti) comandamenti secondo Guè: il racconto del concerto al Forum di Milano
- Postato il 4 maggio 2025
- Musica
- Di Il Fatto Quotidiano
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“10 anni dopo sono ancora più ‘Vero’, 10 anni dopo non è cambiato un ca**o e tra 10 anni non cambierà un ca**o”. È successo di tutto durante il “dodicesimo Unipol Forum (Milano) sold out” della carriera da solista di Guè. Dall’omaggiare coi propri fan la decade dell’album “Vero”, all’innovativo mini-palco ed una caduta del rapper in una piccola botola. Ma andiamo con ordine. Ad aprire il concerto del rapper milanese ci hanno pensato il dj Dero ed i colleghi Rasty Kilo ed Artie 5ive. L’idea dietro allo show era molto americana. Rasty ed Artie non erano solo coloro che avevano l’onere (ma soprattutto l’onore) di aprire il concerto di Guè, ma sono stati anche un punto di riferimento durante il live dell’artista meneghino. Pochi ospiti ma ben spalmati durante il live, durato due ore.
E mentre il Forum si stava costantemente riempiendo, sul maxischermo in formato cinema è comparso l’inedito finale del videoclip, caricato su YouTube, di “Meravigliosa”, brano featuring con gli Stadio, con scritto “Nelle puntate precedenti…”. Il cortometraggio originale vedeva Guè steso a terra dopo aver ricevuto un colpo di pistola. Sembrava la fine per lui ma, come accade in tanti film d’azione, il protagonista della pellicola vince sempre. E così è stato anche per Guè che, nonostante il proiettile incassato, è cinematograficamente sopravvissuto. Lo show di Guè è stata una saga da dividere in diversi capitoli. Il rapper, per più di metà evento, ha suonato supportato da una band composta da dj TY1, un batterista, un bassista ed un tastierista. I primi pezzi proposti dal rapper – come “Giù Il Soffitto”, “Il Ragazzo D’Oro” e “Nulla Accade” – sono brani da considerarsi come pietre miliari per il rap italiano.
Dopo un’iniziale lezione di stile, dove Guè si è ridimostrato uno dei numeri uno nel fare e rappare sulle metriche (anche se non c’era bisogno di alcuna conferma), sono ritornati, a turno, i due ospiti che hanno aperto lo show: Artie 5ive e Rasty Kilo. Il primo, rapper di Bicocca, è un grande fan di Guè e si vede. Lo stile e l’attitudine sono un “Passaggio di generazioni”, come dichiarato dallo stesso Guè che si è detto “Fiero che rappresenti Milano e che sia su questo palco”. Artie e Guè hanno nel repertorio dei potenti pezzi da club. Veri banger, come “Milano Testarossa” e “Akrapovic”, che hanno anticipato “Italian Hustler” (con Rasty Kilo), un altro brano molto potente e crudo nel suono. E se abbiamo detto che l’evento di Guè era da pensare “a capitoli”, un genere cinematografico che non è mancato è stato quello comico.
Durante una strofa del collega ed amico Rasty Kilo, verso la fine del palco, si è aperto un piccolo spazio che, successivamente, sarebbe servito a dj TY1 da console per far partire le basi a Guè. Tra luci, concentrazione ed adrenalina, Guè non l’ha visto e ci è inciampato dentro, rialzandosi pochissimi istanti dopo. Può succedere. Ma, neanche a dirlo, la clip è già diventata virale sui vari social. “Sono quasi morto“, ha detto a fine canzone l’artista. Dal pubblico femminile, qualche singolo dopo, è stato lanciato un tanga, raccolto da Guè e consegnato al suo batterista come “regalo”. Dopo aver fatto “un po’ di Rap con la ‘r’ maiuscola”, Guè si è trasferito nell’innovativo pit-bar. Un palco leggermente rialzato dove il rapper ha proseguito parte del suo show come se fosse in un club. L’installazione, circolare, posizionata verso la fine della zona pit del Forum, ha permesso all’artista di mostrarsi più “vicino” anche a chi aveva acquistato il biglietto lontano dal palco. Un momento finora unico – almeno in Italia – che, ancora per una volta, ha visto Guè arrivare per primo nel mettere in pratica un’innovazione performativa.
L’esibizione al bar ha saputo molto di Stati Uniti nell’idea. Un feeling alla 50 Cent che, nonostante qualche breve problemino tecnico dove Guè, nel mentre, ha ben pensato di farsi un sorso di drink battendo il cinque a qualche fan, ha riportato per qualche minuto l’artista a suonare in un locale. Tra scratch, dj alla console, canzoni in sottofondo e Guè che rappava. Ritornato sul palco iniziale assieme ad alcune ballerine, è stato il momento di “Bling Bling (Oro), brano che presenta “Oro”, di Mango, come campionamento e, successivamente, di “Mollami Pt.2”, con Alborosie. Canzone che ha come sample di riferimento “Here Comes The Hotstepper” di Ini Kamoze. Dopo la hit – attualissima nei contenuti – “Insta Lova” e un po’ di reggae dove, Guè, ha “visto un po’ di voi (riferendosi al pubblico, ndr) straniti”, è tornato al rap. E il momento è stato senz’altro di quelli speciali, probabilmente il più atteso. Ovvero l’omaggio al suo album “Vero” che, nel 2025, ha compiuto 10 anni dalla sua pubblicazione. Guè ha rispolverato quasi metà dei brani presenti nel disco. Da “Squalo” – “un inno per tutte le strade d’Italia”, come definito da Guè -, dove rappa “Vivo in un posto di me**a, dove un fratello non resta ‘tranquilo’ e pensa magari di vendere un chilo perché ha due figli che vanno all’asilo”, alla hit “Eravamo Re”.
Sul palco non poteva mancare anche la “pupilla” di Guè, Rose Villain. I due, che quando sono in coppia a realizzare un singolo totalizzano sempre un elevato numero di streaming, hanno cantato “Come un tuono” (brano dall’omonimo titolo del film con l’attore Ryan Gosling), “Chico” (pezzo ispirato dall’immaginario di “Scarface”) ed infine “Oh Mamma Mia”, canzone che, al suo interno, ha il campionamento di “Che Soddisfazione” (Pino Daniele). L’ultimo capitolo della saga andata in scena all’Unipol Forum ha visto apparire sul maxischermo i “10 comandamenti” secondo Guè. Le citazioni, più che assumere contorni e significati biblici, hanno valori di strada, legati al rap. Dal “Fare brutto non basta”, all’accusa ai propri colleghi dei tempi odierni di fare i finti gangster sui social. Un altro comandamento riguarda i rapper che mettono lo smalto e modificano radicalmente la loro immagine (frecciatina a Fedez?). Guè ce ne ha per tutti e si scaglia anche contro chi compra i followers da profili fake.
Il “decimo e ultimo sacramento” recita: “’La Mia Parola’ è sacra e il prossimo pezzo è una street song (una canzone di strada, ndr)”. Sul palco, accompagnati dal coro gospel del brano, sono saliti Joshua, Tormento e Shablo, quest’ultimo alla console. Il quartetto ha suonato la canzone che, a Sanremo 2025, li ha fatti arrivare al 18esimo posto. Il concerto si è poi concluso con “All’Ultimo Respiro”, brano dei Club Dogo recentemente omaggiato da Sfera Ebbasta e Shiva con la canzone “Sei Persa”, presente nel loro joint album “Santana Money Gang”. Immancabile anche “Love” e, per ultima, “Brivido”, probabilmente il pezzo maggiormente iconico della discografia di Guè (e di Marracash).
Da Guè, data la sua caratura artistica, ci si aspetta sempre molto, specialmente live. Lo status di leggenda del rap italiano non la scalfirà – giustamente – mai nessuno. Nonostante i diversi anni trascorsi dagli esordi ed i differenti cambi generazionali, sia musicali che di ascoltatori, il rapper è uno dei più solidi e longevi punti di riferimento per la scena italiana. La performance eseguita nella prima, delle due, date milanesi è stata coerente con il Guè che conosciamo da anni. Anche se, qualche imprevisto tecnico, probabilmente legato all’audio in cuffia, potrebbe aver condizionato, in minima parte, la rappata di qualche (pochi) brano, rendendola poco fluida.
LA SCALETTA DEL CONCERTO:
MERAVIGLIOSA
IL RAGAZZO D’ORO
GIÙ IL SOFFITTO
LIFESTYLE
TI LEVO LE COLLANE
NULLA ACCADE
LA VIBE
AKRAPOVIC con Artie 5ive
MILANO TESTAROSSA con Artie 5ive
ITALIAN HUSTLER con Rasty Kilo
SCOOTERONI + SALVADOR DALI’
MODALITA’ AEREO
COOKIES’N CREAM
LAMBORGHINI
MONTENAPO
SI SBOCCIA
VELENO
BLING BLING (ORO)
GUERSACE – MOLLAMI 2 con Alborosie
INSTA LOVA
PUNTO SU DI TE – 2%
LE BIMBE PIANGONO
SQUALO
TUTA DI FELPA
FUORI ORARIO
ORO E DIAMANTI + ERAVAMO RE
COME UN TUONO con Rose Villain
CHICO con Rose Villain
OH MAMMA MIA con Rose Villain
LA MIA PAROLA con Shablo, Joshua, Tormento
ALL’ULTIMO RESPIRO
LOVE
BRIVIDO
Foto Francesco Prandoni
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