Il ritorno del Lézard Rouge: il treno storico da Métlaoui a Tozeur riapre dopo anni
- Postato il 29 agosto 2025
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- Di SiViaggia.it
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C’era una volta un treno che sembrava uscito da un romanzo d’avventura. Non percorreva le rotaie europee di Parigi o Londra ma aveva vagoni rossi riconoscibili che attraversavano la Tunisia. Oggi il mitico Lézard Rouge torna a vivere e insieme a lui riprende la linea ferroviaria Métlaoui–Tozeur, una tratta che sembrava destinata a rimanere solo nei ricordi dei più nostalgici.
Dopo anni di silenzio, la Tunisia rimette sui binari il treno storico che collega Métlaoui a Tozeur attraverso le gole del Selia e le oasi infinite del Djerid.
Il ritorno del treno storico Lézard Rouge
Il Lézard Rouge è un pezzo di storia che sembra respirare ancora l’aria luxury della Belle Époque. Nato nel 1910 nei laboratori belgi di Louvain e rifinito con maestria francese, fu il “giocattolo” ferroviario più esclusivo del bey di Tunisi e della sua corte. I suoi interni erano un tripudio di legni intarsiati, velluti granata, luci calde e rifiniture in ottone che avrebbero fatto invidia all’Orient Express.
Un tempo l’esperienza era riservata a pochi privilegiati: stranieri appartenenti a una strettissima élite e sovrani che percorrevano un viaggio attraverso sabbia e canyon vivendo una vera e propria favola.
Poi, come spesso accade, la modernità, i voli e le automobili hanno portato ad un allontanamento del progetto mettendo il Lézard Rouge in un angolo seppur la sua fama è rimasta immutata. Nel 1974, però, nonostante sembrasse destinato all’oblio, il mezzo è stato riutilizzato e nonostante pause e stop è arrivato fino ad oggi permettendo di salire a bordo e viaggiarci.
Nel mese di maggio, in occasione delle Giornate del Turismo e dell’Artigianato di Gafsa, si è celebrata ufficialmente la nuova partenza del Lézard Rouge.
Quanto dura il viaggio e quali sono le città collegate
La linea Métlaoui–Tozeur, lunga 43 chilometri, è un filo narrativo che lega comunità, paesaggi e memoria. Nata per trasportare fosfati, oggi porta viaggiatori assetati di emozioni. E non c’è da stupirsi: il percorso è un susseguirsi di gallerie scavate nella roccia, ponti sospesi, gole ocra che sembrano set cinematografici naturali.
Il viaggio dura un’ora e tre quarti, ma il tempo lì dentro si dilata. Si ha la sensazione di essere entrati in una cartolina che prende vita: da un lato il deserto che si apre in orizzonti infiniti, dall’altro le gole che stringono il convoglio come in un abbraccio minerale.
Non poteva mancare il cinema a farsi conquistare da tanta bellezza. Le gole del Selja e i dintorni di Tozeur sono finite nei fotogrammi di film celebri: da Indiana Jones e l’ultima crociata fino a Il paziente inglese, senza dimenticare le oasi di Chebika e Tamerza che sembrano inventate da un regista visionario. E ora che i binari sono stati riaperti, si scommette su un nuovo afflusso di viaggiatori, registi e curiosi pronti a inseguire la magia.
Mentre il turismo veloce e low cost sembra vincere, il treno storico che collega Métlaoui a Tozeur torna attivo simbolo di un turismo lento e d’altri tempi dove nessuna tecnologia come il wi-fi è stata implementata a bordo. Il ritorno è un segnale importante che la Tunisia sta scegliendo di muoversi verso la sostenibilità e la tutela di tesori storici preziosi come questo.