Il Riesame annulla i sequestri ai pm Venditti e Mazza indagati per corruzione nell’inchiesta sul “Sistema Pavia”
- Postato il 7 novembre 2025
- Giustizia
- Di Il Fatto Quotidiano
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Per l’ex procuratore di Pavia, Mario Venditti, arriva – in meno di un mese – un’altra pronuncia a lui favorevole. Il Tribunale del Riesame di Brescia ha, infatti, annullato il decreto di perquisizione e sequestri, eseguito il 9 ottobre, a carico di Venditti e del pm Pietro Paolo Mazza (ora a Milano) nell’ambito dell’inchiesta bresciana sul cosiddetto “sistema Pavia“. Una vicenda differente ma che si intreccia anche con il caso Garlasco. I giudici hanno ordinato la restituzione di tutti i beni sequestrati a Venditti, difeso dal legale Domenico Aiello, e a Mazza, difeso dall’avvocato Massimo Dinoia, tra cui telefoni, pc e altri dispositivi elettronici. “Confermata la mancanza di indizi“, sottolinea il legale dell’ex pm pavese Mazza.
Dopo l’udienza che si è tenuta lunedì, il collegio dei giudici della libertà Giovanni Pagliuca, Marina Cavalleri e Lorenzo Azzi ha accolto i ricorsi presentati dagli avvocati di Venditti e Mazza. Il riesame ha anche ordinato al Gico della guardia di finanza di Brescia, che un mese fa aveva eseguito i decreti di perquisizione e sequestro disposti dalla pm Claudia Moregola e dal Procuratore Francesco Prete, la “restituzione” al magistrato in pensione e al sostituto milanese di “tutti i beni sequestrati”: si tratta di pc, telefoni, schede di memoria, hard disk e dei “dati eventualmente già estrapolati dagli stessi”.
In pratica, però, saranno restituiti i dispositivi solo a Mazza, perché quelli di Venditti sono ancora sotto sequestro per l’altra inchiesta che lo vede indagato per corruzione in atti giudiziari assieme al padre di Andrea Sempio, con l’accusa di aver scagionato il figlio in cambio di soldi nella prima indagine a suo carico del 2017 sull’omicidio di Chiara Pocchi. Anche in questo caso, meno di un mese fa, il Riesame aveva già annullato il sequestro dei dispositivi in quell’indagine, ma i pm ne hanno disposto un altro con più estesa motivazione. E anche su questo c’è stato ricorso dell’avvocato Aiello (udienza da fissare). Quindi si attende una terza pronuncia del Riesame.
Impegnata in un vero e proprio braccio di ferro con i pm a colpi di ricorsi e controricorsi, la difesa di Venditti ha formalizzato la propria riserva di richiedere incidenteprobatorio al gip, dato che la Procura voleva già partire con un accertamento tecnico irripetibile per la copia forense dei dispositivi in mano agli investigatori. Mossa che fa slittare gli accertamenti. Il Riesame, tra l’altro, aveva anche già bocciato i decreti di sequestro per gli ex carabinieri pavesi, non indagati, Giuseppe Spoto e Silvio Sapone.
Nell’inchiesta bresciana sul cosiddetto “sistema Pavia”, stando all’imputazione per peculato e corruzione, Venditti e Mazza avrebbero ricevuto da Cristiano D’Arena, titolare della Esitel, società di intercettazioni, e della Cr Service, “utilità”, tra cui “pranzi presso il ristorante Da Lino”, la “vendita di auto a prezzo inferiore a quello di mercato” e la “effettuazione gratuita di lavori di manutenzione alle auto”. E in cambio, per l’accusa, avrebbero affidato in modo “esclusivo a Esitel” il servizio di “noleggio degli apparati di intercettazione” e a Cr Service quello del servizio di auto per la Procura, “in misura incongrua rispetto alle esigenze investigative”. Macchine poi destinate “ad uso privato” per i magistrati. Nel decreto i magistrati parlavano di tre auto e di un furgoncino.
L’ordinanza di oggi “ha accolto le nostre censure, che si erano appuntate in principalità sull’assoluta mancanza di indizi, ed ha reso giustizia ad un magistrato, il dott. Mazza, che si è sempre distinto per correttezza ed equilibrio“, scrive in una nota l’avvocato Massimo Dinoia, legale di Paolo Mazza. “Dopo l’udienza – ha aggiunto il difensore – avevo dichiarato che ero molto fiducioso sull’esito del ricorso, adesso posso dire che sono veramente molto soddisfatto”.
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