“Il primo festival musicale in un ospedale psichiatrico in Germania: così vogliamo avvicinare i pazienti alla guarigione”
- Postato il 21 febbraio 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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A Neunkirchen, nella Germania sudoccidentale vicina alla Francia, il 21 febbraio la musica partirà da un ospedale psichiatrico, il Fliedner Krankenhaus, per raggiungere tutta la città. Sono le giornate del Fliednermusiktage, un evento musicale che durerà fino a dicembre con esibizioni ogni due mesi. Ideata da Giuseppe Scorzelli, musicoterapeuta italiano emigrato in Germania circa otto anni fa, l’iniziativa mira ad avvicinare i pazienti alla guarigione attraverso le note e l’incontro con la società. “Vogliamo che ogni concerto sia un servizio pubblico – spiega a ilfattoquotidiano.it Scorzelli, direttore artistico della rassegna e musicoterapeuta all’ospedale psichiatrico Fliedner di Neunkirchen -. Tramite la musica cerchiamo di abbattere le barriere tra chi è in cura e la comunità”.
Le sedute di musicoterapia – Nell’ospedale, che si trova in una città di 50mila abitanti, ci sono circa 150 pazienti ricoverati per depressione, abuso di sostanze stupefacenti, astinenza, dipendenze, violenze, disturbi della personalità. Oltre a un percorso clinico, il loro recupero prevede sedute singole o in gruppo di musicoterapia per sbloccare meccanismi associati alla conoscenza di se stessi e al rapporto con gli altri. “Non c’è un compito da svolgere, come professionisti cerchiamo di trovare una melodia che sia stimolante e attraente, che coinvolga”, dice Scorzelli. Quando entrano nella sala della musicoterapia i pazienti si trovano in una dimensione parallela, circondati da pianoforte, fisarmonica, tamburi, xilofono, e ognuno instaura un rapporto diverso con gli strumenti da suonare. La seduta inizia con l’ambientamento: “Nella prima parte ci sediamo – spiega Scorzelli – ogni paziente prende confidenza con la stanza, sceglie uno strumento e inizia a seguirmi improvvisando”. Non sempre è facile, per molti la musica non è un’abitudine, pochi la imparano a scuola o la vivono con familiarità. Nella seconda parte del corso si sceglie un brano da eseguire o ascoltare insieme. “È delicato – spiega Scorzelli -, se un paziente ha un momento di difficoltà tutto il gruppo crea una sinfonia d’insieme per dargli sostegno e fargli sentire la vicinanza tramite la musica”. Non per forza c’è un’efficacia misurabile e i riscontri possono arrivare anche dopo anni, ma sono quasi sempre positivi. “Molte persone in Germania fanno fatica a essere spontanee, qui spesso per la prima volta si sentono libere di danzare, suonare, ballare, ma anche di sedersi, ascoltare e improvvisare”.
Le malattie psichiatriche e la società tedesca – Nel percorso di riabilitazione, la musicoterapia dura in media 2-3 mesi e aiuta a far sentire ogni paziente a proprio agio con ricordi e inclinazioni. “Cerchiamo di dare una carta d’identità sonora, un certificato che ripercorra la musica assorbita dalla nascita, la voce dei propri genitori, i primi dischi, i concerti”. Ognuna di quelle note rimanda a un pezzo di vita a volte rimasto sepolto. Tra le patologie psichiatriche sta diventando frequente il “disturbo nazista” in quella zona della Germania. “In intere famiglie riscontriamo valori di razzismo, superomismo, narcisismo”, spiega il musicoterapeuta. Questa e altre abitudini sociali portano i pazienti a nascondere la patologia il più a lungo possibile. “C’è ancora un senso di vergogna, e la cosa più difficile durante le sedute è tirare fuori le emozioni, perché molti tendono a tenerle dentro o non le hanno mai provate”, spiega. Nei casi più riusciti i pazienti continuano a suonare anche una volta guariti, e capita che artisti con dipendenze tornino all’ospedale di Neunkirchen ma per esibirsi. La stagione musicale 2025 sarà gratuita, si terrà nelle ore pomeridiane così da consentire al maggior numero di persone esterne di essere presenti e a giugno si svolgerà all’aperto uscendo anche formalmente dal contesto sanitario. Tra i musicisti che hanno accettato di partecipare c’è il pianista di fama mondiale Ratko Delorko, che aprirà la rassegna il 21 febbraio, ma anche Anatol Ernestus, che il 16 maggio suonerà lo hang. “È uno strumento di metallo, si sente nelle strade e funziona bene nella musicoterapia”, spiega Scorzelli. I musicisti riceveranno rimborsi spese al posto dei loro cachet perché hanno sposato la causa. “Sono animati dalla volontà di contribuire e i loro nomi stanno diventando un’attrazione”. L’ospedale psichiatrico di Neunkirchen è il primo in Germania a sperimentare l’iniziativa, e il dottor Scorzelli, dipendente pubblico della Sanità tedesca, è orgoglioso di averla avviata dalla sua saletta piena di strumenti. “Mi sono avvicinato a questo lavoro anche perché sono stato dalla parte del malato anch’io oltre 20 anni fa per una forma di depressione – racconta -. Ora il mio faro è il benessere del paziente, non sempre è facile, ma ripaga”.
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