Il piccolo borgo del Cuneese in lotta contro il progetto di un bitumificio: “Qui c’è la natura, sarà tutto stravolto”

  • Postato il 27 agosto 2025
  • Ambiente
  • Di Il Fatto Quotidiano
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A Bene Vagienna, nel Cuneese, c’è in progetto un bitumificio che sembra non voglia nessuno. Certamente non i comitati locali, ma nemmeno Legambiente e Coldiretti. E senza dubbio non i residenti della frazione Buretto, nella quale potrebbe essere realizzato l’impianto. “In un contesto riconosciuto “bandiera arancione” per il turismo, l’antica Augusta Bagiennorum, sito archeologico romano, all’incrocio di sentieri cicloturistici ed escursionistici, su una delle vie del pellegrinaggio verso Santiago di Compostela, terra di produzione di coltivazioni Igp, qualcuno vuole insediare una fabbrica di asfalto. E con essa, i suoi odori, il suo percolato, fumi tossici e rumori, consumando altro suolo e distruggendo ecosistemi”, denuncia il comitato “Per il bene Comune“, costituito a dicembre 2024 per impedire la realizzazione dell’opera, nel testo della petizione pubblicata sulla piattaforma change.org (qui).

Il progetto di “di nuova installazione di impianto di produzione di conglomerato bituminoso e nuova attività di recupero rifiuti inerti non pericolosi” è stato presentato a febbraio 2025 da Itinera spa,  che si descrive come ”società leader in Italia e nel mondo nella realizzazione di grandi opere infrastrutturali”. Si prevede una “quantità massima stoccabile” di 18mila tonnellate di rifiuti l’anno, e una “quantità ritirata” di 97.870 tonnellate all’anno, su un’area di “circa dieci ettari di terreno in una posizione baricentrica rispetto alla A33 e alla A6 e vicina al casello di Fossano della A6”, spiega Itinera in una nota inviata a ilfattoquotidiano.it. Aggiungendo che “il terreno è composto da un’area di cinque ettari con destinazione d’uso industriale che affaccia sulla Strada provinciale 206 e da una seconda area di altrettanti cinque ettari ad uso agricolo, che avvolge l’area industriale fungendo da cintura verde utile per mitigare l’inserimento dell’impianto e integrarsi armoniosamente nel territorio circostante”. L’impatto sull’ambiente? “L’intero sistema è stato progettato per minimizzarlo, tramite l’adozione di soluzioni innovative”, con “benefici concreti per il territorio”, sostiene l’azienda.

Opposto il punto di vista di comitati e associazioni, espresso nelle osservazioni al progetto presentate dai residenti della frazione Buretto insieme a varie sigle tra cui Arci, Legambiente e Coldiretti. Secondo loro, l’impianto non è compatibile con la realtà locale dal punto di vista ambientale, paesaggistico, culturale e sanitario. “Insediarsi a trecento metri dal casello autostradale non può essere l’unico parametro, se nell’area risiede un’intera frazione. Oltre sessanta abitazioni, immediatamente a ridosso del sito industriale”, spiega a ilfattoquotidiano.it Luciano Borra, presidente del comitato “Per il bene Comune”. “L’altura sulla quale è in progetto il bitumificio era immersa nella natura. Che sarà azzerata dall’asfalto, ma che risulta già stravolta dalle prime lavorazioni”, denuncia.

Già, perché dopo aver presentato il progetto agli abitanti, ma prima ancora di inviarlo in Provincia, Itinera ha aperto i lavori per la predisposizione del cantiere con una Cila, Comunicazione di inizio lavori asseverata. “Dove si andava a passeggiare, tra campi coltivati, gelsi e larici, avendo la possibilità di vedere volpi e caprioli, lepri e aironi, ci sono trincee e invasi delle vasche per il contenimento dei materiali di recupero”, racconta Marilena Blua, una dei residenti del Buretto. Contrari anche gli allevatori rappresentati da Coldiretti: “Il progetto interessa un’area agricola di pregio dove molte aziende producono eccellenze, tra cui il vitellone piemontese della coscia Igp. Temiamo rumore, traffico ed emissioni che potrebbero avere ripercussioni sugli allevamenti e sulle produzioni”, dichiara a ilfattoquotidiano.it Raffaele Tortalla, presidente Coldiretti di Fossano.

Dopo un corteo silenzioso organizzato a dicembre 2024 dal gruppo “No bitumificio”, il neo costituito Comitato “Per il bene Comune” fa seguire incontri informativi e altri cortei. E ha affisso striscioni e cartelli lungo la provinciale 206, sulle case della frazione, ma anche a Bene Vagienna. A giugno quegli striscioni sono stati vandalizzati, e ad agosto i Carabinieri hanno ordinato di rimuoverli perché non autorizzati, mentre il presidente del Comitato è stato sanzionato con una multa di oltre trecento euro per non aver chiesto l’autorizzazione necessaria a esporlo al di fuori della propria abitazione. Intanto a maggio, dopo aver ricevuto una serie di contributi tecnici, la Provincia ha ordinato di sottoporre il progetto alla valutazione di impatto ambientale (Via), necessaria, secondo il Comune di Bene Vagienna, “per garantire una maggior tutela degli insediamenti limitrofi”, nonché, come ricordato dall’Asl Cuneo 1, perché “l’attività prevista è ricompresa tra le industrie insalubri di prima classe”. L’azienda sanitaria infatti ha sottolineato “le lavorazioni avverranno sia nel periodo diurno che notturno e potranno, verosimilmente, dar luogo a impatti significativi in termini di rumore, produzione e diffusione di polveri e altre emissioni diffuse, in particolare odorigene, traffico indotto dai mezzi pesanti in entrata ed uscita dall’impianto nonché sulla sicurezza della viabilità locale”. Ad agosto Itinera ha impugnato al Tar la decisione della Provincia di sottoporre a Via il progetto: il Comune, anticipa a ilfattoquotidiano.it il sindaco Claudio Ambrogio, parteciperà al giudizio opponendosi al ricorso.

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Il Fatto Quotidiano

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