Il parlamento europeo vota a favore dell’immunità per Ilaria Salis: l’eurodeputata è salva per un voto

  • Postato il 7 ottobre 2025
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Il parlamento europeo non ha revocato l’immunità per Ilaria Salis. L’eurodeputata di Alleanza Verdi Sinistra è salva per un voto. Nello scrutinio segreto, su 628 votanti i favorevoli sono stati 306, i contrari 305, gli astenuti 17. Il Partito popolare europeo ha chiesto di ripetere il voto, perché la scheda dell’eurodeputato del Markus Ferber non funzionava, ma l’istanza è stata respinta dalla presidente Roberta Metsola: “Il voto resta”, ha detto.

Lo scorso 23 settembre, anche la Commissione affari giuridici dell’Eurocamera aveva respinto la revoca dell’immunità, con 13 voti contro 12. Ma il voto della Commissione di fine settembre non era definitivo: in questi casi, infatti, la decisione finale spetta all’Aula di Strasburgo. La revoca era stata chiesta dall’Ungheria, che accusa Salis di aver aggredito due neonazisti in occasione della giornata dell’onore, un raduno che commemora il tentativo fallito dei militari del Terzo Reich e dell’esercito ungherese alleato di Adolf Hitler di rompere l’assedio dell’Armata Rossa a Budapest nel 1945. Arrestata l’11 febbraio 2023, ha passato 15 mesi in carcere durante i quali l’Ungheria ha ricevuto molte critiche per condizioni di detenzione in cui versava Salis. È stata poi candidata dall’Alleanza Verdi- Sinistra alle Europee, risultando eletta.

Uscita dall’aula Salis è stata accolta dall’applauso di alcuni colleghi. “Questo voto è una vittoria per la democrazia, lo stato di diritto e l’antifascismo. Questa decisione dimostra che la resistenza funziona. Dimostra che quando rappresentanti eletti, attivisti e cittadini difendono insieme i valori democratici, le forze autoritarie possono essere affrontate e sconfitte”, ha dichiarato. “La lotta è tutt’altro che finita – prosegue -. Le minacce permangono e continuare a lottare è essenziale. Tutti gli attivisti antifascisti presi di mira per aver sfidato l’autoritarismo e le forze fasciste devono essere difesi”, conclude.

In mattinata erano arrivate le dichiarazioni Manfred Weber, presidente del gruppo popolare al Parlamento europeo, che aveva chiesto ai suoi di votare per la revoca dell’immunità, perché il “crimine” di cui è accusata Salis è precedente all’inizio del suo mandato. “Come Ppe siamo favorevoli al rispetto dello stato di diritto e quindi al rispetto del regolamento del Parlamento europeo – ha detto -. I nostri consiglieri giuridici ci hanno detto che è giusto revocare l’immunità a Salis perché il suo reato è stato commesso prima del suo mandato. Noi siamo per le regole, non bisogna politicizzare la questione”.

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