Il paracetamolo in gravidanza c'entra con l'ADHD?

  • Postato il 16 febbraio 2025
  • Di Focus.it
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I bambini le cui madri hanno fatto uso di paracetamolo in gravidanza potrebbero avere maggiori probabilità di sviluppare ADHD rispetto a quelli le cui madri non hanno assunto il farmaco. Un nuovo studio correla il ricorso a un farmaco tradizionalmente considerato sicuro durante la gestazione a un rischio aumentato nel nascituro di soffrire di questo disturbo del neurosviluppo - ma mette in luce allo stesso tempo anche i punti deboli delle ricerche di questo tipo, meno conclusive di quanto apparentemente possa sembrare.. Discussione aperta. La passata letteratura scientifica su ADHD (attention deficit hyperactivity disorder, disturbo da deficit di attenzione/iperattività) e paracetamolo in gravidanza ha portato a risultati contrastanti. Per esempio, uno studio uscito nel 2019, di cui avevamo scritto anche qui, che aveva seguito 4.700 bambini e le loro madri, aveva associato l'uso del farmaco analgesico e antiepiretico in gravidanza a un rischio più alto del 20% dei figli di sviluppare ADHD. Lo scorso anno è invece uscita una ricerca su quasi 2,5 milioni di bambini che non rilevava alcuna associazione tra l'esposizione al farmaco prima della nascita e questo disturbo.. Esami del sangue. L'ADHD è un disturbo evolutivo dell'autocontrollo con sintomi quali iperattività, scarsa capacità di concentrarsi e di portare a termine un compito, difficoltà nella gestione degli impulsi e del livello di attività. Negli USA, dove è stato condotto il nuovo studio, riguarda l'8% dei bambini tra i 5 e gli 11 anni. Un gruppo di scienziati dell'Università di Washington a Seattle ha seguito 307 donne in attesa, tutte di origine afroamericana e del Tennessee, nel corso del secondo trimestre di gravidanza. L'assunzione di paracetamolo è stata valutata attraverso le analisi di marcatori del farmaco in campioni di sangue prelevato (e non, come in passati studi, dai semplici ricordi delle gestanti, che potrebbero non essere precisi).. A distanza di anni. Gli scienziati hanno ricontattato le donne quando i figli avevano ormai 8-10 anni, e verificato che i bambini nati da madri che avevano ai tempi delle analisi paracetamolo nel sangue, mostravano un rischio tre volte più elevato di aver avuto una diagnosi di ADHD. L'associazione ha "tenuto" anche dopo aver considerato altri possibili fattori come l'età della madre, la situazione socioeconomica, l'indice di massa corporea prima della gravidanza, la sua salute mentale e quella dei familiari.. Nella placenta. Analisi successive della placenta di 174 tra le partecipanti hanno mostrato che quella delle donne che avevano usato paracetamolo mostrava cambiamenti metabolici e immunitari specifici, simili a quelli osservati in animali gravidi senza infezioni. Un fatto che, secondo gli autori dello studio, rafforza l'ipotesi che il rischio di ADHD sia legato al paracetamolo stesso e non all'infezione che ne richiede l'uso.. Tutti i "ma". Tuttavia, ricercatori non coinvolti nello studio fanno notare che all'origine dell'ADHD potrebbero esserci stati i fattori che hanno spinto le donne ad assumere il paracetamolo - dal momento che le infezioni in gravidanza sono per esempio un fattore di rischio già associato ai disturbi del neurosviluppo. C'è poi il problema che lo studio ha coinvolto un numero ridotto di partecipanti, tutte con lo stesso background etnico e della stessa città, e che gli esami del sangue fotografano la presenza di paracetamolo in un singolo momento: dunque lo studio potrebbe far "emergere" solo le utilizzatrici più frequenti del farmaco. In più l'effetto, sempre che esista, potrebbe essere legato al dosaggio di paracetamolo in corpo o a quanto spesso si assume..
Autore
Focus.it

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