IL PANETTONE, STORIA DI UN DOLCE CHE UNISCE L’ITALIA. E IL SUD LO REINTERPRETA CON L’AMARO DEL CAPO

  • Postato il 15 dicembre 2025
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IL PANETTONE, STORIA DI UN DOLCE CHE UNISCE L’ITALIA. E IL SUD LO REINTERPRETA CON L’AMARO DEL CAPO

Da secoli il panettone è protagonista indiscusso del Natale italiano. Nato nel cuore della Lombardia rinascimentale, con il suo impasto alto e soffice si è diffuso lentamente in tutto il Paese, fino a diventare un simbolo condiviso da Nord a Sud. Una conquista non immediata: nelle regioni meridionali, dove la tradizione dolciaria vanta ricette radicate nei secoli e nei territori, il panettone è arrivato quasi in punta di piedi. Ma una volta accolto, è stato fatto proprio, reinterpretato, celebrato come solo il Sud sa fare, con quella cura antica per le lievitazioni, i profumi agrumati e gli ingredienti sinceri.

In questo percorso di adozione e trasformazione trova posto oggi anche la versione proposta dalla Distilleria F.lli Caffo, storica realtà calabrese conosciuta per il Vecchio Amaro del Capo. Il loro “Panettone del Capo” si inserisce in questa linea di continuità fra passato e presente: un dolce che resta fedele alla struttura classica della lievitazione naturale, alla frutta candita – arancia e cedro, due sapori legati da sempre al Meridione – e alla morbidezza che contraddistingue le produzioni artigianali, ma che introduce una crema all’Amaro del Capo, dettaglio che racconta un territorio e i suoi aromi.

Il panettone viene preparato con farina di grano tenero, burro, miele, tuorli freschi e vaniglia del Madagascar, ingredienti che richiamano la tradizione più rigorosa. La presenza della crema al Vecchio Amaro del Capo, contenuta sia all’interno dell’impasto sia nell’apposita sac à poche, aggiunge invece una nota aromatica inedita, ottenuta da un infuso di erbe mediterranee. Una scelta che non tradisce la classicità del dolce, ma la arricchisce con un accento tipicamente calabrese.

Due volti del panettone che raccontano il Sud: da una parte la versione al Vecchio Amaro del Capo, preparata con lievitazione naturale e profumata da canditi di arancia e cedro; dall’altra il panettone all’Elisir S. Marzano Borsci, cotto in forno a legna e arricchito da gocce di cioccolato fondente. Entrambi uniscono la tradizione del grande dolce natalizio italiano ai sapori storici del Mezzogiorno, mostrando come le eccellenze locali sappiano rinnovare senza stravolgere un classico intramontabile.

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