Il no al Terzo mandato per tutte le Regioni
- Postato il 12 aprile 2025
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Il Quotidiano del Sud
Il no al Terzo mandato per tutte le Regioni
Il principio vale per tutte le Regioni: la Corte costituzionale ha affrontato il tema del Terzo mandato, il no è confermato per tutti, non solo per la Campania
La Corte Costituzionale «si è preoccupata di affrontare il tema» del terzo mandato «in termini generali per ricostruire l’assetto di sistema, con riferimento anche ad altre Regioni, in modo da affermare un principio che valga per tutti e quindi questo vale per la Regione Campania e vale per tutte le Regioni a statuto ordinario. Non ci siamo occupati delle Regioni a statuto speciale». E’ il presidente della Consulta Giovanni Amoroso a ribadire quanto espresso nella sentenza che ha posto il limite del terzo mandato per il governatore della Campania. In conferenza stampa dopo la relazione sull’attività dell’anno 2024 affronta il nodo politico diventato terreno di scontro e finito davanti ai giudici della Corte.
Parole che come spesso accade sono di spunto all’ironia vivace di Vincenzo De Luca: «Dopo il pronunciamento dell’Alta, anzi Altissima Corte – dice – si apre in Italia una stagione politica di alto valore ideale, morale e istituzionale… Ma nessuno si faccia distrarre dal lavoro!». Il governatore campano, seppur spiazzato dalla pronuncia della Consulta, tira dritto per la sua strada e in vista delle prossime elezioni Regionali non ha alcuna intenzione di farsi da parte puntando a far valere il suo peso nella coalizione di centrosinistra, specie nella scelta del candidato. «Cialtroni e imbecilli stanno dicendo che la Campania è ultima, cercando di farla ritornare nella palude nella quale era», ha dichiarato il presidente regionale parlando della prossima campagna elettorale. «Ne vedremo di tutti i colori», ha aggiunto.
Anche il presidente del Veneto, Luca Zaia torna sul tema delle Regionali e del no della Consulta alla possibilità per i presidenti di regioni ordinarie di candidarsi per un terzo mandato. «Il potere logora chi non ce l’ha visto che han detto che devono smantellare centri di potere, ma no…La Corte Costituzionale ha confermato quello che si sapeva, noi sapevamo di avere un blocco di due mandati, oltre all’approvazione della legge elettorale. È bene che sia chiaro che il principio ispiratore del 2004 del blocco dei mandati e la legge che fecero a Roma, oggi si traduce nello stop solo per alcuni governatori e solo alcuni sindaci, quelli sopra i 15 mila abitanti, e sono le cariche elettive».
E ancora, sostiene Zaia, «va bene tutto e le leggi si rispettano ma per me è inaccettabile, e lo dirò all’infinito, che si giustifichi questo dicendo che si devono smantellare i centri di potere; perché questa è un’offesa a noi amministratori, perché io ho una carriera di 15 anni di Regione e ce l’ho pulita, da un punto di vista giudiziario. Ed è un’offesa per noi amministratori e per i cittadini che non sono degli idioti e votano quelli uscenti perché sono lì, basta vedere quelli che sono stati mandati a casa. Va bene tutto purché non si offenda» ha concluso il governatore.
Quello del terzo mandato non è stato l’unico tema acceso della riunione straordinaria della Corte costituzionale. Chiaro e forte il presidente della Consulta – che ha illustrato alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, l’ultimo anno di attività di «giudice delle leggi» della Corte – nel dire che i provvedimenti dei giudici sono criticabili, anche in modo aspro, ma «non è accettabile, invece, che vi siano attacchi personali perché poi si finisce sul terreno scivoloso della delegittimazione della magistratura». Amoroso ha ricordato in apertura che viviamo tempi complessi e difficili e che c’è una guerra in corso nel cuore dell’Europa, in questo scenario ha sottolineato l’importanza della ‘bussola’ della Costituzione.
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