Il legame tra moda e teatro: dalla Belle Époque agli stilisti di oggi
- Postato il 26 novembre 2024
- Moda
- Di Artribune
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La moda è sempre stata teatro, e il teatro, a sua volta, è una performance di stile. Sin dagli inizi del Novecento, quando i balletti russi di Sergej Diaghilev portarono in scena una rivoluzione estetica, l’incontro tra questi due mondi ha dato vita a creazioni che trascendono i confini dell’abbigliamento e della scenografia. Infatti, dai costumi esotici di Paul Poiret alle linee pulite di Coco Chanel, fino alle passerelle teatrali di Alexander McQueen, il rapporto tra moda e teatro si è basato su un linguaggio comune fatto di espressività visiva, trasformazione e innovazione.
I balletti russi di Diaghilev e la rivoluzione estetica a teatro
Il viaggio nel rapporto tra moda e teatro ha inizio con i rivoluzionari Balletti Russi di Sergej Diaghilev, risalenti al 1909. Diaghilev portò sulla scena artisti e couturier che trasformarono il mondo del costume, come Léon Bask e Natalia Goncharova. Le loro creazioni erano esplosioni di colore e innovazione, ben lontane dai costumi tradizionali dell’epoca. Il couturier Paul Poiret, ispirato dalla teatralità dei Balletti Russi, creò collezioni che incorporavano elementi orientali e drappeggi, facendo emergere un’estetica esotica e innovativa. I costumi disegnati da Bakst per produzioni come Shéhérazade del 1910 influenzarono Poiret, che ammise: “Bask ha insegnato all’Europa il gusto per il colore”. Questa sinergia tra i due mondi non solo rinnovò l’estetica del teatro, ma influenzò anche la moda occidentale, creando uno scambio duraturo tra arte e abbigliamento.
Successivamente, durante la Belle Époque, il teatro e la moda hanno iniziato a fondersi in maniera più evidente, e Paul Poiret fu tra i pionieri che portarono la teatralità nelle collezioni di alta moda. Tra le sue creazioni più iconiche vi furono le tuniche a stile impero e i pantaloni alla turca, l’influenza del teatro si riflesse non solo nelle forme ma anche nell’uso del colore, rendendo i suoi abiti opere d’arte in movimento.
Coco Chanel, Mariano Fortuny e Giacomo Balla tra moda e teatro
Un’altra figura chiave nella relazione tra moda e teatro fu Coco Chanel, che portò una nuova estetica sui palcoscenici degli anni Venti. Nel 1924, Chanel collaborò con il Balletto di Serge Lifar per l’opera Le Train Bleu, disegnando costumi modernisti che riflettevano la sua filosofia di stile essenziale e pratico. Chanel introdusse linee semplici e tessuti innovativi anche per le scenografie teatrali, stabilendo un nuovo standard per il costume.
Parallelamente a lei, sono stati due gli stilisti che, come la stessa Chanel, hanno portato modernità e innovazione: Mariano Fortuny e Giacomo Balla. Mariano Fortuny, artista e stilista spagnolo, progettava abiti ispirati alle forme classiche e rinascimentali, in particolare per il teatro. Il suo celebre Delphos, un abito plissettato ispirato alle tuniche greche, divenne un’icona di eleganza teatrale. Mentre, in Italia, il futurismo con Giacomo Balla in testa, portò un’ondata di modernità nei costumi teatrali. Balla creò per il teatro costumi che enfatizzavano il movimento e la dinamicità. Uno dei suoi lavori più famosi fu per lo spettacolo Feu d’artefice (1917), in cui i costumi erano composti da forme geometriche e materiali riflettenti, rompendo così i canoni tradizionali. La moda, come l’arte, doveva rispecchiare il dinamismo della vita moderna, e il palcoscenico diventò il luogo ideale per sperimentare questa nuova estetica.
Il teatro nella moda contemporanea: McQueen, Galliano e Rousteing
Anche nel presente, il legame tra moda e teatro continua a prosperare. Stilisti come Alexander McQueen e Jean Paul Gaultier hanno elevato la moda a forma d’arte teatrale, presentando le loro sfilate come spettacoli. McQueen, ad esempio, ha sempre considerato le sue passerelle come palcoscenici, creando abiti che raccontano storie complesse attraverso la scenografia e il design. Un esempio lampante di questo legame è la sua collaborazione con lo spettacolo Eonnagata (2009), di cui McQueen disegnò i costumi. John Galliano, con la sua teatralità barocca, ha più volte fatto riferimento al mondo del teatro negli abiti, sia quando era alla guida di Dior sia nelle sue collezioni personali, celebrando il dramma e l’eccentricità. Invece, tra i più recenti, Olivier Rousteing, il direttore creativo di Balmain ha collaborato nel 2017 con l’Opéra di Parigi per disegnare i costumi del balletto Renaissance, portando la sua estetica moderna e strutturata nel balletto.
Erika del Prete
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