Il governo annuncia la riforma della Polizia locale, ma azzera i fondi. Che dirotta sulla caccia ai migranti extra Ue
- Postato il 4 dicembre 2025
- Politica
- Di Il Fatto Quotidiano
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Il governo scippa gli unici, veri fondi mai stanziati per la riforma della Polizia locale. Il motivo? “Interventi straordinari di cooperazione di polizia con i Paesi non appartenenti all’Unione europea d’importanza prioritaria per le rotte migratorie”, si legge nell’emendamento della maggioranza che modifica il decreto economia in fase di conversione. “E autorizzata la spesa di 20 milioni di euro per l’anno 2025”, peraltro senza dire come e in quali Paesi verranno spesi. Soldi ai quali, da anni, è appesa la speranza della Polizia locale di arrivare a una riforma su organici, tutele e previdenza. “In audizione alla prima commissione Affari costituzionali della Camera, a maggio abbiamo chiesto l’integrazione di quel fondo per ulteriori cento milioni. Invece tolgono pure il poco che c’era, è sconfortante”, commenta il coordinatore nazionale per la Polizia locale della FP Cgil (Funzione Pubblica), Antonio Santomassimo.
La “riduzione” del Fondo, istituito nel 2020 dal secondo governo Conte, è in realtà un azzeramento. Ma gli interventi normativi ai quali erano destinati gli “iniziali” 20 milioni di euro non sono mai arrivati in porto. Il processo è ripartito per l’ennesima volta con la nuova maggioranza, che proprio ieri in commissione ha annunciato “il via alla riforma approvando il testo base della legge delega al Governo”. La relatrice Augusta Montaruli (FdI) ha detto che “con i fatti, al contrario di tutti coloro che si sono susseguiti in passato, diamo un via libera epocale di cui ci assumiamo la responsabilità, ma anche l’onore”. E l’onere? Si vedrà, intanto il Fondo è stato usato come un bancomat. “Un brutto segnale per i 60 mila lavoratori, proprio mentre è in corso l’iter legislativo”, dice al Fatto Santomassimo. La destra ha ormai arruolato la Locale in ogni iniziativa legata alla sicurezza, ma il piatto piange. “Servono risorse e assunzioni straordinarie, lo chiede da tempo anche l’Anci perché i comuni non ce la fanno”, spiega la segretaria nazionale FP Cgil, Tatiana Cazzaniga. “Siamo fermi alla legge 65 del 1986 che non rispetta le attuali mansioni, servono tutele legali e uno stato previdenziale come quello della Polizia di stato: chiaro che questo emendamento non va in quella direzione”.
All’attacco dell’emendamento vanno anche le opposizioni. “I prestigiatori del Governo Meloni tirano sempre fuori dal cappello risorse per foraggiare l’esternalizzazione delle frontiere da affidare ai peggiori aguzzini, mentre disegnano un futuro di austerità per tutto il Paese”, dichiara al Fatto Marco Grimaldi di Avs. “Cosa ancora più grave, senza citare i Paesi coinvolti e al di fuori di qualsiasi trattato o intesa: vogliamo sapere quali sono questi Paesi: la Libia delle milizie, degli Almasri? La Tunisia del tiranno Saied? L’Egitto, nelle cui prigioni vengono inghiottiti cittadini italiani?”. Critici anche i pentastellati: “Il governo che sulla sicurezza fa molte chiacchiere e nessun fatto sta arrivando a raschiare il fondo del barile tagliando altri fondi proprio al comparto sicurezza”, dichiara il deputato, Alfonso Colucci, capogruppo in commissione Affari costituzionali. Che sull’annunciata riforma aggiunge: “Probabilmente si tratta di un nuovo caso di riforma a investimenti zero, il tipico provvedimento del governo che nella migliore delle ipotesi non cambia nulla, nella peggiore fa danni gravi”.
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