Il Giardino Mediterraneo nelle Città
- Postato il 7 ottobre 2025
- Ambiente
- Di Paese Italia Press
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Parlare di Giardino Mediterraneo a nelle Città costiere, oggi, significa parlare di una soluzione intelligente, resiliente e identitaria per il verde urbano. È una risposta diretta e sostenibile alle sfide climatiche del nostro territorio, come la siccità estiva e le ondate di calore.
Vediamo cos’è, perché è così importante e come possiamo concretamente integrarlo nelle nostre città.
Cos’è il Giardino Mediterraneo: Oltre lo Stereotipo
Il Giardino Mediterraneo non è semplicemente un giardino con ulivi e lavanda. È una filosofia di giardinaggio basata sull’osservazione e l’emulazione del paesaggio naturale locale (la macchia mediterranea), creando uno spazio che sia in armonia con il clima, il suolo e la fauna del luogo.
Le sue caratteristiche chiave sono:
• Resilienza alla Siccità (Xerofilia): È il suo superpotere. Si utilizzano piante che hanno sviluppato strategie per sopravvivere a lunghe estati calde e secche. Foglie piccole e coriacee, spesso argentate o grigiastre per riflettere la luce (es. lavanda, elicriso, cineraria), o piante succulente che immagazzinano acqua (es. agavi, aloe, fico d’India).
• Bassa Manutenzione: Dimentichiamoci i tagli settimanali del prato. Un giardino mediterraneo, una volta attecchito, richiede pochi interventi: potature mirate, irrigazioni di soccorso solo nei primi anni o in periodi di siccità estrema, e nessuna concimazione chimica.
• Struttura e Materiali Naturali: La struttura del giardino è fondamentale quanto le piante. Si fa largo uso di materiali locali e permeabili che si integrano con il paesaggio:
• Pietre e Rocce: Muretti a secco, roccaglie e sentieri in pietra locale (come la pietra di Siracusa o calcari locali) non solo hanno una funzione estetica, ma creano microclimi, trattengono l’umidità notturna e offrono rifugio a piccoli animali.
• Ghiaia e Lapillo: Usati come pacciamatura, sopprimono le erbe infestanti, riducono l’evaporazione dell’acqua dal suolo e conferiscono un aspetto ordinato e naturale.
• Legno: Per pergolati, panchine o strutture, spesso lasciato invecchiare naturalmente.
• Biodiversità e Dinamismo: È un giardino vivo. Le fioriture si susseguono durante l’anno, con un picco in primavera e in autunno, mentre in estate il giardino entra in una fase di riposo, dominata dai toni argentei e verdi-grigi del fogliame. Attrae e nutre api, farfalle, uccelli e altri impollinatori, diventando un’oasi di biodiversità.
• Piante Iconiche (adatte alla Sicilia):
• Alberi: Ulivo, Carrubo, Melograno, Fico, Agrumi (in posizioni riparate), Leccio, Pino marittimo.
• Arbusti: Oleandro, Mirto, Rosmarino, Lavanda, Cisto, Ginestra, Euforbia, Westringia, Teucrium.
• Erbacee Perenni e Graminacee: Gaura, Salvia ornamentale, Elicriso, Santolina, Agapanto, Verbena, e graminacee come Stipa e Festuca.
• Rampicanti: Bougainvillea, Gelsomino, Plumbago (Gelsomino azzurro).
Come Integrare il Giardino Mediterraneo in Città costiere
L’integrazione non riguarda solo i grandi parchi, ma ogni frammento di spazio urbano. Si tratta di creare una “rete verde” resiliente. Ecco alcune applicazioni pratiche:
1. Riqualificazione di Aiuole e Spartitraffico: Trasformare le attuali aiuole, spesso coltivate a prato o con piante annuali che richiedono enormi quantità d’acqua e manodopera, in piccole oasi mediterranee. Utilizzando arbusti bassi, graminacee e coprisuolo resistenti alla siccità e all’inquinamento (come rosmarino prostrato, cineraria marittima o lantana), si riducono i costi di gestione e il consumo idrico, garantendo una copertura verde e fiorita per gran parte dell’anno.
2. Verde Stradale (Tree Planting): Piantare alberi adatti al contesto urbano mediterraneo. Invece di specie inadatte, si dovrebbero privilegiare alberi come il Leccio, la Carruba o l’Albero di Giuda, che offrono un’ombra densa, richiedono poca acqua una volta stabiliti e resistono bene al caldo e all’inquinamento, contribuendo a mitigare l’effetto “isola di calore”.
3. Parchi e Giardini Pubblici: Nei parchi, si possono dedicare ampie sezioni a praterie fiorite mediterranee (con papaveri, margherite, fiordalisi locali) al posto del prato tradizionale, riducendo drasticamente il bisogno d’acqua e creando habitat per gli impollinatori. Le aree più strutturate possono seguire i principi del giardino mediterraneo, con sentieri in ghiaia, sedute ombreggiate da pergolati con rampicanti e macchie di arbusti aromatici.
4. Cortili, Terrazzi e Balconi Privati (Giardinaggio Diffuso): Promuovere la cultura del giardino mediterraneo anche a livello privato. La coltivazione in vaso di piante come agrumi, lavanda, salvia, rosmarino e piante grasse è perfettamente possibile e contribuisce a creare un microclima più fresco attorno agli edifici. L’uso di vasi in terracotta aiuta a mantenere le radici più fresche. Questo “verde diffuso” contribuisce alla rete ecologica della città.
5. Infrastrutture Verdi: Tetti Verdi e Pareti Verdi: Per le nuove costruzioni o le ristrutturazioni, si possono implementare tetti verdi di tipo “estensivo” utilizzando piante mediterranee a bassa manutenzione come le succulente (es. Sedum) e piccole perenni. Queste soluzioni migliorano l’isolamento termico degli edifici, riducono il deflusso delle acque piovane e creano nuovi habitat in quota.
In conclusione, per una città costiera, abbracciare il modello del Giardino Mediterraneo significa:
• Risparmiare acqua, una risorsa sempre più preziosa.
• Ridurre i costi di manutenzione del verde pubblico.
• Aumentare la biodiversità urbana.
• Mitigare gli effetti del cambiamento climatico, come le ondate di calore.
• Riscoprire e valorizzare l’identità paesaggistica locale, creando spazi urbani più belli, sani e in sintonia con l’ambiente che li circonda.
Sebbene il giardino mediterraneo sia, come abbiamo visto, una delle soluzioni più logiche e sostenibili per il verde urbano nelle Città costiere, non è esente da possibili criticità. È importante conoscerle non per scartare l’idea, ma per progettare e gestire questi spazi in modo consapevole, prevenendo i problemi.
Le “controindicazioni” del giardino mediterraneo in città sono principalmente legate a una cattiva progettazione, a una gestione inesperta o a una errata percezione da parte del pubblico. Analizziamole nel dettaglio:
1. Rischio Incendi
Questa è la controindicazione più seria in un contesto climatico come quello siciliano. Molte piante mediterranee, come le graminacee ornamentali, i cisti e le conifere nane, accumulano una notevole quantità di massa vegetale secca durante l’estate. Proprio in questo periodo, a inizio ottobre, dopo mesi di siccità, il carico di materiale infiammabile è al suo massimo.
· Criticità: Se non gestito correttamente, un’aiuola, un parco o un bordo stradale a giardino mediterraneo può trasformarsi in un innesco per incendi, specialmente nelle zone periurbane a contatto con la campagna o in presenza di incuria (es. mozziconi di sigaretta).
· Soluzione: È fondamentale una progettazione che includa fasce di rispetto con materiali inerti (ghiaia, lapillo, camminamenti) o con piante meno infiammabili (es. succulente). Una corretta manutenzione, con la rimozione selettiva del secco più evidente a fine estate, è essenziale per mitigare il rischio.
2. Percezione di “Abbandono” e Disordine
Similmente ai wildflowers, ma in modo diverso, anche il giardino mediterraneo può essere percepito negativamente.
· Criticità: Il suo aspetto non è quello di un prato impeccabile. L’estetica è più naturale, a volte “spettinata”. Le piante succulente come agavi o fichi d’India possono essere associate a terreni incolti e abbandonati. In autunno e inverno, alcune piante perenni possono apparire spoglie o secche, dando un’impressione di scarsa cura.
· Soluzione: La progettazione è la chiave. Utilizzare bordure definite (in acciaio, tufo o pietra), pacciamature ordinate (ghiaia, lapillo) e una sapiente combinazione di piante sempreverdi e a fioritura scalare aiuta a dare una struttura e un senso di “intenzionalità” allo spazio. La comunicazione tramite pannelli didattici che ne spiegano il valore ecologico è altrettanto cruciale.
3. Sicurezza e Animali Indesiderati
La densità e la tipologia di alcune piante possono creare problemi di sicurezza, reale o percepita.
· Criticità:
o Nascondigli: Arbusti fitti e bassi (come ginepri striscianti o grandi cuscini di rosmarino) in aree poco illuminate o isolate possono essere percepiti come potenziali nascondigli, generando un senso di insicurezza.
o Piante Spinose: Molte piante mediterranee sono spinose (agavi, fichi d’India, alcune acacie, piracanta). Se collocate vicino a passaggi pedonali, aree gioco per bambini o percorsi per non vedenti, possono rappresentare un pericolo fisico.
o Rifugio per Animali: Come per i prati fioriti, una vegetazione densa a livello del suolo può offrire rifugio a ratti o, in aree periurbane, a rettili, alimentando preoccupazioni nei cittadini.
· Soluzione: Un’attenta pianificazione delle specie in base alla localizzazione. Le piante spinose vanno collocate lontano dalle aree di passaggio. In zone sensibili, è preferibile usare piante a portamento più aperto e garantire una buona illuminazione notturna.
4. Sfide Manutentive Specifiche
Sebbene a bassa manutenzione, il giardino mediterraneo richiede interventi specifici che non tutti i giardinieri tradizionali sono abituati a fare.
· Criticità:
o Potature Corrette: Molte piante aromatiche (lavanda, santolina, elicriso) richiedono potature specifiche dopo la fioritura per mantenere una forma compatta ed evitare che “lignifichino” e si svuotino alla base. Una potatura errata o mancata può rovinare la pianta in poche stagioni.
o Gestione delle Infestanti: Nelle fasi iniziali, prima che le piante coprano il terreno, può esserci una forte competizione con le erbe infestanti. L’uso di pacciamature adeguate è fondamentale.
o Diffusione Eccessiva: Alcune piante, se trovano le condizioni ideali, possono diventare invasive e “soffocare” le altre. È necessario un controllo periodico e un diradamento.
· Soluzione: Formazione specifica per il personale addetto alla manutenzione del verde pubblico, che deve conoscere le esigenze delle singole specie mediterranee.
In sintesi, nessuna di queste controindicazioni è un ostacolo insormontabile. Sono, piuttosto, importanti parametri da considerare in fase di progettazione e gestione per garantire che il giardino mediterraneo in città esprima tutto il suo potenziale, diventando una risorsa e non un problema.

Ing. Francesco Cancellieri – Presidente AssoCEA Messina APS e Responsabile Nazionale Area Tematica SIGEA-APS “Paesaggi, Aree Naturali Protette e Rete Natura 2000”
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