Il futuro per la mobilità di Venezia potranno essere delle e-bike acquatiche progettate da Porsche e Norman Foster
- Postato il 8 maggio 2025
- Architettura
- Di Artribune
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Come sarà la mobilità del futuro, soprattutto in una città circondata dall’acqua? Una possibile risposta arriva da Venezia, dove Michael Mauer, Vicedirettore di Porsche, e l’architetto Norman Foster hanno presentato Gateway to Venice’s Waterway. L’installazione, collocata accanto alla gru idraulica Armstrong Mitchell all’Arsenale, è pensata per facilitare il collegamento tra terraferma e vie d’acqua, proponendo una nuova visione dell’integrazione tra architettura e mobilità. L’opera anticipa scenari in cui infrastrutture e veicoli dialogano per ridisegnare lo spazio urbano.“Il futuro della mobilità è già qui e sta cambiando radicalmente le nostre città,” afferma Michael Mauer.“Veicoli elettrici, automazione, spazi condivisi tra architettura e trasporto… stiamo entrando in una nuova era. Le auto non saranno più soltanto mezzi per spostarsi, ma strumenti capaci di trasformare l’ambiente urbano. Le tecnologie autonome, ad esempio, potranno liberare spazio prezioso, aprendo la strada a nuove configurazioni urbane”.

L’installazione Gateway to Venice’s Waterway all’Arsenale
Ispirata al modello Porsche 917 e alla storica rete di ponti veneziani, l’installazione si configura con i suoi 37 metri come un punto d’ingresso simbolico alla nuova mobilità elettrica, tanto sull’acqua quanto sulla terraferma. L’attenzione alla sostenibilità è evidente sia nei materiali riciclati utilizzati per la costruzione, sia nei sistemi ecosostenibili integrati nel funzionamento dell’hub: come il telaio a traliccio tubolare dell’auto da corsa firmata Prosche, anche qui una robusta struttura in alluminio funge da spina dorsale. La superficie cinetica dell’installazione, ispirata alla forma cubica della nuova Macan, contribuisce a ridurre al minimo l’impatto ambientale, massimizzando al contempo l’efficienza delle risorse. Durante la settimana inaugurale della Biennale, i visitatori potranno, quindi, sperimentare – proprio come Carlo Ratti – soluzioni di mobilità alternative, tra cui, appunto, le già citate Schiller Bikes e l’imbarcazione sportiva elettrica Frauscher x Porsche 850 Fantom Air, alimentata dallo stesso motore completamente elettrico della Porsche Macan Turbo.

Auto e architettura: due linguaggi per abitare il mondo
Nel dialogo tra Lord Foster e Michael Mauer, in occasione della presentazione del progetto, emerge una riflessione affascinante: l’auto e l’architettura condividono più di quanto sembri. Entrambe non sono semplici strumenti funzionali, ma autentiche espressioni culturali capaci di emozionare e raccontare storie. “Le auto più iconiche non sono quelle più tecnologiche, ma quelle che ci fanno sentire qualcosa”, afferma Mauer. La sua forma, il suono del motore, il modo in cui ci accoglie e ci accompagna, hanno una forza evocativa simile a quella degli spazi architettonici. “Negli Anni ’60”, ribatte l’architetto Foster, “ho comprato una Porsche usata. Non era perfetta, ma aveva un’anima. Mi ha insegnato che anche gli oggetti possono avere carattere, una personalità. Questo ha influenzato il mio modo di progettare. Cerco di dare agli edifici quella stessa qualità: un’identità forte, riconoscibile, che ti fa sentire qualcosa”, prosegue.“Anche Le Corbusier posava spesso quell’auto davanti ai suoi edifici. Aveva ampie superfici vetrate orizzontali, esattamente come le sue architetture. È una relazione affascinante”.

Tra arte e tecnologia: Porsche e il progetto The Art of Dream
Con Gateway to Venice’s Waterway, la casa di Stoccarda continua il suo lavoro nel mondo della creatività. L’iniziativa, infatti, fa parte del progetto The Art of Dream, il format, nato nel 2021, che vuole esplorare i punti d’incontro tra il mondo dell’arte e quello della tecnologia. “The Art of Dream è un’iniziativa di Porsche per stimolare un pensiero più ampio”, spiega Mauer.“Invitiamo designer, artisti, ingegneri – in questo caso architetti – a ispirarsi reciprocamente, a vedere le possibilità di lavorare insieme”. L’obiettivo è chiaro: creare una percezione “più olistica del nostro marchio”. L’installazione veneziana si inserisce perfettamente in questa visione.“La discussione con Norman sulle auto mi ha ispirato, e il suo approccio, in un certo senso, è molto vicino alla nostra visione di Porsche: un approccio più puristico, dove ‘meno è più’”. E proprio Venezia diventa protagonista di questa visione. Città fragile, ma anche simbolo di resilienza e innovazione. “Con l’aumento della popolazione globale, affrontiamo molte sfide, specialmente nelle megacittà. La domanda è: come possiamo organizzare la nostra vita in base alle sfide ambientali? Se riuscissimo a gestire le difficoltà che una città come Venezia presenta, potrebbe diventare un modello per altre città del futuro”.
Carolina Chiatto
L’articolo "Il futuro per la mobilità di Venezia potranno essere delle e-bike acquatiche progettate da Porsche e Norman Foster" è apparso per la prima volta su Artribune®.