Il freddo mette a dura prova gli animali selvatici, consigli per aiutarli da Osa e Pai
- Postato il 22 novembre 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Savona. Il brusco calo delle temperature mette a dura prova soprattutto gli animali selvatici, che in inverno hanno bisogno di un rapido e significativo aumento del fabbisogno calorico per sopravvivere.
L’Osservatorio Savonese Animalista (OSA) e il Partito Animalista Italiano (PAI) ricordano che ogni cittadino può fare la differenza con gesti semplici, ma fondamentali.
Per gli uccelli (e altri animali) che frequentano giardini, terrazzi o balconi è utile lasciare una ciotola di acqua tiepida e pulita e qualche alimento adatto, sistemato in punti sicuri e non raggiungibili da predatori come cani e gatti.
Si possono installare mangiatoie collocate in luoghi riparati, ricordando che una volta avviata la somministrazione di cibo, non va più interrotta fino alla primavera, perché i volatili fanno affidamento su quella fonte nei giorni più duri dell’inverno.
Anche una casetta-nido, con apertura preferibilmente rivolta a sud/sud-est, può offrire un rifugio prezioso da vento e gelo: deve essere sempre posta lontano da autovetture, passaggi umani frequenti e, soprattutto, dai predatori.
Ecco gli alimenti più utili e sicuri da offrire:
– semi di girasole e di zucca
– piccole granaglie (miglio, canapa, riso, orzo, ecc.)
– uvetta, pezzetti morbidi di fico, albicocca o dattero disidratato
– cubetti di frutta fresca (mele, pere, banane, ecc.)
– frutta secca non salata e non tostata (arachidi, nocciole, noci, pinoli, ecc.)
– briciole di panettone, dolci o biscotti
– fiocchi di cereali (corn flakes, avena, muesli, ecc.)
– croste di formaggio non salato tagliate a cubetti
– carne cruda a piccoli pezzi e ritagli di grasso per gli uccelli insettivori (anche cibo per cani e gatti)
– riso bollito senza sale
– mangimi specifici per canarini, merli indiani e pappagalli
PAI e OSA ricordano inoltre che, con il gelo e gli eventi climatici estremi sempre più frequenti, lasciare i cani all’esterno senza adeguati ripari non è un’abitudine sbagliata: è un maltrattamento, e come tale può essere perseguito penalmente.
La legge sulla caccia prevede la possibilità, in condizioni meteorologiche estreme, di sospendere l’attività venatoria per tutelare gli animali selvatici, già provati dalla scarsità di cibo e dal rigido clima. Tuttavia, in Liguria questa misura di buon senso non è quasi mai stata applicata, nonostante le evidenti criticità.
In un momento in cui il clima mette alla prova ogni forma di vita, l’indifferenza non è più un’opzione. Non servono eroi: bastano responsabilità, rispetto e un minimo di impegno. Ogni ciotola d’acqua, ogni manciata di semi, ogni animale protetto dal freddo rappresentano un gesto concreto di civiltà.
OSA e PAI continueranno a vigilare e a chiedere istituzioni più coraggiose, ma il primo passo spetta a tutti noi.
(la foto di un fringuello è di Federico Maderno)