Il dottor Alberto Macciò e il suo museo “Storie della Medicina” protagonisti a “Cash or Trash” sul Nove

  • Postato il 25 settembre 2025
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  • Di Il Vostro Giornale
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Alberto Macciò Cash Trash

Savona. Un medico ed un piccolo museo di Savona sono stati tra i protagonisti della puntata di ieri sera di “Cash or Trash – Chi offre di più?”, noto e seguitissimo programma condotto da Paolo Conticini in onda sul Nove nel quale cinque mercanti specializzati in diverse “branche” dell’antiquariato e del vintage si contendono a suon di rilanci gli oggetti portati all’asta dai partecipanti.

Si tratta del dottor Alberto Macciò, specialista in linfologia e fondatore del progetto “Storie della Medicina”. Si tratta di un vero e proprio museo che custodisce migliaia di reperti e volumi antichi (dai bisturi ottocenteschi ai dispositivi di medicina pionieristica) raccolti e curati personalmente dal dottor Macciò. Quello di Savona rappresenta un unicum: si tratta, infatti, della prima esposizione permanente allestita all’interno di uno studio medico.

La collezione include alcuni rarissimi testi che hanno segnato lo sviluppo della disciplina. Nelle teche spiccano le pubblicazioni di Gaspare Aselli che nel 1622 individuò i vasi lattiferi nei canali digerenti degli animali, e Thomas Bartholin, la cui opera contribui a descrivere il sistema linfatico umano.

La linfologia, di cui Macciò è uno dei massimi esperti, è uno dei fili conduttori del progetto museale: lo studio dei vasi e dei nodi linfatici, del drenaggio dei fluidi e del ruolo immunitario del sistema, viene esplorata attraverso antichi strumenti, tavole e testi che illustrano come la comprensione della linfa abbia trasformato diagnosi e terapie nel corso dei secoli.

Alberto Macciò Cash Trash

Il tutto, a Savona, è diventato “museoterapia”: per Macciò non si tratta di una cura medica alternativa, ma di un approccio complementare che sfrutta il contatto con la storia materiale per produrre benessere emotivo e culturale. Entrare in una sala dove gli oggetti raccontano le vittorie e gli errori della medicina offre sollievo, senso e connessione: favorisce la narrazione della propria esperienza, stimola la curiosità e, per molti pazienti, rappresenta un modo concreto di ritrovare dignità e prospettiva. Sui social, le curiosità storiche catturano l’interesse di moltissimi appassionati, grazie alle pillole video divulgative del “doc” che contano milioni di visualizzazioni.

Durante l’ultima puntata di “Cash or Trash”, Macciò ha presentato uno degli oggetti più evocativi della sua immensa collezione di oggetti e strumenti medici, un reperto che unisce scienza, cura e artigianato. Si tratta di un oggetto curioso, legato soprattutto alla storia dell’ostetricia: un clamp a forma di cicogna. Come ben spiegato da Alessandro Rosa, l’esperto e stimatore che valuta e presenza l’oggetto prima che questo sia portato in asta di fronte ai mercanti, il clamp è una “pinza”, un dispositivo che un tempo si rivelava essenziale nelle sale parto: lo strumento, finemente cesellato, serviva infatti a chiudere il cordone ombelicale e proteggere il neonato dalle infezioni.

Alberto Macciò Cash Trash

Realizzato da abili artigiani, il modello a cicogna proposto dal medico savonese trasforma un gesto tecnico in un’immagine culturale (l’uccello che porta i bambini) e racconta come la tecnica medica si sia spesso intrecciata con simboli, speranze e riti popolari. “È la perfetta unione tra funzionalità e racconto”, spiega Macciò: un esempio di come ogni oggetto conservi al suo interno più livelli di significato.

Alberto Macciò Cash Trash

Dopo la valutazione di Rosa, che ha stimato il valore dell’oggetto in 120 euro, il clamp è stato mostrato ai mercanti, che non conoscendone l’esatta funzione si sono lanciati in diverse ipotesi. A stabilire correttamente di cosa si trattasse è stato poi Federico Bellucci. E’ poi partita l’asta, con lanci e rilanci che hanno fatto rapidamente salire il prezzo di vendita. Alla fine, ad aggiudicarsi l’oggetto è stata Roberta Tagliavini, che se lo è portato a casa per 265 euro.

Alberto Macciò Cash Trash

Nel ringraziare i mercanti “per avermi dato lo spazio per condividere la passione”, Macciò si è detto “molto contento per essere riuscito ad incuriosire i mercanti ed aver avuto la possibilità di condividere la storia” dell’oggetto e, in generale, del suo museo.

Alberto Macciò Cash Trash

L’appuntamento televisivo ha avuto dunque doppia valenza: da una parte ha raccontato un oggetto singolare e, dall’altra, ha messo sotto i riflettori una pratica culturale e scientifica che il museo promuove quotidianamente nel cuore di Savona.

Autore
Il Vostro Giornale

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