Il distacco dalla famiglia, la scoperta del sesso e la ricerca di indipendenza lontano dal nido: L’isola di Arturo rivive a teatro ed è ancora attuale

  • Postato il 4 novembre 2024
  • Cultura
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Non era certamente una missione facile trasformare in un monologo uno dei romanzi più famosi e importanti della nostra letteratura, “L’isola di Arturo” di Elsa Morante, pubblicato nel 1957 e vincitore del Premio Strega. Eppure la trasposizione firmata da Andrea Lucchetta e portata in scena dal talentuoso Vincenzo Grassi (già visto in uno straordinario “Edipo Re” in chiave moderna) è ispirata e magnetica.

Un monologo – in scena al Teatro Elfo Puccini di Milano fino al 10 novembre – di un’ora con pochi elementi sul palco come un lettino di bimbo, un comò e una sedia a sottolineare i passi salienti di quello che è stato e rimane un vero e proprio romanzo di formazione.

Il monologo, va detto, è un’arma a doppio taglio per ogni attore e – soprattutto – spettatore perché si corre sempre il rischio che dopo dieci minuti l’attenzione volga altrove. Non è il caso di Grassi che con la cadenza partenopea del protagonista, che vive sull’Isola di Procida, e interpretando con la voce altri personaggi, riesce nell’intento di portare all’ascolto e alla comprensione del testo.

La storia è nota. Elsa Morante narra le vicende di un ragazzo, dolce e orfano di madre, di nome Arturo Gerace. Il protagonista, che vive senza amici e in completa solitudine, è molto legato alla figura paterna Wilhelm, che però vive una vita parallela, spesso lontano dal figlio. C’è una mancanza di comunicazione tra i due, ma Arturo in qualche modo in un complesso di Edipo al contrario, rimane legatissimo all’idea del padre. Dopo varie vicissitudini e scoperte inaspettate, come ad esempio il sesso, Arturo prende coscienza che la vita è oltre il limbo dell’Isola. “Il piroscafo era già là, in attesa. E al guardarlo, io sentii tutta la stranezza della mia tramontata infanzia”, si legge nelle righe finali del romanzo.

Un’ora di suggestione della parola, di essenzialità (a cui ci siamo disabituati) e di grande capacità attoriale, rendono godibilissimo assistere allo spettacolo. Vincenzo Grassi sarebbe adatto per fisicità e capacità ad interpretare una delle prossime tragedie del Teatro Greco di Siracusa, firmati dall’Inda, al via il prossimo 9 maggio 2025. In scena ci saranno due opere di Sofocle: “Edipo a Colono” di Robert Carsen ed “Elettra” di Roberto Andò. E chissà che non arrivi la chiamata…

INFORMAZIONI Teatro Elfo Puccini, sala Fassbinder, corso Buenos Aires 33, Milano Biglietteria: tel. 02.0066.0606 – biglietteria@elfo.org – whatsapp 333.20.49021 ORARI mart., giov. e sab. ore 21.15 – merc. e ven. ore 19.30 – dom. ore 15.00 PREZZI: da 38/34 a 15 euro

(Foto di Manuela Giusto)

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