Il deserto arabico 12.000 anni fa era abitato

  • Postato il 4 ottobre 2025
  • Di Focus.it
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Ci fu un tempo in cui i deserti erano aree rigogliose: anche il deserto arabico, che occupa ora la maggior parte della penisola e si estende per oltre 2.220.700 km2, decine di migliaia di anni fa aveva laghi che ospitavano ippopotami e pesci, oltre a favorire l'insediamento di popolazioni umane. Ma con l'ultimo massimo glaciale, tra 25.000 e 19.000 anni fa, gli specchi d'acqua si prosciugarono obbligando gli umani e gli animali della zona a emigrare.. Arte... ad alta quota. Secondo uno studio pubblicato su Nature Communications circa 12.000 anni fa il deserto tornò a essere meno secco, e la formazione di laghi effimeri (bacini "temporanei", dove l'acqua è presente per un tempo limitato dopo le piogge) fece ripopolare la zona. Per giungere a queste conclusioni i ricercatori sono partiti da una serie di incisioni sulla roccia ritrovate nel deserto del Nefūd, in Arabia settentrionale, raffiguranti cammelli a grandezza naturale, cavalli, gazzelle, stambecchi e uri (grandi bovini ora estinti). Quel che li ha insospettiti è il fatto che la maggior parte delle incisioni si trovasse su elevate sporgenze rocciose in arenaria, alcune alte addirittura 39 metri. In che modo gli antichi artisti avrebbero potuto incidere quelle pareti?. Un deserto non deserto. Scavando nei canali di sabbia sotto le rocce incise, gli studiosi hanno scoperto decine di ossa animali e migliaia di artefatti tra cui conchiglie, strumenti e perline in pietra. La datazione al radiocarbonio ha svelato che i reperti risalivano a un periodo compreso tra i 12.800 e gli 11.400 anni fa. Quanto scoperto è in contrasto con precedenti ipotesi secondo le quali le incisioni risalivano al 5.600-5.200 a.C.: i cacciatori-raccoglitori, spiega la coordinatrice dello studio Maria Guagnin, abitavano il deserto dell'Arabia settentrionale molto prima di quanto si pensasse. «Ora possiamo finalmente dimostrare che la tradizione dell'arte rupestre ebbe inizio oltre 12.000 anni fa, alla fine dell'ultima era glaciale», commenta l'esperta.. L'analisi dei sedimenti ha rivelato tracce di argille legate a umidità stagionali, a dimostrazione che le incisioni rupestri furono create vicino a bacini d'acqua successivamente scomparsi. La ricerca, oltre a evidenziare ancora una volta la profonda relazione tra variabilità climatica e insediamenti umani, mette in luce l'importanza storica della penisola arabica – una delle regioni meno studiate nella narrazione dell'evoluzione umana preistorica, come la definisce il paleoantropologo Yamandú Hilbert, esperto non coinvolto nello studio..
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Focus.it

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