Il derby Sinner-Musetti agli Us Open me lo godo tutto: non voglio scegliere!

  • Postato il 2 settembre 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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Ci sono due italiani, un americano, uno spagnolo, un serbo… potrebbe sembrare l’inizio di una barzelletta ma più che far ridere, la presenza di due italiani ai quarti di finale degli US Open ci fa sorridere di gusto, ci inorgoglisce. Mercoledì andrà in scena la sfida Musetti-Sinner e già questa notizia ha il suo valore statistico, l’ennesimo recente ritocco alla storia del tennis azzurro, un quarto tutto italiano agli Open degli Stati Uniti non c’era mai stato.

Non ci rendiamo più conto di quanto velocemente abbiamo alzato l’asticella delle nostre aspettative tennistiche. Intendo quelle da tifosi, ormai altissime perché Jannik, tra le tante, ha già vinto a Flushing Meadows l’anno scorso e il fatto che un italiano, o Jannik o Lorenzo, approdi con certezza in semifinale anche adesso non ci fa più né caldo né freddo.

Ovviamente sappiamo che l’altoatesino è quasi una garanzia, il suo passaggio del turno sarebbe un’ipoteca sulla finale (Auger-Aliassime o de Minaur permettendo). Una finale da giocare fino in fondo per la riconferma del titolo e del numero 1 nel suo caso. I precedenti parlano chiaro, Sinner non perde mai con i connazionali (15-0), nello specifico con Musetti vanta un 2-0 a suo favore ma su questa superficie, cemento “outdoor”, sarà la prima volta.

Musetti dalla sua ha raggiunto i quarti con agilità, compiendo un percorso “sinneriano”, più sinneriano di quello di Jannik volendo utilizzare un paradosso. Ma il paradosso dei paradossi è che la pressione sarà tutta sul numero 1 del mondo come da lui stesso dichiarato. Ne è dunque consapevole ma Sinner sa reggere la tensione come nessuno, Musetti, che sta crescendo in efficacia Slam dopo Slam, sa volare sulle ali dell’entusiasmo disegnando traiettorie e colpi di bellezza pura.

Ci sarà da goderselo questo quarto con “vista”. Un affaccio sulla finale e sul futuro del nostro tennis, i due, insieme, mettono insieme 47 anni e mezzo, poco più dei miei che mai avrei immaginato di poter avere addirittura l’imbarazzo della scelta in quanto a tifo e a questo livello.

Per domani non voglio scegliere, voglio piazzarmi davanti a questo match consapevole della meraviglia di questi momenti, di questi anni e di quelli a venire e del fatto che anche le cose più impensabili accadono, e mai per caso. Per un disegno che nessuno aveva previsto e potrà prevedere. È il tennis, bellezza!

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Il Fatto Quotidiano

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