Il Consiglio comunale ha scelto: Vibo Marina deve essere un polo turistico

  • Postato il 12 marzo 2025
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Il Consiglio comunale ha scelto: Vibo Marina deve essere un polo turistico

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Dopo decenni di dibattiti, finalmente il consiglio comunale di Vibo ha imboccato una strada precisa votando un ordine del giorno che impegna il sindaco Romeo ad avviare interlocuzioni le multinazionali dei carburanti per delocalizzare i depositi costieri, con la Regione Calabria per far finalmente ricadere sul territorio i proventi delle accise (7 mld di euro in 14 anni) e trasformare Vibo Marina in un polo turistico


VIBO VALENTIA – Il Consiglio comunale di Vibo sulla delocalizzazione dei depositi costieri a Vibo Marina fa finalmente sul serio dimostrandosi unito nelle battaglie che davvero contano, vale a dire quelle finalizzate al miglioramento delle condizioni del territorio cittadino; si legge in tal senso l’ordine del giorno firmato dai capigruppo di maggioranza e opposizione che dà ampi poteri al sindaco Enzo Romeo e alla Giunta di avviare le interlocuzioni necessarie per arrivare a far sì che queste parole messe su carta trovino concretezza.

SUPERATI GLI STECCATI POLITICI: FINALMENTE UN CONSIGLIO COMUNALE UNITO

Superati dunque gli steccati politici, il civico consesso ha dimostrato, stasera, 11 marzo, quella maturità che mancava e che i cittadini chiedevano da tempo rappresentando la stura per altre iniziative a favore del territorio.

Non ci sono vinti né vincitori, ma solo meriti: quello dei consiglieri Tucci e Cutrullà di del gruppo “Cuore Vibonese” di aver portato in assemblea la pratica, del sindaco e della Giunta di aver già intavolato interlocuzioni con l’Autorità portuale portandosi già avanti col lavoro, quello del capogruppo del Pd, Colelli, di aver chiesto che il documento presentato dai due colleghi di minoranza potesse essere ritirato ma solo per essere riproposto – col carattere dell’urgenza – con le firme di tutto l’arco costituzionale dell’emiciclo cittadino, dei consiglieri Console (Misto) e Pisani (M5S) che hanno fatto inserire nel documento la spinosa questione delle accise e in generale, come detto, di tutti coloro i quali hanno fornito spunti nella discussione.

CIRCA 7 MLD DI EURO DI ACCISE IN 14 ANNI MA A VIBO NULLA

Adesso Romeo – almeno sulla carta – ha un mandato ampio per trattare con la Regione ad esempio proprio sulle accise considerato che dal 2010 ad oggi le multinazionali hanno versato nelle casse della Cittadella, per come riferito da Pisani, quasi 7 miliardi di euro senza che un soldo, se non in maniera esigua, sia rimasto sul territorio.

IL RIVOLUZIONARIO PROGETTO DI CASCASI A VIBO MARINA

Insomma, l’annosa questione dei depositi costieri ha subito un’accelerazione e questo non solo per via dell’ordine del giorno ma anche per la recente presentazione del progetto della nautica da diporto all’interno dello scalo marittimo illustrato dall’imprenditore Franco Cascasi che si prefigge l’obiettivo di rivoluzionare quella parte dell’infrastruttura facendole assumere connotati marcatamente turistici. Ed è proprio in questa direzione che il Consiglio comunale vibonese vuole andare, ma senza rinunciare agli stabilimenti industriali puntando, appunto, a delocalizzarli in altra area, magari proprio nella vicina zona industriale di Portosalvo.

La connotazione industriale quindi resterà ma non più a Vibo Marina che comunque potrà beneficiare di ingenti investimenti e di possibilità occupazionali: i 40 milioni messi in campo dall’Autorità portuale, cui si aggiungono altri 30 per il molo foraneo e i 27 milioni investiti da Baker Hughes che ha accolto l’appello del sindaco Romeo dopo il fallimento delle trattative a Corigliano-Rossano.

I SETTE PUNTI DELL’ORDINE DEL GIORNO CHE IMPEGNANO IL SINDACO DI VIBO

Ma vediamo cosa reca l’ordine del giorno: in primis si evidenzia che il porto di Vibo Marina rappresenta “una risorsa strategica per lo sgruppo economico, turistico e ambientale del territorio comunale” e che la sua vocazione turistica è riconosciuta sia dagli strumenti di pianificazione territoriale, sia dalle richieste della cittadinanza e delle imprese locali. Pertanto, il Comune di Vibo intende perseguire una politica di sviluppo sostenibile, orientata alla valorizzazione delle risorse naturali, alla tutela dell’ambiente e alla creazione di nuove opportunità economiche legate al turismo e alla nautica da diporto”, e in questo “la delocalizzazione dei depositi costieri consentirebbe una riqualificazione urbana e ambientale della zona portuale, favorendo l’insediamento di attività economiche più confacenti e di uno sviluppo integrato”.

DELOCALIZZARE I DEPOSITI A VIBO MARINA MA MANTENERE I LIVELLI OCCUPAZIONALI

Poiché l’amministrazione municipale ha già proficuamente intrapreso un’interlocuzione con i vertici della Meridionale Petroli ai fini della delocalizzazione degli impianti e si impegna ad avviare tale discussione con Eni, si fa presente che tale “processo dovrà garantire il rispetto alla normativa ambientale e la tutela dei livelli occupazionali coinvolti, favorendo una transizione equilibrata verso nuove opportunità lavorative nel settore turistico e dei servizi”, ma per giungere a questo passo “occorre prevedere un piano di riconversione dell’area portuale che garantisca la sostenibilità economica e ambientale della transizione”.

Da qui il mandato – trasmesso alla Regione Calabria – firmato dalle forze politiche del consesso al sindaco Romeo e alla Giunta a proseguire l’interlocuzione con “Meridionale Petroli” ed Eni, nonché con gli enti competenti, per “definire un percorso concreto di delocalizzazione di tutti i depositi costieri, a promuovere un tavolo tecnico-istituzionale che coinvolga tutti i soggetti interessati, incluse le associazioni di categoria e i rappresentanti delle comunità locali, per elaborare un piano di riconversione dell’area portuale, valutando, anche attraverso una manifestazione di interesse, eventuali proposte indirizzate a migliorare lo sviluppo dell’area portuale e del tessuto economico territoriale.

Ulteriore mandato è quello di sensibilizzare la cittadinanza e gli operatori economici locali “sull’importanza della trasformazione dell’area portuale, con attenzione particolare alla tutela dei posti di lavoro attuali che insistono sui depositi costieri e di relazionare periodicamente in Consiglio Comunale sugli sviluppi dell’interlocuzione istituzionale sulle azioni intraprese in merito alla delocalizzazione e alla riconversione dell’area portuale nonché di individuare un’area del territorio comunale in merito alla possibile delocalizzazione, al fine di garantire le opportunità di sviluppo economico e occupazionale. Infine si esorta l’esecutivo comunale ad interessare tutti i rappresentanti delle forze politiche della città che siedono in Regione Calabria in merito alla destinazione di una parte delle accise in favore della città di Vibo Valentia.

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