Il caso della petroliera: non suscitare allarmismo o informare i cittadini? Nessun dubbio, dire la verità

  • Postato il 18 febbraio 2025
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  • Di Il Vostro Giornale
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petroliera seajewel

Savona. Nel caso della petroliera Seajewel (e ovviamente in situazioni simili), vince la necessità di non creare allarmismo o piuttosto quella di fornire ai cittadini puntuali informazioni su quanto sta accadendo?

Due ipotesi a confronto in cui ognuno può riconoscersi come crede, ma senza dubbio prevale il diritto dei cittadini di conoscere a che cosa si trovano di fronte e di avere informazioni esaustive. Sarebbe anzi oltremodo grave se la cittadinanza fosse tenuta all’oscuro di un pericolo grave, ancorché ipotetico. Una conclusione che ci permettiamo di formulare anche perché avvalorata, oltre che dal buon senso, dal parere di giornalisti di fama e da esperti di diritto amministrativo. Con una raccomandazione: che le informazioni siano fornite in modo opportuno e proporzionato, onesto e senza secondi fini, al servizio della collettività.

A chi spetta fornire queste notizie? Difficile addentrarsi tra le competenze delle forze dell’ordine e della magistratura, ma certamente un ruolo di grande responsabilità tocca ai sindaci, che i cittadini hanno eletto. Marco Russo (Savona) e Fabio Gilardi (Vado Ligure) hanno sostanzialmente detto che “monitorano con attenzione” e affermato di aver ricevuto le informazioni necessarie. Qualcosa non torna, perché in certi momenti sono sembrati persino indietro rispetto agli organi di stampa. Verrebbe da dire: non sono stati correttamente informati, oppure non vogliono (o possono) condividere tutto ciò che sanno con i loro cittadini?

Diverso il caso del sindaco di Quiliano Nicola Isetta, che non è stato neppure chiamato in causa anche se il gigantesco deposito costiero della Sarpom (al cui campo boe è attraccata la Seajewel) è proprio nel suo Comune, obiettivo devastante in caso di attacco terroristico.

Parliamoci chiaro: l’ipotesi che si tratti di un attentato sembra ormai essere considerata quella principale. Forse siamo di fronte “solo” a un gesto dimostrativo, una sorta di avvertimento, ma si adombra pure l’ipotesi di un intrigo internazionale.

Ripetiamo e concludiamo: i cittadini hanno il diritto di sapere la verità per valutarne gli eventuali pericoli. Fino a questo momento non è stato così, bisogna che questo avvenga subito. Ora.

Autore
Il Vostro Giornale

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