Il caldo estremo colpisce anche il nord Europa: 22 giorni sopra i 30°C in Finlandia, 10 “notti tropicali” in Svezia

  • Postato il 14 agosto 2025
  • Ambiente
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Non solo l’Europa meridionale, ma anche i Paesi nordici. “Nessun paese è al sicuro dai cambiamenti climatici“, dicono gli scienziati. A luglio Norvegia, Svezia e Finlandia hanno subito una prolungata ondata di calore, alimentata dalla crisi climatica. I dati sono decisamente inusuali per dei Paesi con climi storicamente freschi: 22 giorni sopra i 30°C in Finlandia e 10 “notti tropicali” consecutive in Svezia, con le temperature che non sono scese sotto i 20°C.

Come riportato dal quotidiano britannico The Guardian, gli scienziati ritengono che il riscaldamento globale abbia aumentato enormemente il numero di fenomeni meteorologici estremi. L’impatto delle attività umane sulla temperatura del globo ha infatti reso questa ondata di caldo almeno 10 volte più probabile e di 2°C più calda.

Gli effetti non si vedono solo negli incendi boschivi che stanno colpendo l’Europa meridionale, ma anche nei disagi causati dalle temperature anomale nei Paesi nordici. Ad esempio, il caldo ha avuto effetti sugli ospedali, alcuni dei quali, surriscaldati e sovraffollati, sono stati costretti persino a cancellare gli interventi chirurgici in programma. Risulta che, con l’aumento delle possibilità di nuotare all’aperto, almeno 60 persone siano annegate. Danni anche alla flora e alla fauna, con il caldo che intacca il delicato equilibrio dell’ecosistema: nei mari e nei laghi fioriscono alghe tossiche e gli animali selvatici si rifugiano anche in città in cerca di ombra. Gli automobilisti, ad esempio, sono stati avvertiti che le renne potrebbero cercare di rinfrescarsi nei tunnel stradali.

Non si tratta di un isolato caso eccezionale, ma c’è il rischio concreto che la situazione si aggravi e diventi la norma. Ondate di calore come quella che a luglio ha colpito la penisola scandinava diventeranno cinque volte più frequenti entro il 2100 se il riscaldamento globale raggiungerà i 2,6°C, che è la traiettoria attuale.

“Anche i paesi scandinavi relativamente freddi stanno oggi affrontando pericolose ondate di calore con 1,3 ° C di riscaldamento”, ha dichiarato Friederike Otto, climatologa dell’Imperial College di Londra che ha condotto l’analisi nell’Europa settentrionale. “Bruciare petrolio, gas e carbone sta uccidendo le persone. I combustibili fossili stanno sovraccaricando le condizioni meteorologiche estreme e per evitare che il clima diventi più pericoloso, dobbiamo smettere di bruciarli e passare alle energie rinnovabili”, ha aggiunto.

Del luglio anomalo ha parlato anche Maja Vahlberg, esperta svedese presso il Centro per il clima della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa: “Questo luglio ci ha ricordato che nel nord il caldo non è una minaccia lontana, ma si sta infiltrando negli ospedali, nelle strutture di cura e nelle case. Le nostre infrastrutture non sono state costruite per resistere a queste temperature estreme e la nostra popolazione che invecchia è sempre più suscettibile al caldo pericoloso. Ho visto una renna rimanere nella stessa zona d’ombra per tre giorni di fila senza pascolare, un segno silenzioso della tensione che il caldo stava causando”.

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