Il calabrese Moisè Curia sul set di Maria Corleone
- Postato il 16 maggio 2025
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Il Quotidiano del Sud
Il calabrese Moisè Curia sul set di Maria Corleone
L’attore rossanese, Moisè Curia, interpreta il ruolo di Vito nella seconda stagione della fiction di successo di Canale 5, Maria Corleone
Grande ritorno di Maria Corleone con la seconda stagione in onda su Canale 5 in prima serata. E cresce l’attesa il finale il prossimo 20 maggio. Racconta l’oramai famosa saga della famiglia Corleone, una delle più potenti casate mafiose che lotta per il affermare il proprio dominio nella Sicilia.
MARIA CORLEONE, LA SECONDA STAGIONE
La fiction che nella passata edizione aveva appassionato una grande fetta di pubblico, ritorna con una Maria Corleone interpretata da Rosa Diletta Rossi, figlia di don Luciano interpretato da Fortunato Cerlino. Nella nuova serie vediamo una Maria determinata e ancora più coinvolta nelle tresche familiari e combattuta tra la vita che vorrebbe realizzare come stilista e mamma, ma che viene risucchiata da una famiglia che le chiede una sorta di appartenenza che la distoglie sempre di più da quelli che sono i suoi desideri. Nella seconda serie della fiction compare un nuovo personaggio: Vito, il ragazzo di fiducia di Don Luciano, interpretato da Moisè Curia, attore nato a Rossano, con un bagaglio attoriale di tutto rispetto, che sin dalle prime scene presenta il personaggio e il suo ruolo. Abbiamo raggiunto Moisè Curia per una chiacchierata e con un tono soddisfatto si racconta al Quotidiano del Sud.
Moisè, com’è stato lavorare in questa fiction?
«Sono molto contento di fare parte del cast della seconda seria di Maria Corleone, è stata un’esperienza che mi ha dato tanto, non solo come attore, ma anche come uomo».
Lei è un attore che ad oggi ha accumulato moltissima esperienza e lavorato con grandi registi, ma il ruolo di Vito come l’ha arricchito?
«Non avevo mai interpretato un mafioso ed è stato anche difficoltoso per alcuni aspetti, perché il personaggio richiedeva un peso emotivo molto impegnativo, che a volte è stato anche spunto di riflessione».
Moisè, qual è stata la scena che l’ha spinta a riflettere?
«C’è stata una scena, che credo non sia ancora andata in onda, dove sono stato pestato a sangue, io non ho voluto uno stuntman per cui di botte ne ho prese tante (sorride), anche se erano finte qualche segno l’hanno regalato al mio corpo, ma il livido più grande me lo ha lasciato nell’animo.
La notte seguente a quelle riprese non sono riuscito a dormire, perché pensavo che sono fatti che succedono per davvero, ma è una realtà lontanissima per me, Vito mi ha introdotto in un ambiente che non mi appartiene e riflettevo su come alcune persone riescono ad accettare certi compromessi conoscendone le conseguenze, ho pensato a quanto fosse fatua la potenza dell’uomo di mafia, questi uomini che in quel momento pensano di avere un grande potere, ma è un senso di dominio apparente, perché poi c’è sempre un conto da pagare.
Quella scena racchiudeva proprio questo, il pestaggio rappresentava quel conto».
Perché non ha voluto una controfigura?
«Per non perdere la mia continuità interpretativa del ruolo, ero calato nel personaggio e volevo interpretarlo fino in fondo».
Ma Vito che rapporto ha con la famiglia Corleone?
«Vito è grato a don Luciano perché dopo che la mafia gli ha ucciso il padre in un agguato, don Luciano lo ha protetto insieme alla sua famiglia che era rimasta sola, lo ha accolto come un figlio e lui ricambia con una fedeltà assoluta»
Moisè, com’è stato lavorare fianco a fianco con Fortunato Cerlino?
«Bellissimo e istruttivo, nella vita reale è l’esatto opposto del personaggio, noi siamo abituati a vederlo in questi ruoli da cattivo, invece nella vita è un uomo generoso e giocherellone, sul set ha sempre voglia di relazionarsi con tutti, come attore è sempre attento anche alle scene girate dagli altri».
E i momenti goliardici durante le riprese tra un pestaggio e una sparatoria? Ci racconti
«Certo! (ride) una volta prendemmo le parrucche del reparto trucco e parrucco e durante le prove recitammo travesti così, per sdrammatizzare, è stato uno spasso».
Che aria tirava sul set?
«È stata una troupe con molti giovani, si respirava un’aria molto amichevole».
Moisè ci dica anche il rapporto con Rosa Diletta Rossi è stato amichevole?
«La conosco da anni, è molto brava, è riuscita a costruire un personaggio molto credibile, una donna che vuole scappare da quella famiglia, ma ricorre a quella famiglia per salvarla, ma soprattutto per proteggere se stessa e suo figlio. Insieme a Rosa nel film abbiamo cercato di creare una relazione tra Vito e Maria come se avesse un background».
Vedremo Vito impegnarsi nel ruolo fino all’ultima puntata?
«Sì, ma sempre con nuove sfaccettature»
Il Quotidiano del Sud.
Il calabrese Moisè Curia sul set di Maria Corleone