Ida Magli non contro l’Europa ma per una Europa delle differenze

PIERFRANCO BRUNI

Cercatrice di verità. Un viaggio nel cuore delle conoscenze antropologiche identitarie che hanno attraversato le civiltà dell’Occidente senza mai perdere il contatto con le culture orientali. Un passaggio fondante che si esprime in tutta l’opera di Ida Magli. Cercatrice di verità per avere sempre anteposto alla politica il senso della possibilità del vero.
Leggere l’Europa attraverso i parametri occidentali ha significato dare un orizzonte di senso a una filosofia dell’umanesimo in cui l’uomo lasciando gli dei si è definito come essere ovvero come coscienza e come percezione dei popoli nella visione dei nativi.
L’Europa è una civiltà che ha definito l’Occidente grazie alla sua eredità greca e latina portando sulla scena dei principi spirituali e dei valori che hanno come definizione il tessuto mediterraneo. L’Europa dei mercati esiste in quanto è esistita una Europa dei linguaggi.
Proprio per questo la creazione di una Europa della moneta unica contrasta concettualmente con l’Europa delle civiltà. Questa è stata una antica battaglia di Ida Magli. L’Europa traendo fondamento dalle radici greche, certamente ha insita la complessità greca sul piano della divisione geografica costruita sulla filosofia politica delle differenze e differenziazioni. Quando si parla di Grecia ci si illude che fosse un tessuto monolitico. Non è mai stato così.
La Grecia possedeva un mosaico di sistemi e apparati istituzionali. Rappresentava una democrazia? Se è da considerarsi tale è anche vero quanto fosse plasmata da modelli storici e culturali diversi. L’Europa allo stesso modo non può considerarsi monolitica solo sulla base di una lingua comune e una moneta unica. Ogni Nazione si diversifica per priorità e bisogni perché ogni Nazione ha una propria cultura. Affrontando la questione del concetto di democrazia, la stessa rileva un richiamo intrinseco a principi di libertà necessità ed eredità.

Un tema, cui Ida Magli sottolinea fortemente le sue posizioni ponendo all’attenzione appunto le differenziazioni. Altro contesto è la civiltà latina. Nel mondo latino si parla di Impero Romano. Il discorso è molto complesso. Mentre la Grecia estendeva democrazia e frontiere in tutta la vasta area mediterranea spingendosi fino a territori eterogenei come l’antica Persia o l’Egitto, Roma con il suo Impero si estendeva verso il mondo germanico.
Due Occidenti? Forse era questa la visione. Ognuno presentava una sua dichiarazione di civiltà pur dentro l’Occidente. Roma, poi superando il contesto ellenico nel processo di accorpamento territoriale evidenziò differenziazioni antropologiche intese come diversità. Così Ida Magli legge antropologicamente la storia e le civiltà.
La sua posizione è chiaramente controcorrente rispetto a una “vulgata” europeista priva di ragionamenti identitari. La critica sollevata da Magli, avrebbe potuto e dovuto costituire un dibattito serio, invece le sue posizioni sono state emarginate tanto da essere definita una eretica rispetto a una concezione eurocentrista. Secondo cui una Nazione come l’Italia avrebbe dovuto esigere l’applicazione dei principi fondamentali per quanto la sua identità culturale è dentro il Mediterraneo e quindi è portatrice di valori profondamente spirituali e umanistici. I suoi libri dedicati all’Occidente e all’Europa rappresentano pietre miliari di penetrante approfondimento sui caratteri identitari di una civiltà sorta nell’alveo culturale greco-romano autore di un lascito che irradia la propria potenza oltre il tempo.
Tutti ambiti esplorativi del pensiero di Ida Magli cercatrice di verità. Che mai ha nascosto il tempo delle origini che poggiano le basi sul coraggio dell’uomo a confronto con gli dei.

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Pierfranco Bruni è nato in Calabria.
Archeologo direttore del Ministero Beni Culturali, presidente del Centro Studi “ Francesco Grisi” e già componente della Commissione UNESCO per la diffusione della cultura italiana all’estero.
Nel 2024 Ospite d’onore per l’Italia per la poesia alla Fiera Internazionale di Francoforte e Rappresentante della cultura italiana alla Fiera del libro di Tunisi.
Incarichi in capo al  Ministero della Cultura

• presidente Commissione Capitale italiana città del Libro 2024;

• presidente Comitato Nazionale Celebrazioni centenario Manlio Sgalambro;

• segretario unico comunicazione del Comitato Nazionale Celebrazioni Eleonora Duse.
È inoltre presidente nazionale del progetto “Undulna Eleonora Duse”, presidente e coordinatore scientifico del progetto “Giacomo Casanova 300”.

Ha pubblicato libri di poesia, racconti e romanzi. Si è occupato di letteratura del Novecento con libri su Pavese, Pirandello, Alvaro, Grisi, D’Annunzio, Carlo Levi, Quasimodo, Ungaretti, Cardarelli, Gatto, Penna, Vittorini e la linea narrativa e poetica novecentesca che tratteggia le eredità omeriche e le dimensioni del sacro.
Ha scritto saggi sulle problematiche relative alla cultura poetica della Magna Grecia e, tra l’altro, un libro su Fabrizio De André e il Mediterraneo (“Il cantico del sognatore mediterraneo”, giunto alla terza edizione), nel quale campeggia un percorso sulle matrici letterarie dei cantautori italiani, ovvero sul rapporto tra linguaggio poetico e musica. Un tema che costituisce un modello di ricerca sul quale Bruni lavora da molti anni.

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