I versi di Calogero rivivono sui muri di Melicuccà

  • Postato il 14 luglio 2025
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I versi di Calogero rivivono sui muri di Melicuccà

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Realizzato a Melicuccà un murale con i versi del poeta Lorenzo Calogero: sarà svelato il prossimo 7 agosto

SONO da poco passate le 8 di una calda domenica di luglio e Melicuccà, piccolo borgo calabrese del reggino, dove la pietra si fonde con l’eco dei monti, si risveglia a un ritmo blando dettato dai tempi della bella stagione. A due passi da piazza Ardenza, cuore del paese dove gli anziani si ritrovano per chiacchierare e giocare a carte, sta nascendo qualcosa di nuovo, di inedito per questo territorio. Di poetico. Sì, poetico, perché non arriva dal frastuono della città, né dal clamore dei social, ma dal silenzio profondo della poesia. Su un muro del piccolo borgo calabrese, sta nascendo un murales dall’accento francese e dall’anima calabrese, un’opera in trenta metri, realizzata su dieci pannelli.

A realizzarlo sono alcuni studenti dell’ENSAD – École Nationale Supérieure des Arts Décoratifs di Parigi, giunti fino a Melicuccà per rendere omaggio a un poeta troppo spesso dimenticato, ma amato in silenzio da chi sa ascoltare, Lorenzo Calogero, che di Melicuccà era originario. Il murales non è solo un gesto artistico: è un ponte, un legame che attraversa chilometri e culture, che unisce la capitale francese a un paese di poche anime, ma dal cuore pulsante.

Parigi e Melicuccà: due mondi lontani che si legano grazie alla parola poetica. Già nel 2016, nella Ville Lumière, il Viale dei Canti, una parte lunga 50 metri all’interno dell’Istituto Italiano di Cultura, aveva dato spazio alla voce di ai versi del “Canto notturno di un pastore errante dell’Asia” di Giacomo Leopardi e a componimenti di quattro poeti del XX secolo: Alfonso Gatto, Bartolo Cattafi, Leonardo Sinisgalli e Lorenzo Calogero; oggi, quasi dieci anni dopo, quel canto ritorna. Ma lo fa lì dove tutto è cominciato: tra le pietre, le voci e i silenzi di Melicuccà.

«Nel 2016 ho realizzato il Viale dei Canti a Parigi – spiega il maestro Giuseppe Caccavale, professore di Art Mural Dessin et Poétique des Espaces all’Ecole Nationale Superieure des Arts Decoratifs di Parigi – Quell’opera ha fatto il giro del mondo perché contiene i versi di alcuni tra i più celebri poeti italiani, tra cui Calogero; lo scorso anno, durante la Festa della Poesia che si è svolta a Melicuccà proprio per esaltare la figura di Calogero, sono intervenuto in streaming da Parigi e quasi spontaneamente è nata l’idea di un Viale dei Canti a Melicuccà, interamente dedicato alla poetica di Calogero». L’opera, realizzata fondendo le tecniche dello spolvero e dello sgraffito su muro preparato, riproduce tre poesie del poeta melicucchese, tratte dall’antologia “Un’orchidea ora splende nella mano” curata da Nino Cannatà, direttore artistico della Festa della Poesia, e edita da Lyriks.

«Il murales non è il progetto di un artista ma il progetto di tante persone che si sono messe insieme con passione – prosegue il maestro Caccavale – Lo schema è altissimo perché ruota attorno alla figura di un poeta a lungo dimenticato e oggi portato in auge». La bellezza dell’operazione di rigenerazione urbana non è però relegata solamente ai dieci pannelli che riproducono i versi delle tre poesie di Calogero, insieme ad alcuni schizzi, disegni, appunti ritrovati nei quaderni del poeta, ma nella natura dell’esperienza che ha visto quattro studenti dell’Ecole Nationale Supérieure des Arts Décoratifs di Parigi, allievi del professore Caccavale – Martin Bourgaux, Isaure Brunel, Matis Germain, Mia Naja – e un assistente, Théo Etrillard, vivere il territorio, creando un legame con la comunità locale. «La cosa che più ci è piaciuta è il legame che si è creato con la gente del posto – raccontano Isaure e Mia durante una breve pausa – A Parigi la vita scorre velocemente e sembra non esserci posto per i legami; se un lavoro del genere lo avessimo fatto a Parigi, probabilmente nessuno si sarebbe fermato a chiederci cosa stessimo facendo, a saperne di più. Qui è stato diverso – proseguono – La gente ci ha adottato, si è preoccupata di noi portandoci da bere, da mangiare ma, soprattutto, si è interessata a ciò che stavamo facendo. Torniamo a Parigi portando con noi un po’ di quella “slow life” che il caos di una metropoli nasconde ma che qui è un vero manifesto».

L’opera sarà svelata il prossimo 7 agosto, durante la seconda edizione della Festa della Poesia e non sarà solo arte, non sarà solo memoria. Sarà la poesia che si fa carne, che scavalca confini, che riscrive la geografia del cuore. I giovani artisti venuti da Parigi non hanno solo dipinto un murales: hanno acceso una scintilla, hanno portato un pezzo di mondo in Calabria e restituito al mondo un poeta che troppo a lungo è rimasto nell’ombra. Adesso, Melicuccà non è più solo un luogo. È un simbolo, la prova che la poesia può ancora unire ciò che sembra lontano.

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