I tormenti di Paolini: “Senza la giusta attenzione non posso rimanere ad alti livelli”. Dalle fatiche con Errani ai dubbi sul coach

  • Postato il 3 luglio 2025
  • Tennis
  • Di Il Fatto Quotidiano
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“Avrei dovuto mantenere alta la concentrazione e non perdere così spesso l’attenzione“. Una parola che Jasmine Paolini ripete almeno 5 volte dopo la sconfitta incassata nel secondo turno di Wimbledon. Un anno fa sull’erba londinese era arrivata fino alla finale. Adesso invece è stata eliminata in tre set dalla russa Kamilla Rakhimova, n.80 del ranking Wta. Una sconfitta a sorpresa, nulla di drammatico: un mese e mezzo fa Paolini ha trionfato agli Internazionali d’Italia, poi ha pure conquistato il Roland Garros in doppio con Sara Errani. Oggi è la numero 4 al mondo in singolare. È vero, dopo Wimbledon perderà diverse posizioni in classifica: ben che vada diventerà numero 8, rischia anche di uscire dalla Top 10. Ma avrà metà stagione per recuperare. Eppure pare esserci qualcosa che tormenta la numero uno del tennis femminile italiano.

“È dura da accettare, sto ancora pensando a quel secondo set…Lei ha giocato bene ma io avrei dovuto fare qualcosa in più. Ho avuto tante opportunità, ho commesso errori stupidi e ho mancato qualche risposta nei momenti importanti, e questo le ha dato fiducia. Nel secondo set la mia attenzione andava e veniva mentre lei giocava sempre meglio“, ha spiegato Paolini in conferenza stampa. La sua analisi della sconfitta è amplia: “È stato un insieme di cose, qualche errore ci può stare ma non ci sta perdere l’attenzione in quei momenti. Se avessi messo la testa avanti nel match magari avrei potuto trovare un po’ di tranquillità e cambiare le cose”.

A cosa sono dovuti questi cali di attenzione? A Wimbledon Paolini è arrivata dopo due mesi straordinari ma anche molto faticosi: “Sono stati mesi intensi, forse con il senno di poi avrei potuto saltare il torneo dopo il Roland Garros, Berlino, come avevo fatto lo scorso anno, e approfittarne per riposare un pò”, ha proseguito Paolini. Una considerazione che tira in ballo due aspetti. Il doppio con Sara Errani porta con sé innumerevoli gioie ma anche tante fatiche. Quindi la 29enne toscana deve decidere se ridurre gli impegni in coppia oppure disputare qualche torneo in meno in singolare. Il sodalizio con Errani pare aver portato solo benefici, anche in singolare. Ma va gestito.

Allo stesso tempo, dopo la sconfitta a Wimbledon, sono riemersi le voci di una possibile separazione con il nuovo coach Marc Lopez. In Italia in molti spingono per un ritorno di Renzo Furlan, l’allenatore che ha guidato Paolini dagli inizi fino alla top 10. Certo, per ora con lo spagnolo Paolini non ha ritrovato il giusto feeling in singolare: “Da una parte il pensiero allo scorso anno ci andava – ha ammesso- non tanto per i risultati ma per il livello di tennis che avevo espresso. Quest’anno cercavo quelle stesse sensazioni ma ho avuto difficoltà, e non è andata come speravo. Ora devo resettare, prendere qualche giorno di riposo dopo il doppio e cercare di ricaricare le batterie per seconda parte di stagione”. Senza più le pesantissime cambiali di Parigi e Wimbledon da difendere, per la Paolini inizia una seconda parte di stagione in cui potrà giocare con più leggerezza. Ma dovrà decidere definitivamente quale rotta seguire.

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