I top lot delle aste di Phillips a Londra sono in mostra a Milano

  • Postato il 17 settembre 2024
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Arrivano da molte ottime collezioni italiane i lotti che la casa d’asta inglese Phillips proporrà in asta il prossimo autunno a Londra ed esposte questa settimana, insieme a una selezione di opere disponibili per trattative private, nello storico Palazzo Visconti di Milano, dove Phillips ha aperto la sua prima sede italiana. A conferma di un presidio che vuole essere di fruizione e accoglienza ai clienti, ma anche al pubblico e agli appassionati d’arte.

In mostra a Milano le opere in asta da Phillips a Londra il prossimo autunno

Negli interni ridisegnati da Luigi Caccia Dominioni e in vista delle prossime sessioni di Modern & Contemporary Art a Londra (10-11 ottobre 2024) trovano spazio a Milano, dal 17 al 19 settembre 2024, l’opera di respiro museale Il Cavaliere Azzurro (1952) di Marino Marini (stima £600.000-900.000), con le sue figure iconiche e ricorrenti del cavallo e del cavaliere. “ L’idea del cavallo e del cavaliere non è nata adesso, è nata tanto tempo fa, è un bisogno di una certa forma architettonica che ad un certo momento ti soddisfa lo spirito”, spiegava l’artista in un’intervista alla Rai.

Le opere in asta da Phillips in anteprima a Milano

Ci sono poi Segni Neri (1967) di Carla Accardi (stima £80.000-120.000) e Punta del Hidalgo (circa 1990) di Salvo (stima £50.000-70.000), ma anche, di piccole dimensioni e grande interesse, Guns (1981) di Andy Warhol e un lavoro su carta di Jean-Michel Basquiat.

Le artiste protagoniste da Phillips

Molte e di grande impatto sono poi le opere di artiste donne che saranno protagoniste di questa sessione d’asta autunnale da Phillips e delle vendite private del prossimo futuro. Da Francesca Mollet, in catalogo a Londra con Untitled del 2020 (stima £20.000-30.000), all’artista californiana Ariana Papademetropoulos (in mostra in questo momento anche, per la prima volta in Italia, in galleria da Massimo De Carlo), con un dipinto di sapore post-surrealista in cui, in un interno alto-borghese, irrompe da uno squarcio la presenza della natura. In trattativa privata come Papademetropoulos anche un’opera di Chloe Wise, un volto di donna su sfondo rosso – che ricorda, per la postura e l’espressione del viso, l’Estasi di Santa Teresa d’Avila di Gian Lorenzo Bernini e in generale la tradizione iconografica delle sante in rapimenti religiosi – , e la rappresentazione di un mondo post-apocalittico e distopico di Marguerite Humeau.

Giulia Bianco

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Autore
Artribune

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