I soldi delle tangenti nei vasi i fiori: 5 indagati nel Casertano per corruzione e altri reati

  • Postato il 30 giugno 2025
  • Giustizia
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Nella lista dei posti sono possono essere nascosti i soldi delle tangenti se ne è aggiunto uno: i vasi dei fiori. È uno dei particolari che emerge dall’inchiesta della procura di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) su lavori autostradali considerati pilotati, ipotizzate bustarelle e presunti falsi attestati per la formazione dei dipendenti. Cinque le persone iscritte nel registro degli indagati che per ordine del sostituto procuratore Giacomo Urbano, con il coordinamento del procuratore Pierpaolo Bruni, ha emesso nei loro confronti un decreto di perquisizione inviando i carabinieri nelle loro case e uffici a caccia di documenti sensibili, cellulari e supporti informatici.

Stando a quanto emerso dalle indagini, tra gli indagati figura Bruno Antignani, funzionario del Consorzio Stabile Sis, concessionaria della gestione dell’autostrada A3 Napoli-Pompei-Salerno, che avrebbe ricevuto la tangente da 6500 euro in tre tranche. A fornire il denaro, che veniva nascosto appunto anche in vasi di fiori, sarebbero stati Antonio Giardino e Tommaso Mauriello, due imprenditori residenti tra la città di Napoli e i comuni dell’hinterland.

Il secondo filone seguito dagli inquirenti sui presunti falsi attestati per la formazione dei dipendenti vedrebbe il coinvolgimento di altri due imprenditori napoletani: Barbara Sposato e Giovanni Castiello, titolari della Total Care Service srl con sede a Piedimonte Matese (Caserta), ente di formazione accreditato alla Regione Campania.Secondo la procura, la loro esigenza di reperire personale nasce con la creazione della “MT Ecogroup srls”, che partecipa a bandi di gara e lavora soprattutto con altre società in regime di subappalto o avvalimento, come nel caso del lavoro di manutenzione e di rifacimento della segnaletica della rete stradale gestita dalla Tangenziale di Napoli Spa. È in questa occasione che si registrano i contatti tra l’imprenditore Giardino e i titolari della Total Care Service, con il primo che confeziona attestati falsi e i secondi che redigono certificati a nome della Ebin (ente di formazione bilaterale accreditato presso la Regione Campania) con la firma del marito deceduto. Tra i lavoratori falsamente formati compare anche un addetto vittima di un infortunio sul lavoro nello scorso mese di aprile.

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Il Fatto Quotidiano

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