I monaci cistercensi lasciano la Certosa di Pavia. Ecco il futuro dello straordinario monumento lombardo

  • Postato il 18 settembre 2025
  • Architettura
  • Di Artribune
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Annoverato tra i massimi capolavori dell’arte tardo-medievale e rinascimentale in Lombardia, la Certosa di Pavia rappresenta una testimonianza unica di arte, storia e fede, data la presenza della comunità monastica della Congregazione Casamariensis dal 1968. 
Dopo oltre cinquant’anni, i monaci cistercensi hanno deciso che lasceranno il complesso monumentale il primo gennaio 2026, così a prendere la gestione del sito sarà il Ministero della Cultura attraverso la Direzione regionale Musei nazionali Lombardia. 

Certosa di Pavia. Photo Maurizio Montagna
Certosa di Pavia. Photo Maurizio Montagna

Il piano di rilancio della Certosa di Pavia 

D’intesa con la Fondazione Cariplo, la Direzione regionale ha affidato il piano strategico di sviluppo del complesso monumentale alla Fondazione Fitzcarraldo di Torino, favorendone il radicamento sul territorio. Una progettualità di ampio respiro su cui si confronteranno diverse personalità e stakeholder (enti locali, istituzioni religiose, enti di ricerca, associazioni culturali, imprenditori), al fine di individuare delle linee guida da sviluppare per avviare un processo di rigenerazione della Certosa.   

La cura e la valorizzazione della Certosa di Pavia 

“Abbiamo fatto il possibile per convincere i monaci a restare, ma al di là dei tentativi di persuasione la decisione non competeva a noi”, spiega Rosario Maria Anzalone, Direttore dei musei statali lombardi. “Il nostro obiettivo è adesso non soltanto garantire continuità nella cura e valorizzazione di questo straordinario complesso, ma soprattutto di migliorarne le condizioni di accesso e fruizione, ampliando l’orario di apertura e introducendo un biglietto di ingresso. Quest’ultimo contribuirà a sostenere i non trascurabili oneri di gestione che, in un sito attualmente sprovvisto di personale di vigilanza ministeriale, includono anche i costi per il servizio di accoglienza e custodia”. 

Certosa di Pavia. Photo Maurizio Montagna
Certosa di Pavia. Photo Maurizio Montagna

La Certosa di Pavia: tra arte e fede 

“Siamo al contempo impegnati affinché la Certosa mantenga la sua essenza di luogo della fede e tempio del culto cristiano, anche in assenza di una comunità monastica stabile”, continua il direttore dei musei statali lombardi. “Crediamo fermamente che il Complesso Monumentale della Certosa di Pavia abbia un grande potenziale inespresso che, attraverso un lavoro sapiente di recupero e valorizzazione, potrà proiettarlo in breve nel novero dei grandi attrattori culturali a livello nazionale, fungendo al contempo da volano di sviluppo territoriale”. 

Valentina Muzi 

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Artribune

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