I dossieraggi della Finanza e il giro d’affari di Striano
- Postato il 8 dicembre 2025
- Politica
- Di Libero Quotidiano
- 2 Visualizzazioni
I dossieraggi della Finanza e il giro d’affari di Striano
La linea difensiva del finanziere spione, Pasquale Striano, è sempre stata ancorata, nelle rarissime dichiarazioni a lui attribuite, a una premessa: le decine di migliaia di accessi abusivi sarebbero state la conseguenza di tortuose e complesse indagini antimafia che lo avrebbero costretto a compulsare, freneticamente, le banche dati. Non altro. Non interessi personali tanto meno economici.
Una ipotesi che, come abbiamo già scritto, vede particolarmente scettico il procuratore nazionale antimafia, Giovanni Melillo, che, in una nota inviata alle Procure di Perugia e Roma, è arrivato addirittura a suggerire delle piste investigative per approfondire il «mercato delle informazioni riservate», riconducibile al tenente delle Fiamme gialle, e soprattutto per svelare il suo legame con un imprenditore della sicurezza, tale Gabriele Spedicato. Titolare, quest’ultimo, della Gladius investigations di Grottaferrata, attiva in «servizi di investigazione privata».
I rapporti tra i due, effettivamente, emergono chiaramente dagli atti dell’indagine sul dossieraggio. E non vertono certamente su temi di specifica competenza della Direzione nazionale antimafia. È una relazione quasi sempre a senso unico: Spedicato contatta Striano chiedendogli informazioni su soggetti di suo interesse, e questi interroga i terminali e gli passa tutte le notizie disponibili. Come, ad esempio, la ricerca dei titolari di numeri di telefono stranieri; l'individuazione di luoghi di residenza e attività lavorative e visure societarie. Cortesie (illegali) tra amici?
In una circostanza, Striano arriva a girare a Spedicato un’analisi completa sui redditi da lavoro di una donna e addirittura la copia della dichiarazione dei redditi. Una intrusione che, spiega in un messaggio l’ufficiale della Finanza, è possibile fare solo «dal Valutario», ovvero dalla postazione presso il «Nucleo speciale di polizia valutaria» a lui assegnata. Perché tutta questa premura? In una mail, Striano scrive all’amico a proposito di una persona da studiare: «Gabri, potrebbe essere tale F. S. [...] a Campobasso. Purtroppo sono persone che non hanno niente e sono poco monitorate.
Mettici una riserva sul nome di questa». In un’altra corrispondenza, invece, è Spedicato a rivolgersi al finanziere: «Ciao Pasquale, per mera informazione, ti inoltro il rapporto investigativa dell’attività sinora svolta». Per quale motivo queste connessioni così profonde? E soprattutto: Striano sottraeva tempo al lavoro, rischiando grosso, solo per semplice spirito di collaborazione?
Altra unione anomala è con un presunto capitano del Comando generale dei carabinieri, Silvio A., con cui Striano sembra coltivare interessi assai distanti e distanti dall'antimafia e dall’antiterrorismo. Anche Silvio A. invia al finanziere richieste di informazioni su un soggetto. Striano consiglia prudenza: «Silvio, sono notizie triplo riservate, attenzione all’utilizzo, risalgono a me senza problemi».
Effettivamente, quel giorno Striano accede a una Sos riferita al nominativo indicatogli dal collega: Giovanni V. E.. Dopo 7 giorni, ricostruiscono gli inquirenti, Striano scrive: «Silvio, niente di niente, non ci sono altre risorse da cui pescare... il personaggio è un pezzo da 90». Passano altri tre giorni, e Silvio: «Pasquale, ma sulle barche abbiamo nulla». Striano risponde che non ci sono riscontri, ma rilancia: «Se vuoi, ti posso mandare un file che nessuno ha, neanche in finanza, ove ci sono le 500 imprese italiane rette da russi, ci sarebbe da fare un lavorone ma io non riesco».
Nella casella di posta elettronica di Striano è stata trovata traccia di una conversazione dai contenuti assai singolari tra i due. A conclusione di un discorso su una precedente richiesta, Striano dice a Silvio: «Presumo che gli amici devono appaltare qualcosa si (di, ndr) alimentare e nello specifico forniture di carni». E, riferendosi a non meglio note aziende, il finanziere spione le commenta come «sostanziose in termini di grandezza»; poi consiglia al capitano che ne eviterebbe una in quanto il titolare ha precedenti penali per frode alimentari e «qualche reato fiscale». Striano aggiunge che le altre società «sono tutte pulite».
È evidente che i due stessero parlando di un affare commerciale. Le battute finali vedono Striano suggerire a Silvio di «imbastire “una risposta per gli amici”» aggiungendo che «“magari, se ci invitano a mangiare una bistecca, diciamo noi a chi scegliere”». Ma davvero si rischia la galera per una costata?
Continua a leggere...