I buoni segnali dell'occupazione in Italia che fanno ben sperare

I buoni segnali dell'occupazione in Italia che fanno ben sperare



Aumentano gli occupati e chi cerca lavoro. Secondo gli ultimi dati dell’Istat ad ottobre 2023 il numero degli occupati è aumentato di 265 mila unità, rispetto all’anno scorso, mentre a settembre 2023 la variazione, su base annua, è stata di +291 mila unità. L’aumento occupazione di ottobre ha coinvolto uomini, donne e tutte le classi di età, fatta eccezione per i 35- 49enni, che risultano essere sostanzialmente stabili. Il tasso di occupazione sale dunque al 61,8%. Rispetto a ottobre 2022, cresce il numero di persone in cerca di lavoro (+0,9 per cento, pari a +17 mila unità) e cala il numero di inattivi tra i 15 ei 64 anni (-4,2 per cento, pari a -531 mila). Confrontando, poi, il trimestre agosto-ottobre 2023 con quello precedente (maggio-luglio), si può osservare un aumento del livello di occupazione pari allo 0,4%, per un totale di 104 mila occupati. I dati Istat certificano, inoltre, anche un aumento delle persone in cerca di lavoro (+2,3%, pari a +45mila unità). Crescita che anche in questo caso coinvolge sia gli uomini sia le donne e riguarda tutte le classi d'età ad eccezione dei 35-49 che registrano un lieve calo. Dati positivi anche per quanto riguarda gli inattivi, tra i 15 e i 64 anni, che risultano essere in calo (-0,6%, pari a -69mila unità). Il tasso di inattività scende dunque al 32,9% (-0,2 punti).

"A ottobre 2023 l’occupazione continua a crescere. Rispetto al mese precedente, l’aumento riguarda i soli dipendenti permanenti, che superano i 15 milioni 700 mila. Il numero degli occupati si attesta a 23 milioni 694 mila e registra, rispetto a ottobre 2022, un aumento di 455 mila dipendenti permanenti e di 66 mila autonomi; il numero dei dipendenti a termine risulta invece inferiore di 64 mila unità.”, sottolinea l’Istat.

Analizzando le fasce d’età si osserva infine che tra settembre e ottobre 2023, il tasso di occupazione cresce nelle età centrali ed è stabile tra i più giovani e gli ultracinquantenni; quello di disoccupazione è in aumento in tutte le classi d'età, ad eccezione dei 35-49enni, mentre quello di inattività, stabile tra i maggiori di 50 anni, cala nelle altre classi d’età. Su base annua, il tasso di occupazione è in crescita e quello di inattività è in calo in tutte le classi di età.

Germania

Oggi sono usciti i dati sui trend dell’occupazione anche in Germania, che rispetto a noi non brilla. Per la seconda volta consecutiva nel mese di novembre il tasso di disoccupazione è aumentato a causa di una persistente debolezza dell'attività economica. Il tasso è salito al 5,9% su base destagionalizzata (+0,1% rispetto a ottobre). Il numero di disoccupati è aumentato di 22.000 unità rispetto al mese precedente in termini destagionalizzati.

Ampliando lo sguardo nell'euro roza l’indice sulle prospettive del lavoro (Employment expectations indicator) registra un decremento a 102,1 punti nell'eurozona (-0,7) e a 101,8 punti nell'Ue (-0,5). Al contrario, aumenta la fiducia nell’economia, nel mese di novembre. L'indice che misura il sentiment complessivo è infatti salito a 93,8 punti, rispetto ai 93,5 punti del mese precedente e ai 93,7 punti attesi dagli analisti. La fiducia del complesso dell'Ue, secondo i dati diffusi dalla Direzione generale affari economici e finanziari della Commissione europea, è salita a 93,7 punti dai precedenti 93,2.

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Panorama