“I bambini fanno troppo rumore” e cercano di far sloggiare l’asilo nido in tutti i modi (anche illeciti): coppia di 55 anni a processo
- Postato il 17 giugno 2025
- Giustizia
- Di Il Fatto Quotidiano
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Un asilo nido, trentacinque bambini e due coniugi. Sono i protagonisti di una vera e propria guerra giudiziaria che al momento vede aperti tre fronti: un ricorso civile, un procedimento davanti al giudice di pace e un processo penale che si è aperto ieri (16 giugno) presso il Tribunale di Treviso. Stando a quanto riporta Il Corriere del Veneto, al centro della contesta ci sarebbe il rumore provocato dal vociare del piccoli, fonte di disturbo per la coppia – marito e moglie, entrambi 55enni – che vive in un appartamento sopra all’asilo. Tra le accuse portate in aula ci sono lo stalking nei confronti dell’amministratrice e delle operatrici e il getto di cose pericolose e danneggiamento. Secondo l’accusa della Procura di Treviso, i due avrebbero infatti tentato di tutto per far “sloggiare” il nido.
Secondo le ricostruzioni, la guerra sarebbe scoppiata poco dopo l’acquisto della casa da parte della coppia. Inizialmente, i nuovi vicini hanno deciso di far valere il regolamento condominiale, che vieterebbe attività commerciali moleste, e si sono affidati all’avvocata Michela Sabatini per avviare una causa civile. I lunghi tempi della giustizia, però, hanno spazientito i coniugi che hanno così deciso di agire in prima persona. Da questo momento le cose hanno iniziato a peggiorare, dando inizio a una vera e propria campagna persecutoria. Come riporta il quotidiano, prima avrebbero lanciato rifiuti di vario genere nel cortile del nido, compresi avanzi di cibo e detriti, poi sarebbero passati all’acqua: getti potenti, misti a detersivo, lanciati con idropulitrici e tubi da giardino, avrebbero reso inservibile l’area giochi per impedire ai bambini di uscire, danneggiando anche un ombrellone.
Gli episodi contestati dall’accusa sono numerosi. Tra questi, ad esempio, quando la donna avrebbe suonato il campanello del nido durante il riposino, svegliando i bimbi e gridando loro “Zingari”, oppure quando sarebbe entrata nel cortile con il proprio cane, ignorando gli inviti ad allontanarsi per non spaventare i bambini. E ancora, quando alcune telecamere hanno immortalato un uomo con il volto coperto da un passamontagna che si intrufola nell’area esterna e danneggia con un taglierino il telo plastificato di protezione. Tutti fatti che sono stati negati dai 55enni. Sul caso è intervenuto anche il Comune di Quinto che, a seguito delle numerose segnalazioni, ha proposto al nido di trasferire le attività in un’area verde pubblica di fronte al condominio. La soluzione, però, non ha soddisfatto la coppia, che si è presentata davanti al giudice di pace in qualità di parte lesa. I due hanno infatti hanno denunciato la rappresentante legale del micronido, accusandola di averli minacciati e diffamati durante una riunione condominiale, con affermazioni che – secondo la loro versione – non corrisponderebbero al vero.
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