“Ho detto no ad ‘Affari tuoi’. Nessun rimpianto. Sarebbe stata la scelta più comoda, lavorare molto meno per portare a casa un risultato”: così Piero Chiambretti

  • Postato il 7 agosto 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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Piero Chiambretti è stato confermato su Rai3. Il programma “Fin che la barca va” tornerà in autunno con 25 puntate. A darne l’annuncio è lo stesso conduttore, anche se il suo programma non era stato inserito nel palinsesto Rai. “Ci si stava lavorando, ci sono cose che si materializzano con i tempi della Rai, ma sono sempre stato convinto che ci sarebbe stata una nuova stagione. Rai 3 è la Rete giusta: andremo in onda per 25 puntate, in access prime time, dalle 20.10 alle 20.35″, ha raccontato a Il Corriere della Sera.

Il conduttore potrà continuare a parlare di attualità ma il sorriso: “Con il mio piglio, il mio taglio, insomma con licenza di sorridere. Chopin diceva che chi non è capace di sorridere non va preso sul serio e lo penso anche io che pure sono seguace del pessimismo cosmico di Schopenhauer. Però lui dice la felicità era un concetto irraggiungibile, io penso si possa provare, anche se a piccole dosi”, ha aggiunto.

No ad Affari tuoi

Lavorare in televisione non è mai facile, ammette Piero Chiambretti: “Provo la precarietà dal primo giorno in cui sono entrato in tv. Questo è un lavoro dove il risultato, il voto, la critica fanno la differenza. Per molti anni ho potuto giocare la mia partita in un contesto con un sostegno da parte dell’azienda che valutava prima di tutto il talento e il prodotto, dopodiché gli ascolti. Ora, in generale, succede quasi sempre il contrario, quindi la precarietà viaggia su un filo. Non sono mai stato cancellato, ma ho rischiato”.

In passato, il comico ha declinato la possibilità di condurre “Affari tuoi“, ora saldo nelle mani di Stefano De Martino: “Ai tempi di Del Noce rifiutai di condurre ‘Affari tuoi’, perché pensavo e continuo a pensare che il gioco fine a sé stesso non è nelle mie corde. Ho condotto in passato ‘Complimenti per la trasmissione’ ma in quel caso il game era un pretesto: il senso era entrare nelle case degli italiani per raccontare chi fossero. Questo nel 1988, prima dei reality, del ‘Grande Fratello’ e di tutti i programmi in cui la gente comune ha sostituito i professionisti, che ora sono a casa a guardare la gente comune che è protagonista in tv”.

La scelta fatta non ha generato rimpianti: “Nessun rimpianto anche se sarebbe stata una scelta di campo più comoda, in cui lavorare molto meno per portare a casa un risultato. Tutti i programmi che ho fatto, invece, sono stati un modo diverso di raccontare la realtà”.

E, infine, Chiambretti ha parlato dell’ospite che vorrebbe in trasmissione: “Il mio sogno e desiderio ricorrente è avere sulla barca il presidente Mattarella, lui che in questi dieci anni di presidenza non ci ha fatto annegare. Inizierò a corteggiarlo come ho fatto con Cossiga. Si vedrà. Finché la barca va lasciamola andare, ma devi sempre remare: se non remi non ce la fai”.

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Il Fatto Quotidiano

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