Hilary Cass è una pediatra sotto attacco

  • Postato il 24 aprile 2024
  • Di Il Foglio
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Hilary Cass è una pediatra sotto attacco

Hilary Cass è l’autrice di un rapporto di 400 pagine che afferma come la terapia di cambio di sesso di bambine e bambini sia stata un clamoroso fallimento del sistema britannico (“bambini usati come palloni da calcio”, l’ha definita Cass al Guardian). Dopo quattro anni di indagine la famosa pediatra britannica, ex presidente dell’organo professionale della categoria, ha tracciato un punto di non ritorno. Ma c’è un prezzo per la verità. La dottoressa Cass ha rivelato al Times che le è stato detto di non viaggiare sui mezzi pubblici per timori sulla sua sicurezza. Chiunque avesse finora messo in dubbio il culto del gender sarebbe stato considerato “di estrema destra” o “transfobico”, ma Cass ha messo i bastoni tra le ruote. Non vuole togliere agli adulti il diritto alla transizione. Ma dice che i bambini sono un’altra cosa. E sbaglieremmo a pensare che sia un caso isolato. Selina Todd, docente di Storia moderna all’Università di Oxford che crede che la femminilità sia una questione di sesso biologico e non di identità di genere, al magazine inglese Spiked racconta: “Sono tornata a insegnare a Oxford nel 2017, dopo un paio d’anni di assenza per la ricerca. Sono rimasta colpita da quanto fosse cambiata la cultura, da quanto fosse diventata più intollerante e dal grado di limitazione della libertà.

Mi è stato assegnato un servizio di sicurezza durante le lezioni. Sono state fatte minacce e pensavano che fossero abbastanza serie da fornirmi delle guardie del corpo che mi accompagnassero alle lezioni. E’ spaventoso”. Già. Se non puoi criticare le terapie ormonali che bloccano la pubertà nei bambini, la cancellazione della differenza sessuale o dire che il sesso è binario, allora significa che la libertà di parola e di pensiero non è mai stata tanto in pericolo quanto oggi. Se persino una constatazione lapalissiana come “donne si nasce non si diventa” diventa motivo sufficiente per intentare cause penali, significa che la resa alla censura ci sta costando cara, carissima.

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Autore
Il Foglio

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