Hamilton ha venduto la sua collezione di supercar: addio a tanti gioielli

  • Postato il 20 settembre 2025
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  • Di Virgilio.it
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Lewis Hamilton ha fatto una mossa che ha sorpreso molti appassionati: alla vigilia del Gran Premio dell’Azerbaijan 2025, il sette volte campione del mondo ha confermato di aver venduto l’intera collezione delle sue auto di lusso, un patrimonio valutato in milioni, per dedicarsi a un nuovo amore: l’arte.

La fine di un’era: niente più “garage da sogno”

Fino a poco tempo fa, il garage di Hamilton era una delle collezioni più invidiate in tutto il globo: supercar rare, modelli in edizione limitata, versioni speciali custodite tra Monaco e Los Angeles. Tra queste, modelli come la Pagani Zonda 760 LH, la hypercar LaFerrari in più versioni, la McLaren F1, Mercedes‑AMG One e altri esemplari di elevata esclusività.

Gli esperti stimano che il valore complessivo di questa collezione superasse i 13‑15 milioni di euro, cifra che la rendeva una delle più quotate del paddock, ben al di sopra della media tra piloti di F1. Ma ora non rimane più nulla. Il numero 44 del Cavallino Rampante non possiede più nessuno dei modelli che un tempo sfilavano nelle vie più esclusive del Principato monegasco.

“Se dovessi sceglierne una, sarebbe la F40”

Nonostante il distacco quasi totale dal mondo delle supercar, Hamilton mantiene un legame affettivo e simbolico con una vettura in particolare: la Ferrari F40. Quando gli è stato chiesto se ci fosse un’auto che continuerebbe a desiderare, ha risposto:

Se dovessi sceglierne una, sarebbe la F40, perché non è una macchina ma è un’opera d’arte”.

Una scelta significativa, che non è passata inosservata: proprio lo scorso inverno è stato fotografato accanto alla supercar del 1987 nei pressi di Fiorano, durante i suoi primi giorni con la tuta rossa della scuderia italiana. Segnale di quanto il legame tra lui e la storia del marchio modenese continui a essere forte anche al di là della sua collezione fisica.

Verso un approccio più intimista

Questa trasformazione nel rapporto con le auto non nasce improvvisamente: Hamilton aveva già dato segnali, in passato, di volersi orientare verso la sostenibilità, l’ideale ecologico, e l’elettrico. Nel 2019 cominciò a vendere parte della collezione e a preferire modelli ibridi o elettrici; nel frattempo si s’è disfatto anche del suo jet privato.

In altre parole, non stiamo parlando solo di una rinuncia meramente materiale, ma di un cambio di valori: meno ostentazioni, più sensazioni, minor impatto ambientale, più creatività artistica. Hamilton stesso suggerisce che l’auto, nel suo caso, non è più tanto un simbolo di status, ma un oggetto da contemplare, quasi da museo.

Questo non significa che Lewis Hamilton stia mollando la F1. Anche in pista vuole risultati concreti: la stagione con Ferrari non è ancora fruttata quanto sperato in termini di podi, ma Hamilton appare determinato a tradurre questo suo “reset personale” anche in performance. Allo stesso tempo, al di là dei Gran Premi, la sua vita privata sembra cambiare pelle: più teatro, più arte, più riflessione.

Un cambiamento radicale

Lewis Hamilton, a 40 anni, ha scelto di voltare pagina nel modo più radicale possibile: senza auto, ma con molto più spazio alla bellezza artistica, alle pitture, ai dipinti e alle sculture. Un cambiamento che riflette non solo il gusto personale, ma – forse – la sensazione che tutto ciò che vale davvero non si misura soltanto in cavalli o in accelerazioni, ma anche in bellezza, impatto e idee. E se la Ferrari F40 resta l’unica sospensione possibile in questo suo nuovo capitolo, è perché alcune auto non sono soltanto macchine: sono pietre miliari del design, testimonianze di un’estetica che trascende la velocità.

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