“Ha ordinato, è stato servito e accontentato, ora aspettiamo che torni a pagare”: cena da 700 euro in un ristorante a Venezia, turista scappa fingendo problemi con la carta di credito
- Postato il 8 dicembre 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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Una cena raffinata, una bottiglia di Amarone tra le più pregiate della carta, piatti di alta cucina serviti uno dopo l’altro. Al Chat Qui Rit, bistrot gastronomico a pochi passi da piazza San Marco, tutto sembrava procedere come ogni sera, fino al momento del conto. È allora che un turista spagnolo di 47 anni ha tentato di trasformare l’esperienza gourmet in una fuga senza pagare, lasciando dietro di sé stupore, amarezza e una denuncia per insolvenza fraudolenta.
Secondo la ricostruzione dei gestori, l’uomo aveva cenato scegliendo piatti della tradizione veneziana accanto a proposte più creative, accompagnando il tutto con una delle etichette più care tra le oltre 500 presenti nella carta dei vini. Gamberi scottati su spuma di patate al tartufo nero, linguine al granchio e Champagne: un percorso studiato con cura e consumato senza esitazioni, come un cliente abituale dell’alta ristorazione. Al momento di pagare, però, la carta di credito ha dato errore. L’uomo, raccontano dal locale, non si sarebbe minimamente agitato: avrebbe anzi garantito che sarebbe tornato il giorno successivo per saldare il conto. Una spiegazione talmente poco credibile che il titolare, Giovanni Mozzato, ha preferito avvisare subito i carabinieri. I militari sono arrivati in pochi minuti, accompagnando l’uomo in caserma e raccogliendo la denuncia del ristoratore.
È qui, secondo quanto riferito dagli investigatori, che il turista avrebbe inscenato un tentativo maldestro di dimostrare la propria solidità economica. Dalle tasche della giacca sarebbero spuntate diverse carte di credito, scontrini e fatture di boutique di lusso, nel tentativo di suggerire un recente shopping di alto livello. Ma la messa in scena è durata poco: i documenti presentati non erano che preventivi di spesa per abiti e accessori mai acquistati. Una strategia già vista, dicono gli inquirenti, e che ha trovato riscontro nel materiale sequestrato: numerose carte, schede telefoniche e documenti utilizzati dal 47enne per costruire un’immagine fasulla di benessere economico e, probabilmente, tentare altri colpi simili.
La denuncia è scattata immediatamente. Il reato ipotizzato, insolvenza fraudolenta, punisce chi si procura servizi fingendo di poterli pagare pur sapendo di non esserne in grado. Intanto, tra i ristoranti della zona, è già circolata la fotografia del cliente: un passaparola rapido per evitare che l’uomo possa sedersi nuovamente in un locale di lusso e ripetere lo schema.
L’episodio si inserisce in un fine settimana di controlli intensificati da parte dell’Arma nella laguna. Oltre al caso del turista, i militari del nucleo natanti hanno sanzionato due persone per ubriachezza molesta vicino all’imbarcadero del Lido, emettendo anche un ordine di allontanamento nei confronti di uno dei due. Nel frattempo, al Chat Qui Rit resta l’amarezza per una serata finita nel peggiore dei modi. “Ha ordinato, è stato servito e accontentato – dicono dal locale – ora aspettiamo che torni a pagare il conto”.
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