“Ha difeso gli emarginati e si è scontrato con i tradizionalisti”: dal New York Times ad Al Jazeera e Clarin, la morte di Papa Francesco sulle prime pagine dei giornali di tutto il mondo
- Postato il 21 aprile 2025
- Cronaca
- Di Il Fatto Quotidiano
- 1 Visualizzazioni
.png)
La notizia ha fatto immediatamente il giro del mondo, rimbalzando sulle homepage dei siti d’informazione e conquistando le prime pagine dei quotidiani globali. La morte di Papa Francesco, avvenuta all’età di 88 anni, segna la fine di un pontificato definito da molti “senza precedenti” e suscita reazioni e analisi da ogni angolo del pianeta, dall’America Latina all’Asia, dall’Europa agli Stati Uniti. Dalle diverse testate emerge un ritratto complesso e sfaccettato di Jorge Mario Bergoglio, l’uomo che ha fatto la storia come primo Papa latinoamericano, primo gesuita e primo Pontefice non europeo da oltre 1200 anni. Il quotidiano argentino El Clarin non può che sottolineare le sue origini: “L’argentino che ha trasformato la Chiesa”.
Negli Stati Uniti, il New York Times ne evidenzia il ruolo di difensore degli ultimi e il confronto con le ali più conservatrici della Chiesa: “Ha difeso gli emarginati e si è scontrato con i tradizionalisti, che lo accusavano di annacquare gli insegnamenti della Chiesa”. Il Wall Street Journal riconosce il suo tentativo di “riorientare la Chiesa cattolica verso la promozione della giustizia sociale ed economica piuttosto che verso i tradizionali insegnamenti morali”, ma sottolinea anche come abbia “presieduto a crescenti divisioni nella Chiesa e abbia lottato con il persistente scandalo degli abusi sessuali da parte del clero”. Il Washington Post ricorda come “l’apertura e l’empatia del pontefice per gli emarginati hanno rimodellato il papato”. E la CNN definisce il suo un “papato senza precedenti nei tempi moderni”, ricordando il suo “stile unico”, la rinuncia all'”opulenza” papale “in favore dei modesti orpelli della sua vita in Argentina, dove un tempo aveva lavorato come custode e buttafuori in un bar”.






Anche in Europa, le analisi convergono su molti punti. La BBC afferma che “il papato di Francesco ha segnato molti primati” e, pur riconoscendo le sue riforme, nota come sia “rimasto popolare tra i tradizionalisti” (un’apparente contraddizione che sottolinea la complessità della sua figura). Il Guardian lo definisce un “pontefice gesuita pioneristico” che “ha concentrato l’attenzione papale sulla povertà e la disuguaglianza, definendo il capitalismo sfrenato ‘sterco del diavolo'” e ricorda l’enciclica sull’ambiente “Laudato Si’“, con l’appello alle nazioni ricche a pagare il loro “‘grave debito sociale’ con i poveri”. Per lo spagnolo El Pais, Francesco “ha certamente svolto un ruolo di primo piano nelle questionioni sociali, con critiche senza precedenti all’attuale sistema capitalista”. Il francese Le Monde, con una foto suggestiva di Bergoglio illuminato da una candela, scrive: “Considerato da alcuni un audace riformatore e da altri poco propenso a difendere la tradizione, il sovrano pontefice ha dovuto affrontare gli scandali della violenza sessuale nel clero”. Il tabloid tedesco Bild offre una visione più critica sul fronte interno: “Il Papa lascia in Europa una Chiesa instabile, ancora dominata dagli uomini e modernizzata solo con piccole riforme”. Ma riconosce anche il suo grande merito: “Una comunità mondiale di credenti che è stata profondamente toccata dal suo dono di liberare il papato dalla sua torre d’avorio e di mostrarsi un ‘Papa presente’ tra i credenti”.
La notizia rimbalza anche oltre i confini del mondo occidentale. “Muore Papa Francesco”, scrive l’agenzia russa Tass. “Il Vaticano annuncia la morte di Papa Francesco a 88 anni”, si legge sulla homepage del Times of Israel. Copertura in risalto anche sull’agenzia iraniana Irna, sull’emittente araba Al Jazeera e sulla testata cinese Global Times. Il Times of India osserva come il suo pontificato decennale sia stato “caratterizzato dalla sua enfasi sulla misericordia, l’inclusività, l’umiltà e una profonda preoccupazione per l’ambiente e gli emarginati”. Un coro quasi unanime, dunque, nel riconoscere la portata storica e trasformatrice del pontificato di Papa Francesco, un Papa che ha saputo parlare al mondo con un linguaggio nuovo, mettendo al centro i poveri, gli ultimi, la cura del creato, ma che ha anche dovuto navigare tra le acque agitate delle divisioni interne alla Chiesa e affrontare lo scandalo degli abusi. Un’eredità complessa, destinata a far discutere e a influenzare il futuro della Chiesa cattolica.
L'articolo “Ha difeso gli emarginati e si è scontrato con i tradizionalisti”: dal New York Times ad Al Jazeera e Clarin, la morte di Papa Francesco sulle prime pagine dei giornali di tutto il mondo proviene da Il Fatto Quotidiano.