Grokipedia reinventa la Basilicata sul web

  • Postato il 3 novembre 2025
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Il Quotidiano del Sud
Grokipedia reinventa la Basilicata sul web

Gli scivoloni di Grokipedia, l’enciclopedia online simile a Wikipedia ma scritta dall’intelligenza artificiale lanciata da Elon Musk, sulla Basilicata. Lefebvre presidente di Regione, la Madonna Nera sul monte Vulture e altre amenità


Povero Elon Musk. Dopo anni passati a distruggere in pubblico i finestrini delle sue auto spacciati per indistruttibili, vedere i suoi razzi esplodere in volo o cadere impietosamente, leggere le dichiarazioni della figlia che ne dice peste e corna, uscire dalle grazie dell’ex amicone Donald Trump, ora gli capita anche Grokipedia.

GROKIPEDIA E ELON MUSK

Oddio, “capitare” non è il verbo esatto. Perché gli attrezzi con cui sfondò i finestrini della “blindatissima” li ha lanciati lui, i razzi li hanno costruiti le sue fabbriche, la figlia l’ha trattata lui come fosse un esperimento genetico (per poi ripudiarla), il presidente se l’è inimicato con le sue posizioni eccessive anche per i trumpiani. E Grokipedia – l’enciclopedia online simile a Wikipedia ma scritta dall’intelligenza artificiale – l’ha lanciata proprio lui.
Potrebbe essere l’ennesima tegola sulla reputazione ormai non immacolata dell’uomo più ricco del mondo e della storia umana. O forse è tutto voluto?

GROKIPEDIA E LA BASILICATA

Intanto per giudicare l’affidabilità della raccolta enciclopedica digitale possiamo andare a leggere la voce “Basilicata”.
Tutto fila liscio per i primi capitoli. Nulla di eccezionale, va detto. Grokipedia con la sua grafica spartana e il fondo nero sembra una vecchia versione di Wikipedia (e d’altronde, il nome è derivativo). Ci sono meno dati rispetto a quelli riportatati da Wiki, ma sembrano corretti. Fino a un certo punto.

IL PRESIDENTE LEFEBVRE


Poi arriva il paragrafo “Political history and affiliations”, “Storia politica e affiliazioni”. Si parla dei presidenti della Regione Basilicata. E vi si legge: «La transizione post-Dc ha inaugurato il predominio del centro-sinistra a partire dalla fine degli anni ’90. Antonio Lefebvre, ex affiliato DC alla Margherita, è stato presidente dal 2000 al 2005, seguito da Vito De Filippo dello stesso gruppo di centro-sinistra dal 2005 al 2013».

ANTONIO LEFEBVRE, PRESIDENTE DELLA REGIONE BASILICATA


Ora, immaginare quale meccanismo abbia portato il motore di ricerca Gromik a prendere la figura di Antonio Lefebvre e attribuirgli la presidente della giunta lucana è davvero arduo. Il napoletano Antonio Lefebvre d’Ovidio, dei conti di Balsorano, fu un giurista italiano. A fine anni Settanta fu coinvolto nello scandalo Lockheed, il grave caso di corruzione dell’azienda aeronautica. Firmò il Codice della navigazione. È morto nel 2011.
E con la Basilicata non mai avuto a che fare.

L’ARCANA PASTIA


Più avanti, si parla di Musica, leggende e folklore. E giù un’altra perla: «Persistono leggende di streghe (masciare) e rituali protettivi, come nel mito della maledizione di Colobraro degli anni ’40 che coinvolge un lampadario che cade invocato contro il declino della città, mentre le feste incorporano pupazzi giganti (Giganti di Pastia) che simboleggiano le conquiste storiche durante eventi come il rito del Maggio ad Accettura».
Sì, le masciare. Colobraro, certo. Ma cosa sono i Giganti di Pastia? Nessuno al mondo ne ha mai sentito parlare.

IL CARRO VOLANTE

Continuando, si arriva alla festa della Madonna della Bruna a Matera, «che si tiene ogni anno il 2 luglio dal 1389, onora la santa patrona della città con una settimana di messe, fuochi d’artificio e un carro (carro) di cartapesta raffigurante una scena del Vangelo, che viene sfilato attraverso le grotte dei Sassi e distrutto ritualmente dai partecipanti a simboleggiare la devozione».
Ora, immaginare che l’ingombrante carro possa muoversi agilmente nei Sassi, manco fosse un hovercraft che scivola su un cuscino d’aria, e che negli antichi rioni della città possa mai avvenire l’assalto, è davvero arduo. Ci vuole tutta l’onirica fantasia delle intelligenze artificiali.

99KM DI PROCESSIONE

Dalle perle arriviamo a un diamante: «La Madonna Nera di Viggiano, un’icona venerata, stimola pellegrinaggi nelle prime domeniche di maggio e settembre, dove la statua viene portata a 1.700 metri sul Monte Vulture tra preghiere e canti popolari, sottolineando la devozione mariana centrale nell’identità lucana».
Già portare a spalla la statua della Madonna Nera dal borgo al santuario del Sacro Monte non è una passeggiata.
Percorrere col baldacchino i 99 chilometri e 800 metri che separa la cittadina della Val d’Agri ai piedi del vulcano spento nel Nord della Basilicata sarebbe decisamente un’impresa.
Per non parlare della delusione di arrivare in cima e non trovare nulla che possa ospitare la statua, se non una base Nato abbandonata da lustri.

GROKIPEDIA, LA BASILICATA E O’ SARRACINO TURCAZ


Sul Carnevale di Satriano di Lucania, oltre alla maschera del rumita (citato però al femminile nella traduzione in italiano) che effettivamente esiste, Gromik nomina un “turcaz”, fantasmatica figura che ricorderebbe «le minacce saracene storiche» (a Satriano non pervenute, a mano di recenti e inedite scoperte storiche).
La collana di perle e gemme di Gromik può idealmente chiudersi con una nota quasi poetica, diremmo visionaria. A proposito della Festa della ‘Ndenna a Castelsaraceno, si parla di un enorme albero di pino coronato di verde su quale, una volta eretto in piazza, si arrampicano «canti». Sarebbe bello terminare qua, immaginando eteree voci umane che scivolano lungo il tronco ascendendo al cielo, l’elenco di baggianate infilate dalla neonata enciclopedia di Musk.

VERO TUFO


E invece ci sono altre due notizie da tirare in ballo. Quella su Potenza comincia aggiungendo la pronuncia “Putenz(a)”, corretta, ma attribuendola alla “lingua napoletana” (inutile commentare). E su Matera invece apprendiamo che il Pecorino di Filiano per la stagionatura «sfrutta le grotte di tufo di Matera». Comodissimo per chi lavora nei caseifici di Filiano fare un salto a Matera, un’oretta e mezza di auto appena, entrare in una grotta di tufo, saggiare il prodotto per vedere se è maturo e poi tornare comodamente in azienda.

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