GP Singapore: la pista è amica di Ferrari ma deve gestire il problema gomme

  • Postato il 2 ottobre 2025
  • Formula 1
  • Di Virgilio.it
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Un altro fine settimana di gara con i medesimi proclami: “ottimizziamo il potenziale”. È sempre quello il dettame principale della Ferrari targata Vasseur. Approccio che il team non dimentica mai di sottolineare, sebbene in pista i fatti vadano spesso in maniera opposta. Il GP di Singapore è un’occasione per fare bene. Ma non sarà facile, benché la pista asiatica potrebbe essere amica della Rossa. Vediamo perché.

Gli errori della Rossa sono sempre gli stessi

Il tracciato che sorge nei pressi di Marina Bay potrebbe rivelarsi, almeno sulla carta, come una sorta di alleato per discutibile SF-25. È un po’ questa la percezione che si respira in Via Abetone Inferiore 4 alla vigilia del fine settimana asiatico. Un sentimento analogo si era già manifestato in occasione del Gran Premio di Baku, non lo dimentichiamo. Contesto il cui bilancio complessivo del fine settimana, però, si rivelò assai deludente per la scuderia.

In Azerbaigian si attendeva una Rossa in ripresa ma per nulla sugli scudi. Era infatti prevedibile che il margine competitivo fosse inferiore rispetto alle annate precedenti. Previsione che ha trovato piena conferma tenendo a mente le caratteristiche della vettura italiana rispetto a quelle della monoposto progenitrice. Per di più, il Cavallino Rampante ha commesso tanti errori e non ha raggiunto il massimo livello di performance.

In qualifica la SF-25 aveva mostrato un buon assetto, tale da consentire l’accesso alla pole o comunque a una posizione di partenza favorevole. Risultato lontano, in quanto ancora una volta l’incapacità di attivare le gomme fa sprofondare la Rossa. Il compromesso raggiunto era corretto, ma la concorrenza era più pronta, con una Ferrari impossibilitata ad esprimere quella superiorità che in passato era stata capace di imporre a Baku.

Le altezze da terra aiuteranno la SF-25

Un discorso parzialmente simile si può estendere anche per il Gran Premio di Singapore. Il tracciato presenta uno spettro di velocità medio-basso e richiede un elevato livello di aderenza meccanica, in particolare nella fase di trazione. Un aspetto che potrebbe sposarsi bene con le caratteristiche intrinseche della vettura. Il bilanciamento della SF-25 tende infatti a spostarsi verso il retrotreno, condizione che rappresenta un vantaggio.

Inoltre, non possiamo dimenticare le asperità disseminate lungo tutto il percorso. Parliamo dei “bump”, che costringeranno tutte quante le scuderie della grigia a incrementare di riflesso le altezze da terra: una variabile che dovrebbe in buona parte livellare le performance, altro elemento che dovrebbe giocare a favore della Rossa. L’esempio più calzante resta quello relativo al Gran Premio di Monaco.

Uno scenario dove l’auto italiana seppe adattarsi molto bene all’interno di un contesto tecnico simile. Un ulteriore elemento incoraggiante è che Singapore non impone la ricerca di compromessi estremi, né sul fronte meccanico né su quello aerodinamico. Come più volte sottolineato, la SF-25 mostra una finestra di funzionamento particolarmente ristretta e ogni condizione che attenui questa criticità diventa un fattore positivo.

Gestione termica, il tasto dolente della Ferrari

L’altro macro-fattore determinante sarà rappresentato, come sempre, dalle gomme. Qui, dodici mesi fa, la Ferrari commise un errore compromettendo irrimediabilmente l’intero week-end: Leclerc fu mandato in pista per l’ultimo tentativo con le coperture ben al di sotto della corretta finestra di funzionamento, incapaci persino di raggiungere il 50% del potenziale. Il risultato fu una qualifica anonima che condizionò inevitabilmente la gara.

È superfluo ribadire quanto sia fondamentale partire davanti a Marina Bay, considerata l’estrema difficoltà nei sorpassi. L’elemento chiave sarà dunque la capacità di portare rapidamente gli pneumatici nella giusta finestra termica sul giro secco. Attivarle a dovere con una strategia di warm-up centrata, insomma. Questo perché, sulla distanza dei 300 chilometri, è prioritario difendere la posizione acquisita al sabato.

Come noto, le temperature ambientali sono elevatissime a Singapore e lo stress termico dei compound rappresenta il principale elemento scatenante per il degrado della mescola. I numerosi tratti che vengono spesi nelle fasi di accelerazione, per di più, potrebbero condurre a fenomeni di surriscaldamento al posteriore, altro nodo cruciale che il team di Maranello dovrà saper gestire per ottimizzare il rendimento della SF-25.

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Virgilio.it

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