GP Singapore, Ferrari: “lift and coast” continuo e freni imbarazzanti
- Postato il 5 ottobre 2025
- Formula 1
- Di Virgilio.it
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La consueta qualifica sottotono, quella di ieri, in cui il Cavallino Rampante non è riuscito a far funzionare correttamente le gomme. Un fattore che, sommato alla cronica carenza di rotazione, ha di fatto infranto ogni velleità di competere al vertice. Oggi era necessaria una pronta reazione, in una gara dove i sorpassi risultano estremamente complessi, considerando la conformazione del tracciato. Lewis Hamilton ha tagliato il traguardo in settima posizione, mentre Charles Leclerc ha concluso il Gran Premio in sesta piazza.
Leclerc brucia Hamilton e Antonelli allo start
Prima della corsa ha piovuto. Nella mezz’ora a disposizione dei team per girare in pista e decidere le ultime configurazioni, tutte le auto montavano gli pneumatici intermedi. La pista si è asciugata parecchio e si dovrebbe partire con le gomme da asciutto. Ferrari ha realizzato le solite prove sui componenti: power unit, trasmissione, impianto frenante e sistema ibrido. Tutto è pronto, si attende solamente il giro di formazione.
Alla fine la scelta cade sulle Pirelli a banda gialla. Partenza razzo per Leclerc, che guadagna due posizioni. Lewis invece resta prudente e di fatto perde una piazza a favore del compagno. Dopo tre tornate, il Gran Premio piomba subito nella noia. Arrivano alcune raccomandazioni ai ferraristi per aiutare a gestire l’auto nel migliore dei modi: le solite questioni legate alle curve per ottimizzare la vettura.
Due minuti più tardi arriva l’ordine di realizzare del lift and coast nel terzo settore per questioni legate alle temperature. Hamilton non è in grado di avvicinare Antonelli davanti a sé, idem per Leclerc che segue Piastri. Lift off obbligatoriopure per l’inglese della Rossa, parliamo di 50 metri, che come il compagno deve tenere sotto controllo il calore dell’auto sprigionato dalle componenti interne.
Per di più, alla tornata numero 9 si inizia a parlare delle gomme: c’è già la necessità di salvaguardare le coperture, evitando di spingere troppo in curve specifiche della pista come la 14. Arriva infatti poco dopo il primo tyre phase update, per fornire al muretto box tutti i dati utili sulle vetture. Siamo in una fase di stallo tipica del primo stint a Singapore. Si attende la prima sosta per capire le mosse giuste da fare.
Gestione freni e gomme rallenta la SF-25
Adami fa sapere che la finestra della Safety Car è aperta, con l’eventualità di realizzare una sosta in regime di doppia bandiera gialla. Lewis ne prende atto e, in questo momento, si è un po’ allontanato da Kimi per far respirare maggiormente la sua vettura. A quanto pare, la strategia è sul Plan A. Da quello che possiamo intuire, potrebbe essere una tattica per non allungare troppo il primo stint.
Malgrado il passo non sia certo dei migliori, le gomme stanno soffrendo. Avvisano Charles che l’asse sinistro è troppo su di temperatura. Il lift and coast serve anche per questo: ridurre l’attrito in frenata per non surriscaldare troppo il sistema. Non farlo vorrebbe dire rischiare parecchio. Il monegasco non è affatto contento, ma non può fare altrimenti. Sulla numero 44 le cose non sono poi così differenti.
Al giro 21 arriva la sosta per la vettura con il numero 16. Le gomme erano già quasi andate. Per il secondo stint si montano le Pirelli cerchiate di bianco. Quando rientra in pista si trova dietro a Nico Hülkenberg, che viene superato dal ferrarista facilmente. Ora è in nona posizione, dietro la Haas di Oliver Bearman. Bozzi fissa il lap time da mantenere per i prossimi giri, 1:36.5s, nel tentativo di avere un buon passo costante.
Hamilton, al momento resta in pista: l’inglese chiude lumi al suo ingegnere, che non gli sta fornendo suggerimenti utili alla guida. Tre giri dopo arriva anche la sua sosta e, come il compagno di squadra, passa alle gomme Hard. In occasione del pit stop viene effettuato un piccolo ritocco all’ala anteriore per ricalibrare il carico all’avantreno della SF-25. Anche il britannico finisce dietro a Hülkenberg, con uno stop non perfetto, più lungo del previsto.
Il lift and coast termina?
Dopo la girandola dei pit stop Antonelli si fa minaccioso nei retrovisori di Charles, che sebbene non abbia nessuno davanti a lui, è continuamente bersagliato via radio da Bozzi che gli ricorda di realizzare del lift and coast. Negli ultimi anni abbiamo viste tante Ferrari patire le temperature dei freni: la SF-25 le batte tutte. Alzare il piede in tutte le frenare di 25-30 metri non è cosa buona. Fa capire quanto l’auto non sia preparata.
Superata metà della corsa la noi diventa sempre maggiore. Le due Rosse non hanno alcuna velleità, galleggiando dietro i primi. Antonelli si trova nel mezzo. Il tema freni è davvero asfissiante specie per il monegasco che si lamenta a più riprese. Racconta in radio come li stia utilizzando in maniera molto soft, appunto per non sovraccaricarli di energia. Due giri più tardi, il quarantesimo, in teoria il lift off non serve più. Vedremo.
A questo punto dello stint pare che si possa iniziare a spingere un po di più, con le gomme che hanno raggiunto la finestra ideale di utilizzo e i freni che preoccupano meno. Lewis lo fa, cercando di chiudere il gap su Antonelli. Anche Leclerc migliora il suo ritmo, ma nel suo caso, il distacco dalla McLaren di Piastri è quasi di 14 secondi. Raggiungerlo non sarà possibile a meno di miracoli.
Hamilton cambia strategia e spacca i freni
assaggio 44, Lewis ai box per passare alle Soft. Una strategia per capire se con più grip la Rossa possa raggiungere nuovamente Kimi e poi lottare con lui. E in effetti l’inglese vola, nettamente il più veloce in pista. Per lui saranno circa 15 giri da qualifica. Al contrario, Charles resta sulle Hard e, come volevasi dimostrare, si torna a realizzare del lift and coast, sommato alla necessità di rallentare in percorrenza di alcune curve per le gomme.
Cinque giri più tardi Antonelli passa. Aveva più ritmo da inizio gara e la vettura del monegasco non ne aveva per tenerlo dietro, passando in sesta piazza. Leclerc è molto arrabbiato e si sfoga in radio, accusando con parole non proprio gentili il lift and coast che tutte le volte deve fare. In effetti parliamo di una situazione imbarazzante che limita la SF-25 ancora di più. Nel mentre, Lewis sta arrivando molto forte.
Il team, di fatto, chiede il cambio di posizione, nel tentativo di Lewis di riprendere e passare Antonelli. Per Charles la corsa è già finita, mentre per l’inglese resta l’obiettivo Kimi. E ci credeva: Hamilton, sebbene sul più bello gli venga chiesto del lift and coast per raffreddare i freni bollenti, situazione che gli nega il suo target e addirittura lo costringe a rallentare vistosamente perché vanno quasi a fuoco i freni.
Due giri lentissimi. Una situazione imbarazzante che lo costringe a gestire una vettura praticamente senza poter rallentare. Per fortuna la Aston Martin di Fernando Alonso era molto dietro, circa 40 secondi, e per questo riesce a mantenere la posizione al traguardo. Ulteriore smacco in una gara pessima. Alla fine parliamo di un sesto e settimo posto, senza infamia e senza lode. Ferrari esce da Singapore con le ossa rotte.
GP Singapore, classifica finale:
- George Russell (Mercedes)
- Max Verstappen (Red Bull)
- Lando Norris (McLaren)
- Oscar Piastri (McLaren)
- Andrea Kimi Antonelli (Mercedes)
- Charles Leclerc (Ferrari)
- Lewis Hamilton (Ferrari)
- Fernando Alonso (Aston Martin)
- Oliver Bearman (Haas)
- Carlos Sainz (Williams)