GP Monza, Ferrari a caccia della vittoria: perché c’è fiducia a Maranello

  • Postato il 3 settembre 2025
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  • Di Virgilio.it
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La F1 approda a Monza in questo week end, per la seconda gara di casa della Ferrari. Viene naturale chiedersi cosa si può attendere dalla SF-25 su un tracciato tanto particolare. La pista brianzola è infatti celebre per la sua velocità: tre lunghi rettilinei scandiscono il layout, intervallati da chicane che spezzano il ritmo. Il carico è notoriamente ridotto e Ferrari dovrebbe introdurre una configurazione molto vicina a quella utilizzata dodici mesi fa.

Le altezze da terra non dovrebbero essere un problema

Dal punto di vista del setup c’è un elemento cruciale da sottolineare: A Monza non serve inseguire compromessi estremisul piano aerodinamico. Un vantaggio per la SF-25, che spesso ha mostrato difficoltà nei circuiti caratterizzati da una vasta gamma di curve diverse tra loro. Sul piano meccanico, invece, sarà indispensabile privilegiare la stabilità della piattaforma aerodinamica, così da massimizzare la downforce generata dal fondo.

La prima chicane si affronta a bassa velocità, mentre la Seconda Variante e le due curve di Lesmo richiedono un passo più elevato. L’Ascari e la Parabolica, infine, portano il livello ancora più in su, imponendo grip e precisione. Sono diversi i punti in cui sarà decisiva la rapidità nei cambi di direzione: aspetto che desta qualche timore a Maranello, poiché la Rossa ha spesso mostrato lentezza negli spostamenti di carico trasversali.

Leclerc ha definito Zandvoort come il tracciato in cui “c’era tutto ciò che non fa bene alla macchina”. Un giudizio analizzato nel dettaglio e che trova un contrappunto naturale proprio a Monza, circuito che – secondo il monegasco – dovrebbe esaltare caratteristiche più favorevoli della monoposto. Non a caso lo scorso anno la pista è stata riasfaltata: il manto oggi è liscio e privo di bump significativi.

Aspetto che consentirà alle vetture italiane di gestire molto meglio le tediose altezze da terra, il vero tallone d’Achille della SF-25. Il team potrà dunque abbassare la vettura sino a raggiungere l’intervallo ottimale di funzionamento. Vale la pena ricordare come la tipologia di asfalto rappresenti un parametro di grande incidenza per il funzionamento del fondo, a cui le vetture moderne mostrano una sensibilità estrema.

La carenza di rotazione sarà minimizzata

Rispetto al recente Gran Premo d’Olanda dove è andato in scena il doppio zero (secondo della stagione dopo quello della Cina), inoltre, il tracciato lombardo non propone curve dall’ingresso così difficile da gestire, dove il carico sull’anteriore risulta esasperato. Per questa semplice ragione il cronico sottosterzo della monoposto italiana dovrebbe incidere in misura minore. Solo la Parabolica, con il suo ampio raggio e la lunga percorrenza, tenderà a mettere sotto stress entrambi gli assi.

Tuttavia va ricordato che, sebbene nel complesso il circuito presenti un bilanciamento più equo, fra asse anteriore e posteriore, sarà comunque essenziale prendersi cura del retrotreno. Anche in questo caso la ragione è piuttosto semplice da intuire: evitare un surriscaldamento eccessivo che di riflesso di potrebbe incaricare di compromettere la trazione in uscita di curva.

Un elemento a favore della Ferrari è il buon livello di grip longitudinale, che più volte in stagione ha dimostrato di possedere, spesso superiore alla tenuta laterale. A Monza si incontrano quattro frenate di notevole entità, in cui la stabilità durante la decelerazione diventa fondamentale. Una somma di condizioni che, almeno sulla carta, potrebbe consentire alla SF-25 di raggiungere un compromesso sulla messa a punto competitivo.

Gomme più facile da gestire

C’è poi il capitolo gomme, altrettanto importante specie per la Rossa. Come accennato, il nuovo asfalto della pista italiana ha una colorazione scura, che assorbe facilmente calore. Di conseguenza le temperature del piano di riferimento potranno superare i 50°C. Il rischio è che le mescole escano dalla finestra di utilizzo ottimale. Allo stesso tempo, però, la presenza di lunghi rettilinei favorisce il raffreddamento degli pneumatici.

È noto che la SF-25 fatichi spesso a centrare la corretta finestra operativa delle coperture in qualifica: la gestione del warm-up rimane un punto critico. Ciò malgrado la memoria recente porta fiducia. Dodici mesi fa, di fatti, Ferrari riuscì a trovare un equilibrio soddisfacente sul giro secco, ottimizzando la gestione gomme specie in gara dove Leclerc trovò la vittoria. Anche da questo nasce la speranza Rossa per la lotta al vertice.

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