F1, Mekies come Andrea Stella: gli ex Ferrari vincono, il caso. Binotto ha rilanciato Sauber, l'allarme di Vasseur
- Postato il 8 settembre 2025
- Di Virgilio.it
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La prima vittoria non si dimentica mai. Laurent Mekies ci ha messo poche gare per raggiungere il primo storico successo della sua giovane carriera da team principal. Merito di un Max Verstappen straripante che ha messo tutti in riga a Monza riportando la Red Bull davanti a tutti come ai bei tempi. Un successo con un po’ di rosso calcolando che fino a un anno e mezzo fa il manager francese era al muretto Ferrari.
Un caso, alla luce dell’ennesimo risultato mediocre a Monza di Hamilton e Leclerc, quello degli ex che fanno faville lontano da Maranello. A cominciare da Andrea Stella ex ingegnere della Ferrari ai tempi di Alonso lasciato andare via troppo presto verso altri lidi, ora vincenti come la McLaren. Eppure il tanto bistrattato Mattia Binotto, congedato per far posto a Vasseur, ha risollevato la Sauber in vista del grande passaggio ad Audi.
- Mekies, la prima vittoria proprio a Monza
- Mekies e Stella: gli ex Ferrari vanno forte
- Il bistrattato Binotto e i risultati di Bortoleto in Sauber
- L'allarme di Vasseur sull'isolamento Ferrari
Mekies, la prima vittoria proprio a Monza
Nella Sprint in Belgio il primo “hurrà”. Ma la gara è un’altra cosa. In meno di due mesi Laurent Mekies ha festeggiato la prima vittoria in F1 da team principal. Ironia della sorte è successo proprio a Monza, nel Gran Premio d’Italia. La gara di casa della Ferrari. Lui, ex ferrarista che due anni fa ha fatto la valigia da Maranello per spostarsi nella vicina Faenza per entrare nella grande famiglia Red Bull alla guida della Racing Bulls.
Tanti risultati e tanti piazzamenti, l’aver lanciato su spinta di Marko, prima Lawson, poi Tsunoda, quindi Hadjar la settimana scorsa a podio. Lui, invece, il manager francese ci ha messo appena due mesi per vincere la prima corsa. Ci ha pensato ovviamente Max Verstappen con un’altra magia delle sue, anzi due, prima in qualifica e poi in gara riuscendo a compiere l’impresa di battere le imbattibili McLaren.
Intervistato da Sky Deutschland, il francese non ha esitato a lodare il suo pilota: “Max ha fatto un lavoro fantastico nel controllare la gara fin dall’inizio. Il primo giro è stato difficile, ma è rimasto calmo, ha fatto il sorpasso in modo pulito in pista e poi ha dominato la gara”.
Mekies e Stella: gli ex Ferrari vanno forte
I detti popolari non si sbagliano: “l’erba del vicino è sempre più verde”. Se poi il giardiniere prima lavorava per te è ancora peggio aggiungiamo noi. Di certo il ritorno della vittoria della Red Bull non è tutto merito di Mekies, nessuno ha la bacchetta magica e siamo sicuri che sia stato più il tocco magico di Verstappen a fare la differenza. Lo dimostra il fatto che Tsunoda sia arrivato ancora fuori dalla zona punti.
Resta però la scalata di ruoli e di risultati che Mekies sta facendo dopo il suo addio alla Ferrari. Un fattore che lo accomuna a molti all’interno del paddock. A cominciare da Andrea Stella. L’uomo dietro il successo straordinario della McLaren. Presa in fondo al gruppo, l’ex ingegnere di Fernando Alonso in Ferrari ha rivoltato Woking come un pedalino portandola in un paio di stagioni a dominare il mondo.
Anche ieri il polso del team principal nativo di Orvieto è stato fondamentale. Al di là della scelta opinabile e criticabile, il suo indirizzo nel gestire le controversie interne tra i piloti sta rendendo. L’ordine di scuderia impartito a Piastri dopo il pit stop complicato di Norris è segno di una squadra che segue una direzione precisa, dal primo all’ultimo membro.
Il bistrattato Binotto e i risultati di Bortoleto in Sauber
Senza stare qui a fare il novero dei tecnici ex Ferrari che sono andati a impreziosire le altre scuderie, è doveroso nominare anche Mattia Binotto. L’ingegnere svizzero, forse troppo frettolosamente congedato da Maranello nel 202 per fare spazio a Frederic Vasseur, è l’artefice degli ottimi risultati che la Sauber sta ottenendo in questa stagione. Ha preso la scuderia lo scorso anno con zero punti per traghettarla nel difficile percorso verso l’acquisizione di Audi.
Eppure in pochi mesi è riuscito a cambiare le sorti del team. Ha puntato sull’esperienza di Hulkenberg ma anche sulla freschezza del talento di Bortoleto. E ha avuto ragione. Il tedesco ha centrato il primo podio della carriera a Silverstone, peraltro davanti ad Hamilton, mentre il rookie brasiliano sta facendo incetta di piazzamenti a punti, specie nelle ultime gare, segno importante di crescita.
L’allarme di Vasseur sull’isolamento Ferrari
Difficile trattenere o evitare le fughe di cervelli via da Maranello. Sbagliare anche scelte e tempi sarebbe importante da parte dei vertici Ferrari. Anche perchè poi è difficile reclutare gente buona dall’esterno. Un allarme lanciato nei giorni scorsi dallo stesso tp Vasseur: “Lavorare per la Ferrari è completamente diverso, per il fatto che con l’ex Minardi siamo un po’ isolati in Italia e gli altri team sono tutti nel Regno Unito – ha detto il manager francese al podcast Beyond The Grid, parole riprese dal sito Formula Passion – Nel mondo della Formula 1 ci sono sette team in soli 60 km in Gran Bretagna e quindi quando si tratta di reclutare personale è un po’ diverso anche a livello di approccio”.