Gp Imola, Ferrari senza risposte: la rimonta non basta e il futuro è un’incognita
- Postato il 19 maggio 2025
- Formula 1
- Di Virgilio.it
- 1 Visualizzazioni

Ferrari chiude l’ennesimo weekend con rammarico. E ti pareva. Un quarto e un sesto posto che non possono soddisfare nessuno, nemmeno un PR ottimista sotto valium. Certo, la rimonta in gara è stata dignitosa. Ma resta lì, impiantata come un chiodo nella gomma, il solito problema irrisolto. E a detta dello stesso Leclerc, non c’è soluzione all’orizzonte. Il lavoro della scuderia italiana è incessante ma anche infruttuoso, sterile.
Ferrari, non si può sempre inseguire
Quell’era l’obiettivo realistico per la qualifica? Quarto posto. Dietro le McLaren e Verstappen. Già questo si incarica di deprimere sportivamente ogni tifoso delle Rossa. Secondo le analisi del team dopo le prove libere 3, battere la Mercedes era possibile. Ma anziché lottare coi primi, la Rossa ha fatto meglio solo di Haas e Sauber. Guarda caso, due squadre che usano la stessa PU. Ironicamente, sono le uniche scuderie finite dietro.
Mercedes, Williams, Aston Martin, Alpine e persino Racing Bulls? Tutte davanti almeno con una vettura. Punto. Fine. Applausi amari. Il pubblico di Imola meritava di meglio. Ma si è dovuto accontentare della solita rimonta del giorno dopo, come chi si consola con un caffè mattutino dopo una nottata da incubo. Ferrari continua a vivere la domenica per dimenticare il sabato. Non funziona così.
La favoletta del “potenziale inespresso” ha stufato, Charles lo sottolinea
La Formula 1 ha un’abitudine: assegnare i punti alla domenica. Certo lo sappiamo bene. Ma partire in quinta fila come nella qualifica di Imola, vuol dire già essere fuori dai giochi se l’anelito tanto bramato è quello di lottare per le prime posizioni. E se non sei la macchina più veloce – spoiler: non lo sei – allora il sabato è il tuo campo minato. Questo risultato deve far riflettere e non poco.
O almeno dovrebbe, se non fosse che a ogni weekend è come se si riparta da zero. Come se la memoria durasse 48 ore. E Charles Leclerc? L’unico che dice le cose come stanno. Dopo l’eliminazione in Q2 ha fatto candidamente sapere che potevano pure montare le gomme al contrario, ma tanto non sarebbe cambiato nulla.
Il potenziale non c’era e basta. Una bordata mica da ridere. E, soprattutto, una smentita in diretta al team principal della Rossa. Sì, proprio lui, Fred Vasseur, che in giro per il paddock se la ride spesso con tutti come lo zio simpatico ai matrimoni, mentre davanti ai microfoni colleziona scuse come fossero francobolli. Anche questo non va bene.
Le gomme, quelle sconosciute
Dopo il GP di Imola, con la precisione chirurgica di un primario, Andrea Stella ha parlato del male oscuro della Ferrari. Si chiamano gomme, quelle stesse coperture che a Maranello sembrano ancora trattare come fossero cabala esoterica. Il TP della scuderia inglese ha spiegato che la chiave era la temperatura superficiale in tracciati come Imola, sebbene pure quella interna fosse ovviamente rilevante.
McLaren lo sapeva. Ferrari forse no. A Miami il discorso cambiava perché la priorità era la temperatura nel cuore dello pneumatico (bulk). E la McLaren, guarda caso, ha dominato anche lì. A questo punto la solita domanda emerge: Ferrari ha sbagliato la lettura del weekend con le gomme o è la SF-25 a essere tecnicamente sbagliata nel gestirle? Risposta? Un po’ tutte e due le cose. Resta il fatto che il risultato è una doppia batosta.
Da una parte manca la preparazione sulle gomme, e dall’altra le caratteristiche di base dell’auto non aiutano. Inoltre scarseggia il carico e il sottosterzo cronico non molla la presa. Tra due settimane arriveranno gli aggiornamenti per Barcellona. Modifiche importanti, dicono. Hamilton e Leclerc spingono ma non sembrano troppo fiduciosi sulle novità. Resta la speranza, che però in F1 non ha mai fatto guadagnare nemmeno un decimo…